FI, Bondi attacca: Alfano una 'rapa'
ROMA - Alla fine dell'intervista a due voci, lui mette una mano sul braccio di lei, a confortarla. Insieme criticano le "teste di rapa" poi uscite dal Pdl, ma alzano anche il tiro verso palazzo Chigi e il Colle, ma ce n'e' anche per alcuni settori della Chiesa "che non hanno capito che il mondo e' cambiato". A Napolitano rimproverano di essere il regista occulto della politica nazionale dalla fine dell'ultimo governo Berlusconi a oggi. Spaccatura del Pdl compresa.
Sandro Bondi e Manuela Repetti variano il format tradizionale dell'intervista faccia a faccia e si presentano insieme nello studio di In mezz'ora di Lucia Annunziata. L'una contrappunto delle parole dell'altro, compagni di partito e nella vita, regalano anche scorci di retroscena su Berlusconi.
Come quando lui dice che il Cavaliere dopo la condanna vive "con angoscia" e lei aggiunge che "e' in ansia per un'ingiustizia ancora piu' difficile da accettare". Bondi considera "ridicoli" i servizi sociali e osserva che "Berlusconi resta il leader di milioni di italiani, anche se fosse ai domiciliari" e Repetti osserva subito dopo che "vedremo se ci sara', invece, l'affidamento ai servizi sociali, che una certa agibilita' dovrebbero mantenerla, anche se non sara' facile", tanto che l'ex premier, riferisce sempre Repetti "e' consapevolissimo delle restrizioni". A quelli che aveva bollato come "rape", cioe' gli ex compagni di partito, Bondi rimprovera un gesto che "non ha nulla di nobile ma e' un calcolo cinico e brutale, abbandonando Berlusconi nel momento piu' difficile della sua vita". E come sta allora Berlusconi? "Sta bene", dice lui. " E' stanco", soggiunge lei. E il Pdl, ormai Fi dopo ieri, e' all'opposizione del governo? "Ancora no, a oggi. Dipende da tante cose", dice lei. "Lo saremmo", ragiona lui. "E' basilare la questione della decadenza", dice allora lei specificando che "in questo momento non siamo all'opposizione" mentre lui ricorda che "dobbiamo deciderlo: abbiamo costituito un partito e, democraticamente decideremo, con i gruppi e il presidente. Io dico che Fi inevitabilmente sara' all'opposizione, su tante questioni". Del resto, annota ancora la Repetti, se non piu' i ministri, "abbiamo ancora dei sottosegretari". Una stoccata a Alfano e Casini ("la proprieta' di quel quotidiano non e' che ha a che fare con qualche leader politico?", dice a proposito del ritratto del vicepremier sul Messaggero di oggi) ce n'e' anche per la Chiesa "che non ha ancora capito che e' cambiato il mondo e, con altri mondi e altri poteri, ci provano ancora ma non hanno capito che andaranno contro un muro".
Di che parliamo? Bondi si affida a due esempi letterari: "Democristiani e comunisti hanno lo stesso doroteismo, la stessa cultura che tanto male ha fatto a questo Paese. Leggete 'Il contesto' e 'Todo modo' di Sciascia per capire quelle due culture". Lui trova sublime il secondo ma non nasconde che per formazione politica e' nel prima che si riconosce e lei confida che "no, io ho altre letture...". Non nascondono che il Cavaliere chiede loro, in questi giorni, "cosa farete senza di me" e Bondi avverte che "dietro di lui c'e il nulla, la miseria morale". (AGI) .
Sandro Bondi e Manuela Repetti variano il format tradizionale dell'intervista faccia a faccia e si presentano insieme nello studio di In mezz'ora di Lucia Annunziata. L'una contrappunto delle parole dell'altro, compagni di partito e nella vita, regalano anche scorci di retroscena su Berlusconi.
Come quando lui dice che il Cavaliere dopo la condanna vive "con angoscia" e lei aggiunge che "e' in ansia per un'ingiustizia ancora piu' difficile da accettare". Bondi considera "ridicoli" i servizi sociali e osserva che "Berlusconi resta il leader di milioni di italiani, anche se fosse ai domiciliari" e Repetti osserva subito dopo che "vedremo se ci sara', invece, l'affidamento ai servizi sociali, che una certa agibilita' dovrebbero mantenerla, anche se non sara' facile", tanto che l'ex premier, riferisce sempre Repetti "e' consapevolissimo delle restrizioni". A quelli che aveva bollato come "rape", cioe' gli ex compagni di partito, Bondi rimprovera un gesto che "non ha nulla di nobile ma e' un calcolo cinico e brutale, abbandonando Berlusconi nel momento piu' difficile della sua vita". E come sta allora Berlusconi? "Sta bene", dice lui. " E' stanco", soggiunge lei. E il Pdl, ormai Fi dopo ieri, e' all'opposizione del governo? "Ancora no, a oggi. Dipende da tante cose", dice lei. "Lo saremmo", ragiona lui. "E' basilare la questione della decadenza", dice allora lei specificando che "in questo momento non siamo all'opposizione" mentre lui ricorda che "dobbiamo deciderlo: abbiamo costituito un partito e, democraticamente decideremo, con i gruppi e il presidente. Io dico che Fi inevitabilmente sara' all'opposizione, su tante questioni". Del resto, annota ancora la Repetti, se non piu' i ministri, "abbiamo ancora dei sottosegretari". Una stoccata a Alfano e Casini ("la proprieta' di quel quotidiano non e' che ha a che fare con qualche leader politico?", dice a proposito del ritratto del vicepremier sul Messaggero di oggi) ce n'e' anche per la Chiesa "che non ha ancora capito che e' cambiato il mondo e, con altri mondi e altri poteri, ci provano ancora ma non hanno capito che andaranno contro un muro".
Di che parliamo? Bondi si affida a due esempi letterari: "Democristiani e comunisti hanno lo stesso doroteismo, la stessa cultura che tanto male ha fatto a questo Paese. Leggete 'Il contesto' e 'Todo modo' di Sciascia per capire quelle due culture". Lui trova sublime il secondo ma non nasconde che per formazione politica e' nel prima che si riconosce e lei confida che "no, io ho altre letture...". Non nascondono che il Cavaliere chiede loro, in questi giorni, "cosa farete senza di me" e Bondi avverte che "dietro di lui c'e il nulla, la miseria morale". (AGI) .
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