di Nicola Ricchitelli – Si chiude oggi un tour elettorale lungo quasi 300.000 chilometri: «E' stata una campagna elettorale fatta in due persone con il mio amico Gianni Balselli che è qui in macchina con me al volante, e io che sono al suo fianco con il telefono in mano come in questo momento. Questa è stata la mia campagna elettorale, sono andato praticamente dappertutto, abbiamo percorso quasi 300.000 chilometri con dietro di noi uno staff elettorale che ha dato vita alle sagre del programma rivelatesi un'autentica rivoluzione…»; ma è un Michele Emiliano soddisfatto del lavoro e dei giorni vissuti in giro per la Puglia: «I pugliesi mi hanno chiesto di non fare chiacchiere, ma di fare le cose che dico: questa ovviamente è la sfida più grossa perché dopo tanti anni di vita nelle istituzioni e dopo aver ottenuto l’amicizia, la stima e il riconoscimento di tanta gente, mettere a rischio l’unico patrimonio vero di cui dispongo, quindi il mio nome, la mia affidabilità, nonché la fiducia che induco negli altri, ovviamente mi coinvolge totalmente. Non voglio compromettere il risultato di una vita per fare il presidente della Regione, quindi ce la metterò tutta per fare una bella figura».
D:Dott.Emiliano, come ha accolto la notizia di qualche ora fa in merito alla presenza di un "impresentabile" in una delle liste che appoggia la sua candidatura?
R:«Mi sono limitato a prendere atto della comunicazione della Commissione Antimafia augurandomi che questa abbia fatto un lavoro corretto».
D:In merito all’inchiesta della Procura di Bari sul servizio del TgNorba che denuncia l’esistenza di un presunto tariffario per i rappresentanti di lista, lei che idea si è fatto?
R:«Non ho ravvisato particolari questioni, ho analizzato bene il tutto, insomma il voto di scambio è tutt’altra cosa. Penso di poter dire che non accadrà nulla, tuttavia la pratica di pagare i componenti dello staff senza un'adesione politica è politicamente inopportuna e sgradevole».
D: Dott.Emiliano, quali i motivi che l’hanno spinta a raccogliere la sfida della candidatura a governatore della Regione Puglia?
R:«Sarò sincero. Ho iniziato a far politica molto tardi, in un momento in cui la mia città si era ridotta in uno stato inaccettabile, era diventato impossibile ricostruire Petruzzelli, la cultura era ridotta ai minimi termini. Non c’era possibilità di realizzare case popolari, i quartieri delle periferie erano preda della criminalità organizzata e del degrado. Ad un certo punto mi sono sentito in dovere di dover lasciare il mio lavoro di magistrato, un lavoro molto bello, un lavoro molto ben pagato, molto più di quello di un sindaco, e mi sono messo a lavoro per la mia comunità. Dopo aver portato a compimento questo percorso, un percorso che mi ha portato ad essere il sindaco che ha governato Bari per dieci anni, più di qualunque altro nella storia della città, ecco che cinquecento sindaci mi hanno chiesto di mettermi a disposizione per la candidatura alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Puglia. Mi sono candidato, mi hanno votato 80.000 persone, e di conseguenza non ho potuto fare altro che accettare la candidatura e assumermi la responsabilità insieme a tutta la coalizione di risolvere i problemi di questa terra che restano comunque tantissimi».
D: Cosa le hanno lasciato questi dieci anni?
R:«L’esperienza del sindaco è un'esperienza decisiva. Pretendere di ricoprire un ruolo un po’ più alto senza essere partiti dal basso, senza quindi aver fatto esperienza, pensare che chiunque si possa alzare la mattina e possa fare un mestiere complicato come quello del presidente della Regione è un delirio, non è possibile. Se io non avessi fatto il sindaco per dieci anni e se non avessi avuto da parte della gente un giudizio positivo, non avrei mai avuto la faccia di presentarmi alla corsa per la presidenza della Regione, senza aver mai dimostrato ai miei elettori e ai miei concittadini quello che io fossi in grado di fare».
D: Che Puglia lascia Vendola?
R:«Vendola lascia una Regione con immagine molto forte in tutto il mondo ma con anche tante questioni ancora irrisolte: la sanità non funziona come dovrebbe, l’Ilva è ancora una minaccia, la depurazione delle acque e il ciclo dei rifiuti non sono ancora definiti, sono ancora un incognita quotidiana, dunque sono ancora tante le cose che abbiamo da fare, ma una su tutte le altre è risolvere il problema dell’economia, restituendo quindi fatturato alle aziende e creando posti di lavoro: è questa la questione centrale di questa campagna elettorale».
D: In caso di elezione quali saranno eventuali punti di rottura e quindi di continuità rispetto alle politiche di Nichi Vendola?
R:«I punti di continuità sono i valori politici e umani e di orientamento generale. In particolare saranno i principi costituzionali che uniscono tutto il centrosinistra, tutto il resto verrà completamente rivoluzionato, rimanendo quelle idee e quei progetti che hanno funzionato. Noi abbiamo bisogno di cambiare radicalmente il meccanismo di governo della Regione, spendendo meno denaro, abbassando la pressione fiscale e dando maggiore efficienza a tutto il sistema e soprattutto consentendo ai cittadini di misurare le efficacie delle politiche. Noi vogliamo approvare una legge sulla partecipazione attiva dei cittadini che consenta loro di dare i voti al governo della regione ogni anno».
D: Come è stata la sua che campagna elettorale e come ha vissuto questa esperienza?
R:«Beh, è stata una campagna elettorale fatta in due persone (ride) con il mio amico Gianni Balselli che è qui in macchina con me al volante, e io che sono al suo fianco con il telefono in mano come in questo momento. Questa è stata la mia campagna elettorale. Sono andato praticamente dappertutto, abbiamo percorso quasi 300.000 chilometri con dietro di noi uno staff elettorale che ha dato vita alle sagre del programma rivelatesi un'autentica rivoluzione per quanto concerne la partecipazione attiva della gente visto che ha permesso ai pugliesi di scrivere il programma e quindi non i partiti o io. Questo quindi ha rappresentato un cambiamento rispetto al passato, come tutto lo staff che ha costruito le sagre del programma fatte in gran parte dai Giovani Democratici ma anche da cittadini comuni che hanno partecipato gratuitamente all’organizzazione di questi eventi».
D: Cosa hanno chiesto i pugliesi a Michele Emiliano?
R:«I pugliesi mi hanno chiesto di non fare chiacchiere, ma di fare le cose che dico: questa ovviamente è la sfida più grossa perché dopo tanti anni di vita nelle istituzioni e dopo aver ottenuto l’amicizia, la stima e il riconoscimento di tanta gente, mettere a rischio l’unico patrimonio vero di cui dispongo, quindi il mio nome, la mia affidabilità, nonché la fiducia che induco negli altri, ovviamente mi coinvolge totalmente. Non voglio compromettere il risultato di una vita per fare il presidente della Regione, quindi ce la metterò tutta per fare una bella figura».
D: Perché votare Michele Emiliano e perché riconfermare il centrosinistra alla guida della Regione Puglia?
R:«Noi abbiamo cambiato tutto nel centrosinistra, abbiamo dimostrato di essere capaci di rinnovarci rimanendo con noi stessi. Votare Michele Emiliano, poi, è un meccanismo di fiducia e di garanzia. Lo conosciamo bene, sappiamo come ha operato in veste di magistrato, sappiamo che è stata una persona che si è sempre impegnata per la società in cui viveva, ha fatto bene il sindaco, in dieci anni ne lui ne la sua amministrazione hanno mai avuto un avviso di garanzia, quindi stiamo parlando di una persona onesta capace di cambiare le cose. Dunque pur parlando in terza persona di me stesso dico sinceramente che è una delle possibilità che la Puglia ha per trovare un buon presidente della Regione».
D: Ad ogni modo, perché andare a votare?
R:«Anche se Michele Emiliano non dovesse essere nelle simpatie dell’elettore, io prego comunque loro di andare a votare, fosse anche per i miei avversari se lo riterranno, ma di non perdere la possibilità di interagire con il meccanismo istituzionale pugliese».
D:Dott.Emiliano, come ha accolto la notizia di qualche ora fa in merito alla presenza di un "impresentabile" in una delle liste che appoggia la sua candidatura?
R:«Mi sono limitato a prendere atto della comunicazione della Commissione Antimafia augurandomi che questa abbia fatto un lavoro corretto».
D:In merito all’inchiesta della Procura di Bari sul servizio del TgNorba che denuncia l’esistenza di un presunto tariffario per i rappresentanti di lista, lei che idea si è fatto?
R:«Non ho ravvisato particolari questioni, ho analizzato bene il tutto, insomma il voto di scambio è tutt’altra cosa. Penso di poter dire che non accadrà nulla, tuttavia la pratica di pagare i componenti dello staff senza un'adesione politica è politicamente inopportuna e sgradevole».
D: Dott.Emiliano, quali i motivi che l’hanno spinta a raccogliere la sfida della candidatura a governatore della Regione Puglia?
R:«Sarò sincero. Ho iniziato a far politica molto tardi, in un momento in cui la mia città si era ridotta in uno stato inaccettabile, era diventato impossibile ricostruire Petruzzelli, la cultura era ridotta ai minimi termini. Non c’era possibilità di realizzare case popolari, i quartieri delle periferie erano preda della criminalità organizzata e del degrado. Ad un certo punto mi sono sentito in dovere di dover lasciare il mio lavoro di magistrato, un lavoro molto bello, un lavoro molto ben pagato, molto più di quello di un sindaco, e mi sono messo a lavoro per la mia comunità. Dopo aver portato a compimento questo percorso, un percorso che mi ha portato ad essere il sindaco che ha governato Bari per dieci anni, più di qualunque altro nella storia della città, ecco che cinquecento sindaci mi hanno chiesto di mettermi a disposizione per la candidatura alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Puglia. Mi sono candidato, mi hanno votato 80.000 persone, e di conseguenza non ho potuto fare altro che accettare la candidatura e assumermi la responsabilità insieme a tutta la coalizione di risolvere i problemi di questa terra che restano comunque tantissimi».
D: Cosa le hanno lasciato questi dieci anni?
R:«L’esperienza del sindaco è un'esperienza decisiva. Pretendere di ricoprire un ruolo un po’ più alto senza essere partiti dal basso, senza quindi aver fatto esperienza, pensare che chiunque si possa alzare la mattina e possa fare un mestiere complicato come quello del presidente della Regione è un delirio, non è possibile. Se io non avessi fatto il sindaco per dieci anni e se non avessi avuto da parte della gente un giudizio positivo, non avrei mai avuto la faccia di presentarmi alla corsa per la presidenza della Regione, senza aver mai dimostrato ai miei elettori e ai miei concittadini quello che io fossi in grado di fare».
D: Che Puglia lascia Vendola?
R:«Vendola lascia una Regione con immagine molto forte in tutto il mondo ma con anche tante questioni ancora irrisolte: la sanità non funziona come dovrebbe, l’Ilva è ancora una minaccia, la depurazione delle acque e il ciclo dei rifiuti non sono ancora definiti, sono ancora un incognita quotidiana, dunque sono ancora tante le cose che abbiamo da fare, ma una su tutte le altre è risolvere il problema dell’economia, restituendo quindi fatturato alle aziende e creando posti di lavoro: è questa la questione centrale di questa campagna elettorale».
D: In caso di elezione quali saranno eventuali punti di rottura e quindi di continuità rispetto alle politiche di Nichi Vendola?
R:«I punti di continuità sono i valori politici e umani e di orientamento generale. In particolare saranno i principi costituzionali che uniscono tutto il centrosinistra, tutto il resto verrà completamente rivoluzionato, rimanendo quelle idee e quei progetti che hanno funzionato. Noi abbiamo bisogno di cambiare radicalmente il meccanismo di governo della Regione, spendendo meno denaro, abbassando la pressione fiscale e dando maggiore efficienza a tutto il sistema e soprattutto consentendo ai cittadini di misurare le efficacie delle politiche. Noi vogliamo approvare una legge sulla partecipazione attiva dei cittadini che consenta loro di dare i voti al governo della regione ogni anno».
D: Come è stata la sua che campagna elettorale e come ha vissuto questa esperienza?
R:«Beh, è stata una campagna elettorale fatta in due persone (ride) con il mio amico Gianni Balselli che è qui in macchina con me al volante, e io che sono al suo fianco con il telefono in mano come in questo momento. Questa è stata la mia campagna elettorale. Sono andato praticamente dappertutto, abbiamo percorso quasi 300.000 chilometri con dietro di noi uno staff elettorale che ha dato vita alle sagre del programma rivelatesi un'autentica rivoluzione per quanto concerne la partecipazione attiva della gente visto che ha permesso ai pugliesi di scrivere il programma e quindi non i partiti o io. Questo quindi ha rappresentato un cambiamento rispetto al passato, come tutto lo staff che ha costruito le sagre del programma fatte in gran parte dai Giovani Democratici ma anche da cittadini comuni che hanno partecipato gratuitamente all’organizzazione di questi eventi».
D: Cosa hanno chiesto i pugliesi a Michele Emiliano?
R:«I pugliesi mi hanno chiesto di non fare chiacchiere, ma di fare le cose che dico: questa ovviamente è la sfida più grossa perché dopo tanti anni di vita nelle istituzioni e dopo aver ottenuto l’amicizia, la stima e il riconoscimento di tanta gente, mettere a rischio l’unico patrimonio vero di cui dispongo, quindi il mio nome, la mia affidabilità, nonché la fiducia che induco negli altri, ovviamente mi coinvolge totalmente. Non voglio compromettere il risultato di una vita per fare il presidente della Regione, quindi ce la metterò tutta per fare una bella figura».
D: Perché votare Michele Emiliano e perché riconfermare il centrosinistra alla guida della Regione Puglia?
R:«Noi abbiamo cambiato tutto nel centrosinistra, abbiamo dimostrato di essere capaci di rinnovarci rimanendo con noi stessi. Votare Michele Emiliano, poi, è un meccanismo di fiducia e di garanzia. Lo conosciamo bene, sappiamo come ha operato in veste di magistrato, sappiamo che è stata una persona che si è sempre impegnata per la società in cui viveva, ha fatto bene il sindaco, in dieci anni ne lui ne la sua amministrazione hanno mai avuto un avviso di garanzia, quindi stiamo parlando di una persona onesta capace di cambiare le cose. Dunque pur parlando in terza persona di me stesso dico sinceramente che è una delle possibilità che la Puglia ha per trovare un buon presidente della Regione».
D: Ad ogni modo, perché andare a votare?
R:«Anche se Michele Emiliano non dovesse essere nelle simpatie dell’elettore, io prego comunque loro di andare a votare, fosse anche per i miei avversari se lo riterranno, ma di non perdere la possibilità di interagire con il meccanismo istituzionale pugliese».