di Vittorio Polito – È scomparso S.E. Monsignor Giuseppe Nazzaro, già Vescovo di Aleppo (Siria). Durante il suo ministero ha fatto costruire le nuova Cattedrale di Aleppo, progettata da Nunzia Piarulli, aperta al culto, nella zona universitaria della grande città, in Siria, alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Leonardo Sandri e del Vicario Apostolico, e dello stesso monsignor Giuseppe Nazzaro, ofm, vescovo di Aleppo. La Cattedrale è stata dedicata a Gesù Bambino, mentre l’altare fu consacrato al Beato Emanuele Ruiz, ofm, e compagni Martiri di Damasco (1860).
Per l’occasione fu letto il messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI che, oltre a congratularsi con lo stesso monsignor Nazzaro, per aver “unito le loro forze per offrire a Dio una casa degna di lui, dove si invocherà il suo nome implorando la sua misericordia”. Il Santo Padre, nel suo messaggio, auspicò anche “che tutta la comunità cattolica di Siria possa offrire al Paese un apprezzabile contributo per la sua elevazione morale e sociale, in autentico spirito ecumenico e interreligioso”.
Recentemente è stato a Bari ed ha tenuto una pregevole conferenza sulla grave situazione della Siria. Tutto è nato, secondo monsignor Nazzaro, come un gioco: su un muro di una scuola era scritto “Abbasso il regime”, da qui è nata una inchiesta per accertare chi era stato. Iniziavano così i movimenti di protesta da parte di coloro che chiedevano riforme, cominciava a vedersi qualche movimento di protesta, certamente di origine non siriano. Successivamente sono intervenuti altri dall’esterno con le armi, insieme a terroristi di professione, e così è iniziata la guerra. E così tutti sparano, tutti ammazzano, tutti bombardano. E chi ne va di mezzo sono i poveri innocenti.
In sostanza monsignor Nazzaro suggerì come risolvere il conflitto: «Nel mondo arabo, vi è un proverbio che dice “Chi ha fatto salire l’asino sul minareto, sa anche come farlo scendere”, nel senso che chi ha provocato questo disastro sa bene anche come risolverlo».
Alla famiglia giungano le espressioni di cordoglio del Giornale di Puglia e di chi scrive, che ha avuto l’onore di conoscere S.E. Monsignor Nazzaro associandosi al lutto della famiglia per la scomparsa di un uomo buono, che ha speso gli ultimi anni della sua vita, addolorato dalla situazione che si era creata nella sua Aleppo.
Per l’occasione fu letto il messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI che, oltre a congratularsi con lo stesso monsignor Nazzaro, per aver “unito le loro forze per offrire a Dio una casa degna di lui, dove si invocherà il suo nome implorando la sua misericordia”. Il Santo Padre, nel suo messaggio, auspicò anche “che tutta la comunità cattolica di Siria possa offrire al Paese un apprezzabile contributo per la sua elevazione morale e sociale, in autentico spirito ecumenico e interreligioso”.
Recentemente è stato a Bari ed ha tenuto una pregevole conferenza sulla grave situazione della Siria. Tutto è nato, secondo monsignor Nazzaro, come un gioco: su un muro di una scuola era scritto “Abbasso il regime”, da qui è nata una inchiesta per accertare chi era stato. Iniziavano così i movimenti di protesta da parte di coloro che chiedevano riforme, cominciava a vedersi qualche movimento di protesta, certamente di origine non siriano. Successivamente sono intervenuti altri dall’esterno con le armi, insieme a terroristi di professione, e così è iniziata la guerra. E così tutti sparano, tutti ammazzano, tutti bombardano. E chi ne va di mezzo sono i poveri innocenti.
In sostanza monsignor Nazzaro suggerì come risolvere il conflitto: «Nel mondo arabo, vi è un proverbio che dice “Chi ha fatto salire l’asino sul minareto, sa anche come farlo scendere”, nel senso che chi ha provocato questo disastro sa bene anche come risolverlo».
Alla famiglia giungano le espressioni di cordoglio del Giornale di Puglia e di chi scrive, che ha avuto l’onore di conoscere S.E. Monsignor Nazzaro associandosi al lutto della famiglia per la scomparsa di un uomo buono, che ha speso gli ultimi anni della sua vita, addolorato dalla situazione che si era creata nella sua Aleppo.