Concorso Baricentrale: questa mattina la sigla del contratto per il masterplan
BARI - Il futuro della città di Bari è verde. Verde come il grande parco di oltre 70 ettari che sorgerà sul fascio dei binari della stazione centrale che ricucirà la città tagliata in due dalla ferrovia. E verde come sarà l’area all’interno dell’ex Caserma Rossani.
La progettazione di questi interventi è stata affidata al vincitore del bando di concorso internazionale “Baricentrale”, indetto dal Comune per la riqualificazione delle aree ferroviarie in via di dismissione a seguito del riassetto del nodo ferroviario e nel rispetto delle norme vigenti in materia di Appalti Pubblici di servizi.
Massimiliano Fuksas, capogruppo del RTP vincitore del concorso, ha sottoscritto questa mattina a Palazzo di Città il contratto per il masterplan per il piano urbanistico che trasformerà le aree ferroviarie in parco e ha sottoscritto il progetto esecutivo per il parco della Rossani.
Il sindaco Michele Emiliano ha dichiarato: “Si tratta del più importante atto di progettazione urbana degli ultimi 50 anni della storia di Bari. Stiamo immaginando di trasformare le aree di sedime della stazione ferroviaria in un central park. Mi piace l’idea che questa bellissima collina artificiale, che coprirà i binari, ci consentirà di offrire decine di ettari di nuovo verde alla città, storicamente povera di verde pubblico”. Oltre alla progettazione degli spazi verdi sul fascio dei binari, si procederà all’incremento di verde pubblico anche all’interno dell’ex Caserma Rossani: “Mi preme rassicurare ancora una volta tutti - ha detto il sindaco - sugli interventi previsti nell’area della ex Rossani: non c’è alcuna intenzione di progettare auditorium o parcheggi sotterranei, ma soltanto verde pubblico. Questa progettazione, inoltre, avverrà attraverso meccanismi di partecipazione della cittadinanza. Non è una decisione imposta da qualcuno ma scaturita in maniera assolutamente concorde. La progettazione partecipata servirà a candidare gli interventi a finanziamenti europei nell’ambito della programmazione 2014-20”.
“Vogliamo realizzare 78 ettari di verde urbano e far sorgere un grande parco dove adesso ci sono i binari. - ha dichiarato il maestro Fuksas - Quello di cui ha bisogno questa città è il verde, oltre che la possibilità di passare da un quartiere all’altro scavalcando la ferrovia attraverso una struttura prefabbricata. Questo concorso ha eccitato la fantasia di professionisti di tutta Europa: per cogliere questa straordinaria opportunità invito tutti i cittadini a partecipare insieme a noi alla costruzione di questo grande parco. Il progetto permetterà di raddoppiare lo standard di verde urbano dagli attuali 2,7 metri quadrati per abitante a 5,2 metri quadrati”.
Si tratta di un’occasione unica di partecipazione alle politiche attive della città, di un primo esperimento di progettazione partecipata attraverso un sistematico ascolto e un progressivo monitoraggio dei risultati conseguiti.
L’investimento atteso, tra fondi pubblici e privati, è dell’ordine di grandezza di 7-800 milioni di euro nell’arco di 10-15 anni. Le cifre e le quantità saranno definite proprio in relazione alle scelte urbanistiche operate attraverso la concertazione con le ferrovie proprietarie e con la città tutta.
In sintesi, oggi sono stati illustrati due incarichi: il primo (secondo il Programma Innovativo in Ambito Urbano “Porti e Stazioni” del MIT- Protocollo 5 luglio 2004 e aggiornamento 16 luglio 2013) riguarda le attività di pianificazione urbanistica finalizzate a sostanziare la concertazione con le ferrovie proprietarie delle aree da valorizzare e rigenerare che preludono a una variante urbanistica delle aree centrali, sia laterali che sovrastanti le aree ferroviarie per oltre 70 ettari, da elaborare e sottoporre quindi all’approvazione del Consiglio comunale.
Il secondo e contestuale incarico prevede invece la progettazione del Parco della Rossani: in prima fase esclusivamente per la realizzazione di un parco di oltre 3 ettari nella vasta area libera da edifici e destinata dal PRG vigente a verde di quartiere; in una seconda attraverso la progettazione partecipata per il riutilizzo degli edifici vincolati dalla Soprintendenza, in vista della realizzazione di un grande parco della creatività.
RIASSETTO NODO FERROVIARIO E CONCORSO BARICENTRALE: LE TAPPE
La rivisitazione integrale del nodo ferroviario di Bari ed il concorso internazionale Baricentrale, che ne ha tracciato le linee, rappresentano alcuni tra gli atti più significativi dell’amministrazione Emiliano.
Un percorso complesso, avviato ormai otto anni fa con un primo incontro sul nodo ferroviario, il 1° giugno 2005, tra il sindaco Emiliano e l’amministratore delegato di RFI per verificare la disponibilità a rivedere gli accordi precedenti sul nodo ferroviario per la riqualificazione urbana delle aree dismettibili.
Ha preso il via allora quella che rimarrà certamente “la madre di tutte le battaglie” per la città di Bari, che passa attraverso la definizione degli obiettivi di sviluppo contenuti nel Protocollo d’intesa per l’elaborazione di studi di fattibilità per l’interramento della ferrovia, ove possibile, a sud e a nord della stazione centrale. Da ciò è derivato il progetto definitivo di deviazione del tratto a Sud, approvato e finanziato dal MIT nel mese di febbraio 2013 per circa 400 milioni di euro.
Solo il 10 ottobre del 2011, quasi sei anni dopo, si è addivenuti alla firma del Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia, RFI, Sistemi Urbani, Ferrotranviaria, Ferrovie Appulo Lucane e Comune di Bari, che concretamente ha consentito l’avvio del concorso di Baricentrale, sulla base condivisa dello Studio di Fattibilità per la progettazione del Piano del ferro di Bari Centrale.
Secondo lo studio il fascio ferroviario non veniva né traslato né interrato, ma tutti i binari erano previsti ad un unico livello e si rendevano disponibili ampie superfici da riqualificare, dismettibili dal servizio.
Nel protocollo, di fatto, si delineano gli obiettivi, non solo trasportistici, ma anche urbanistici e di nuova qualità dell’ambiente urbano, secondo l’idea che le ferrovie rappresentino una grande risorsa e non un inutile spreco di territorio in un tessuto già storicamente denso, talvolta degradato e frammentato, che richiede interventi essenziali di rigenerazione urbana. La dismissione di queste aree consentirà di destinare a verde e a servizi collettivi di rango elevato, individuati anche attraverso la partecipazione della cittadinanza, spazi strategici del tessuto urbano.
Il Protocollo del 2011 è stato ulteriormente affinato con una implementazione approvata dalla Giunta Emiliano nel mese di maggio 2014, che include anche le ulteriori aree ferroviarie del nodo a sud est da dismettere.
Tutto ciò è avvenuto in coerenza con l’avvio della nuova pianificazione generale comunale: il Documento Preliminare alla Rigenerazione Urbana, approvato dal Consiglio a giugno 2011, il DPP al nuovo PUG del prof. Gianni Nigro, approvato dal Consiglio il 13 ottobre 2011 (tre giorni dopo la sottoscrizione del protocollo con le ferrovie) e, successivamente, il Piano Urbanistico Generale Strutturale redatto all’inizio del 2014 .
Il concorso “Baricentrale - concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie” ha visto la partecipazione di ben 105 gruppi di progettazione di rilievo internazionale, ridotti a 10 a seguito della valutazione di una commissione internazionale.
Il progetto del raggruppamento temporaneo di professionisti, di cui è capogruppo il maestro Massimiliano Fuksas, composto dagli architetti Doriana Orietta Mandrelli, Jaime Vidal Artigues, Isabel Maria Felix Bennasar, Stefano Cortellaro, Jordì Sabì Romero e Jordì Monras Henrich, è quello che ha meglio interpretato le tante aspettative ed i bisogni pregressi della città e nello stesso tempo è il più semplice: un grande “fiume verde” che risana la storica cesura, aprendo nuovi orizzonti comuni tra la città storica e quella contemporanea, in grado di generare persino percezioni diverse e nuovi modi di vivere. Tutto in piena coerenza con la pianificazione generale in itinere e con gli obiettivi di rigenerazione e di potenziamento della città pubblica e delle dotazioni di verde esistenti.
L’attività di animazione sul territorio e di partecipazione è prevista anche nei “Processi Partecipativi via web – PO FESR 2007-2013 – Asse VIII – Linea d’intervento 8.1 – Azione 8.1.2 C – Progetto “RI-ACCORDI URBANI”, per il quale il Comune di Bari è risultato vincitore. Il progetto propone, tra l’altro, di realizzare attività concertative e di dar vita ad una rete che consenta a tutti di esprimersi in merito alle modalità di riutilizzo delle aree interessate dal riassetto del Nodo ferroviario e della Rossani.
La progettazione di questi interventi è stata affidata al vincitore del bando di concorso internazionale “Baricentrale”, indetto dal Comune per la riqualificazione delle aree ferroviarie in via di dismissione a seguito del riassetto del nodo ferroviario e nel rispetto delle norme vigenti in materia di Appalti Pubblici di servizi.
Massimiliano Fuksas, capogruppo del RTP vincitore del concorso, ha sottoscritto questa mattina a Palazzo di Città il contratto per il masterplan per il piano urbanistico che trasformerà le aree ferroviarie in parco e ha sottoscritto il progetto esecutivo per il parco della Rossani.
Il sindaco Michele Emiliano ha dichiarato: “Si tratta del più importante atto di progettazione urbana degli ultimi 50 anni della storia di Bari. Stiamo immaginando di trasformare le aree di sedime della stazione ferroviaria in un central park. Mi piace l’idea che questa bellissima collina artificiale, che coprirà i binari, ci consentirà di offrire decine di ettari di nuovo verde alla città, storicamente povera di verde pubblico”. Oltre alla progettazione degli spazi verdi sul fascio dei binari, si procederà all’incremento di verde pubblico anche all’interno dell’ex Caserma Rossani: “Mi preme rassicurare ancora una volta tutti - ha detto il sindaco - sugli interventi previsti nell’area della ex Rossani: non c’è alcuna intenzione di progettare auditorium o parcheggi sotterranei, ma soltanto verde pubblico. Questa progettazione, inoltre, avverrà attraverso meccanismi di partecipazione della cittadinanza. Non è una decisione imposta da qualcuno ma scaturita in maniera assolutamente concorde. La progettazione partecipata servirà a candidare gli interventi a finanziamenti europei nell’ambito della programmazione 2014-20”.
“Vogliamo realizzare 78 ettari di verde urbano e far sorgere un grande parco dove adesso ci sono i binari. - ha dichiarato il maestro Fuksas - Quello di cui ha bisogno questa città è il verde, oltre che la possibilità di passare da un quartiere all’altro scavalcando la ferrovia attraverso una struttura prefabbricata. Questo concorso ha eccitato la fantasia di professionisti di tutta Europa: per cogliere questa straordinaria opportunità invito tutti i cittadini a partecipare insieme a noi alla costruzione di questo grande parco. Il progetto permetterà di raddoppiare lo standard di verde urbano dagli attuali 2,7 metri quadrati per abitante a 5,2 metri quadrati”.
Si tratta di un’occasione unica di partecipazione alle politiche attive della città, di un primo esperimento di progettazione partecipata attraverso un sistematico ascolto e un progressivo monitoraggio dei risultati conseguiti.
L’investimento atteso, tra fondi pubblici e privati, è dell’ordine di grandezza di 7-800 milioni di euro nell’arco di 10-15 anni. Le cifre e le quantità saranno definite proprio in relazione alle scelte urbanistiche operate attraverso la concertazione con le ferrovie proprietarie e con la città tutta.
In sintesi, oggi sono stati illustrati due incarichi: il primo (secondo il Programma Innovativo in Ambito Urbano “Porti e Stazioni” del MIT- Protocollo 5 luglio 2004 e aggiornamento 16 luglio 2013) riguarda le attività di pianificazione urbanistica finalizzate a sostanziare la concertazione con le ferrovie proprietarie delle aree da valorizzare e rigenerare che preludono a una variante urbanistica delle aree centrali, sia laterali che sovrastanti le aree ferroviarie per oltre 70 ettari, da elaborare e sottoporre quindi all’approvazione del Consiglio comunale.
Il secondo e contestuale incarico prevede invece la progettazione del Parco della Rossani: in prima fase esclusivamente per la realizzazione di un parco di oltre 3 ettari nella vasta area libera da edifici e destinata dal PRG vigente a verde di quartiere; in una seconda attraverso la progettazione partecipata per il riutilizzo degli edifici vincolati dalla Soprintendenza, in vista della realizzazione di un grande parco della creatività.
RIASSETTO NODO FERROVIARIO E CONCORSO BARICENTRALE: LE TAPPE
La rivisitazione integrale del nodo ferroviario di Bari ed il concorso internazionale Baricentrale, che ne ha tracciato le linee, rappresentano alcuni tra gli atti più significativi dell’amministrazione Emiliano.
Un percorso complesso, avviato ormai otto anni fa con un primo incontro sul nodo ferroviario, il 1° giugno 2005, tra il sindaco Emiliano e l’amministratore delegato di RFI per verificare la disponibilità a rivedere gli accordi precedenti sul nodo ferroviario per la riqualificazione urbana delle aree dismettibili.
Ha preso il via allora quella che rimarrà certamente “la madre di tutte le battaglie” per la città di Bari, che passa attraverso la definizione degli obiettivi di sviluppo contenuti nel Protocollo d’intesa per l’elaborazione di studi di fattibilità per l’interramento della ferrovia, ove possibile, a sud e a nord della stazione centrale. Da ciò è derivato il progetto definitivo di deviazione del tratto a Sud, approvato e finanziato dal MIT nel mese di febbraio 2013 per circa 400 milioni di euro.
Solo il 10 ottobre del 2011, quasi sei anni dopo, si è addivenuti alla firma del Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia, RFI, Sistemi Urbani, Ferrotranviaria, Ferrovie Appulo Lucane e Comune di Bari, che concretamente ha consentito l’avvio del concorso di Baricentrale, sulla base condivisa dello Studio di Fattibilità per la progettazione del Piano del ferro di Bari Centrale.
Secondo lo studio il fascio ferroviario non veniva né traslato né interrato, ma tutti i binari erano previsti ad un unico livello e si rendevano disponibili ampie superfici da riqualificare, dismettibili dal servizio.
Nel protocollo, di fatto, si delineano gli obiettivi, non solo trasportistici, ma anche urbanistici e di nuova qualità dell’ambiente urbano, secondo l’idea che le ferrovie rappresentino una grande risorsa e non un inutile spreco di territorio in un tessuto già storicamente denso, talvolta degradato e frammentato, che richiede interventi essenziali di rigenerazione urbana. La dismissione di queste aree consentirà di destinare a verde e a servizi collettivi di rango elevato, individuati anche attraverso la partecipazione della cittadinanza, spazi strategici del tessuto urbano.
Il Protocollo del 2011 è stato ulteriormente affinato con una implementazione approvata dalla Giunta Emiliano nel mese di maggio 2014, che include anche le ulteriori aree ferroviarie del nodo a sud est da dismettere.
Tutto ciò è avvenuto in coerenza con l’avvio della nuova pianificazione generale comunale: il Documento Preliminare alla Rigenerazione Urbana, approvato dal Consiglio a giugno 2011, il DPP al nuovo PUG del prof. Gianni Nigro, approvato dal Consiglio il 13 ottobre 2011 (tre giorni dopo la sottoscrizione del protocollo con le ferrovie) e, successivamente, il Piano Urbanistico Generale Strutturale redatto all’inizio del 2014 .
Il concorso “Baricentrale - concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie” ha visto la partecipazione di ben 105 gruppi di progettazione di rilievo internazionale, ridotti a 10 a seguito della valutazione di una commissione internazionale.
Il progetto del raggruppamento temporaneo di professionisti, di cui è capogruppo il maestro Massimiliano Fuksas, composto dagli architetti Doriana Orietta Mandrelli, Jaime Vidal Artigues, Isabel Maria Felix Bennasar, Stefano Cortellaro, Jordì Sabì Romero e Jordì Monras Henrich, è quello che ha meglio interpretato le tante aspettative ed i bisogni pregressi della città e nello stesso tempo è il più semplice: un grande “fiume verde” che risana la storica cesura, aprendo nuovi orizzonti comuni tra la città storica e quella contemporanea, in grado di generare persino percezioni diverse e nuovi modi di vivere. Tutto in piena coerenza con la pianificazione generale in itinere e con gli obiettivi di rigenerazione e di potenziamento della città pubblica e delle dotazioni di verde esistenti.
L’attività di animazione sul territorio e di partecipazione è prevista anche nei “Processi Partecipativi via web – PO FESR 2007-2013 – Asse VIII – Linea d’intervento 8.1 – Azione 8.1.2 C – Progetto “RI-ACCORDI URBANI”, per il quale il Comune di Bari è risultato vincitore. Il progetto propone, tra l’altro, di realizzare attività concertative e di dar vita ad una rete che consenta a tutti di esprimersi in merito alle modalità di riutilizzo delle aree interessate dal riassetto del Nodo ferroviario e della Rossani.