ROMA - E' querelle infinita per Pd e Pdl il caso Berlusconi. Continuano a far discutere, soprattutto a sinistra, le parole di Luciano Violante tornato a chiedere il "diritto alla difesa" per Silvio Berlusconi. Secondo l'ex presidente della Camera, che sottolinea di non aver mai proprosto un salvacondotto per il leader del Pdl, "la forza di un partito" sta proprio nel garantire l'avversario, garantendogli "il diritto di difesa come qualunque altro".
Di tutt'altro parere Rosi Bindi: "non vedo via d'uscita per lui. Dovrebbe dimettersi. E poi forse il Capo dello Stato potra' analizzare meglio una richiesta di clemenza", ha spiegato l'esponente del Pd: "Il presidente Berlusconi - ha sottolineato la Bindi - e' davvero in difficolta' per pensare di andare avanti. In Giunta al Senato il 9 faremo tutti gli approfondimenti necessari ma non perderemo tempo. La legge Severino e' applicabile perche' e' costituzionale e comunque e' in arrivo la rimodulazione delle pene accessorie da parte della Corte d'Appello. E non dimentichiamo il processo Ruby e quello sulla compravendita dei senatori" ha concluso Bindi.
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