Il «Dizionario del dialetto di Bitritto» di Luigi Volpe è realtà

di Vittorio Polito - È stato pubblicato da Wip Edizioni il “Dizionario del dialetto di Bitritto” di Luigi Volpe (pagg. 500 - €15).

Luigi Volpe, nativo di Accettura (MT), ma da 25 anni a Bari, laureato in Lettere Classiche e Teologia, ha diretto alcuni Istituti scolastici tra cui la Scuola Media di Bitritto, forse da qui la passione per il dialetto al punto da fargli scrivere il corposo Dizionario di quel paese in dialetto-italiano e italiano-dialetto, cosa rara per i dizionari che solitamente sono solo in dialetto-italiano.

Volpe nella introduzione dichiara subito di essere solo il compilatore dell’opera, ma che si è avvalso della collaborazione di Domenico Pantaleo, Vincenza Albanese, Maria Alfonsi, Crescenza Montelli, Michelina Anzalone, Domenica De Fronzo, Enza Bavaro, Lena Taccogna, Donato Corona, Franco Ursini, Domenico Cattedra e Carlo Bombacigno. Anche utili sono stati i testi “Vetritte lénghe e stritte” di Natale Grandolfo, il “Nuovo Dizionario dei baresi” di Enrica e Lorenzo Gentile ed il “Piccolo dizionario del dialetto bitettese” di Tommaso e Loredana Trotta.

Bene ha fatto l’autore a predisporre due dizionari in uno, facilitando da un lato la traduzione nel dialetto di Bitritto di un vocabolo italiano, ma anche per soddisfare l’esigenza dei linguisti consentendo loro di poter fare eventuali  comparazioni fra i vari vernacoli e/o per predisporre atlanti linguistici.

Volpe ha facilitato ancor più l’utilizzo del dizionario, inserendo in apertura alcune norme di fonetica, grammatica e sintassi, riportando anche le etimologie di termini dialettali non presenti nel dizionario della lingua italiana l quale rimanda.
Va anche detto che la lettera j, che qualcuno vorrebbe arbitrariamente eliminare dall’alfabeto del dialetto di Bari, è regolarmente presente nel dizionario di Volpe.

Daniele Giancane, docente nell’Università di Bari, che presenta l’opera, sottolinea che si tratta di «Un libro che si può sfogliare e leggere qua e là, ogni volta trovando motivi di sorpresa, di riso, di ricordo. Un’opera che resterà nel tempo come specchio di Bitritto (perché il dialetto lungi da previsioni catastrofiche di qualche decennio or sono è più vivo che mai). Da leggere e rileggere, da tenere sul comodino come una Bibbia. Da aprire ogni tanto, quando abbiamo voglia di rituffarci in un mondo che è scomparso per ritrovare le nostre radici».

Non si può che condividere pienamente quanto scrive Giancane e plaudire all’iniziativa di Luigi Volpe, che è anche autore di altre interessanti pubblicazioni, tra cui il dizionario del dialetto di Accettura “La lingua dei Masciaioli”.