di Vittorio Polito - Si è svolta, nella Sala Consigliare del Comune di Bari, il 16 gennaio, e nel Circolo Unione di Bari, il 17, la Festa Nazionale del Dialetto 2016, organizzata dal Comune di Bari (Assessorato Culture Turismo Marketing Territoriale e Sport e Commissione omonima, presieduta da Giuseppe Cascella), con coordinamento di Vito Signorile, direttore tecnico del Teatro Abeliano di Bari, in collaborazione con il Circolo Unione, presieduto da Giacomo Tomasicchio, insieme a 24 Associazioni che hanno aderito al progetto.
Sono intervenuti nella prima giornata: Vito Signorile che ha esposto il programma “oMaggio a Bari”, già illustrato in una precedente nota, Giuseppe Cascella, presidente della Commissione Culture Turismo e Marketing del Comune di Bari per i saluti ufficiali del Sindaco, a cui è seguita la canzone “Bari Mediterranea”, cantata da Tiziana Schiavarellli e Dante Marmone, quindi breve intervento di Vito Signorile che ha accennatoal progetto “oMaggio a Bari”, seguito dalla lettura della poesia “A le puete”, di Francesco Saverio Abbrescia, primo poeta dialettale barese, a cui è dedicato il premio poesia nella “Piedigrotta Barese”
Sono intervenuti i rappresentanti di alcune associazioni aderenti al progetto “oMaggio a Bari” (Nicola Cutino, Rocco Capri Chiumarulo, Antonio Loprieno),
e la declamazione, da parte di alcuni attori (Nicola Pignataro, Maria Giaquinto, Nico Salatino, Antonella Genga e Davide Ceddìa).Vito Signorile ha letto la poesia di Pasquale Sorrenti “A Bare”.
In apertura e in chiusura l’intervento degli alunni di alcune classi della Scuola elementare “Piccinni” che hanno recitato la poesia di Peppino Franco “U pile ducane” e cantato il brano popolare “Abbasce’ a la marìne”.
Il giorno 17, nella splendida Sala delle Muse, del prestigioso Circolo Unione di Bari, presieduto da Giacomo Tomasicchio, particolarmente gremita, si è svolta la seconda giornata della “Festa del dialetto barese”.
È intervenuto lo stesso presidente Tomasicchio, porgendo i saluti del Circolo, seguito dal canto popolare “Abbasce ’a la marìne” cantato dagli alunni della Scuola Elementare “Piccinni”, quindi l’introduzione di Vito Signorile.
Sono seguite le performance di attori e poeti: Felice Alloggio con l’attrice dialettale Mariarosaria Ranieri (con il brano“U retòrne a case dalla uèrre de Ruzzulàne”, traduzione dialettale dell’opera Ruzante, primo dialogo di Angelo Beolco, tradotto in dialetto barese dallo stesso Alloggio); Elisa Ferorelli; Nico Salatino (omaggio a Vito De Fano); Savino Morelli, Giuditta Abatescianni,Elisa Ferorelli; Nico Salatino (omaggio a Vito De Fano); Emanuele Zambetta, Nietta Tempesta (omaggio aMario Piergiovanni); Sabina Minerva (legge Ettore De Nobili,94 anni presente in sala); Vito Sciacovelli; Davide Ceddìa (Bari 2.0 e caratteristiche del nostro dialetto); Vito Signorile spiega il secondo appuntamento del progetto “oMaggio a Bari” e cioè “Versi alla luna” e legge “Alla luna”, del poeta Giuseppe De Benedictis (Giudebbe); Saverio Sciacovelli; Maria Giaquinto(omaggio a Francesca Romana Capriati) e canzone Viduavidue; Anna Cassano; Anna Sciacovelli; Nicola Pignataro (omaggio a Vito De Fano); Rosa Ungaro; Antonella Genga (omaggio ad Agnese Palummo ed a Leopoldo Laviosa); Vito Signorile rende omaggio a Pasquale Sorrentie Nicola Cutino legge uno nota sul dialetto.
A chiusura della serata il presidente del Circolo, Tomasicchio, salutando gli ospiti, legge, a proposito dell’importanza del dialetto, uno stralcio da una nota del sottoscritto pubblicata recentemente dal “Giornale di Puglia”, che è bene non dimenticare: «Il dialetto rappresenta la lingua degli affetti ovvero di tutto quanto attiene ad una località e non ad un’altra. Il dialetto è anche quel cordone ombelicale che lega generazioni di persone alla propria origine e da cui trae linfa vitale. Insomma il dialetto rappresenta il DNA della nostra identità attraverso il quale siamo collocati in un posto preciso della nostra storia personale».
Vito Signorile ringrazia tutti e invita ad operare sempre più collettivamente dichiarando la totale apertura dell’insieme delle nostre Associazioni.
Ed in conclusione mi piace riportare un ulteriore intervento di Vito Signorile a proposito del progetto “oMaggio a Bari”: «L’obiettivo di portare tutte le Associazioni che si occupano di tradizioni, baresità e lingua ad essere coprotagoniste di progetti e rivalutazioni di luoghi e costumi popolari baresi può ritenersi più che soddisfacente pur tenendo conto di qualche caparbia “defezione” e qualche “mal di pancia” da protagonismo. Le due giornate sono risultate superaffollate di pubblico e di sincero interesse. Il coordinamento è consistito nell’invitare alle due giornate del dialetto alcuni importanti artisti, protagonisti della scena teatrale e musicale barese e nel raccogliere le volontarie adesioni di poeti e associazioni ad intervenire con proprie opere e propri pensieri.Il limitato tempo a disposizione e le numerose richieste ha suggerito l’invito alle Associazioni a presentare documenti scritti sul dialetto (i primi documenti pervenuti sono di Vittorio Polito, Nicola Cutino e Franz Falanga).
Permane l’abitudine di alcuni di voler intervenire all’ultimo momento quasi che uno spettacolo o una manifestazione minimamente organizzata fosse un’assemblea in cui si alza la mano e si interviene. Comunque la soma si assesta mentre l’asino cammina e un prossimo incontro tra tutte le associazioni potrà non solo gettare le basi per una sempre migliore organizzazione ma moltiplicare e perfezionare ideazioni e produzioni di attività per la nostra città.»
Sono intervenuti nella prima giornata: Vito Signorile che ha esposto il programma “oMaggio a Bari”, già illustrato in una precedente nota, Giuseppe Cascella, presidente della Commissione Culture Turismo e Marketing del Comune di Bari per i saluti ufficiali del Sindaco, a cui è seguita la canzone “Bari Mediterranea”, cantata da Tiziana Schiavarellli e Dante Marmone, quindi breve intervento di Vito Signorile che ha accennatoal progetto “oMaggio a Bari”, seguito dalla lettura della poesia “A le puete”, di Francesco Saverio Abbrescia, primo poeta dialettale barese, a cui è dedicato il premio poesia nella “Piedigrotta Barese”
Ji non zacce fa vijrs’all'andrasatte
nonzòpuète che llucaj e lla
Vu tenite la Muse e ji la gatte
e de fame la fazze’ndesecà.
Chiù m’allècche le mane e chiù la sbatte
quannesckàme le digghe: scettrà
ca ce tene le dogghie e fasce ’ngnaue
rassemegghie alla voscedudiaue.
e la declamazione, da parte di alcuni attori (Nicola Pignataro, Maria Giaquinto, Nico Salatino, Antonella Genga e Davide Ceddìa).Vito Signorile ha letto la poesia di Pasquale Sorrenti “A Bare”.
In apertura e in chiusura l’intervento degli alunni di alcune classi della Scuola elementare “Piccinni” che hanno recitato la poesia di Peppino Franco “U pile ducane” e cantato il brano popolare “Abbasce’ a la marìne”.
Il giorno 17, nella splendida Sala delle Muse, del prestigioso Circolo Unione di Bari, presieduto da Giacomo Tomasicchio, particolarmente gremita, si è svolta la seconda giornata della “Festa del dialetto barese”.
È intervenuto lo stesso presidente Tomasicchio, porgendo i saluti del Circolo, seguito dal canto popolare “Abbasce ’a la marìne” cantato dagli alunni della Scuola Elementare “Piccinni”, quindi l’introduzione di Vito Signorile.
Sono seguite le performance di attori e poeti: Felice Alloggio con l’attrice dialettale Mariarosaria Ranieri (con il brano“U retòrne a case dalla uèrre de Ruzzulàne”, traduzione dialettale dell’opera Ruzante, primo dialogo di Angelo Beolco, tradotto in dialetto barese dallo stesso Alloggio); Elisa Ferorelli; Nico Salatino (omaggio a Vito De Fano); Savino Morelli, Giuditta Abatescianni,Elisa Ferorelli; Nico Salatino (omaggio a Vito De Fano); Emanuele Zambetta, Nietta Tempesta (omaggio aMario Piergiovanni); Sabina Minerva (legge Ettore De Nobili,94 anni presente in sala); Vito Sciacovelli; Davide Ceddìa (Bari 2.0 e caratteristiche del nostro dialetto); Vito Signorile spiega il secondo appuntamento del progetto “oMaggio a Bari” e cioè “Versi alla luna” e legge “Alla luna”, del poeta Giuseppe De Benedictis (Giudebbe); Saverio Sciacovelli; Maria Giaquinto(omaggio a Francesca Romana Capriati) e canzone Viduavidue; Anna Cassano; Anna Sciacovelli; Nicola Pignataro (omaggio a Vito De Fano); Rosa Ungaro; Antonella Genga (omaggio ad Agnese Palummo ed a Leopoldo Laviosa); Vito Signorile rende omaggio a Pasquale Sorrentie Nicola Cutino legge uno nota sul dialetto.
A chiusura della serata il presidente del Circolo, Tomasicchio, salutando gli ospiti, legge, a proposito dell’importanza del dialetto, uno stralcio da una nota del sottoscritto pubblicata recentemente dal “Giornale di Puglia”, che è bene non dimenticare: «Il dialetto rappresenta la lingua degli affetti ovvero di tutto quanto attiene ad una località e non ad un’altra. Il dialetto è anche quel cordone ombelicale che lega generazioni di persone alla propria origine e da cui trae linfa vitale. Insomma il dialetto rappresenta il DNA della nostra identità attraverso il quale siamo collocati in un posto preciso della nostra storia personale».
Vito Signorile ringrazia tutti e invita ad operare sempre più collettivamente dichiarando la totale apertura dell’insieme delle nostre Associazioni.
Ed in conclusione mi piace riportare un ulteriore intervento di Vito Signorile a proposito del progetto “oMaggio a Bari”: «L’obiettivo di portare tutte le Associazioni che si occupano di tradizioni, baresità e lingua ad essere coprotagoniste di progetti e rivalutazioni di luoghi e costumi popolari baresi può ritenersi più che soddisfacente pur tenendo conto di qualche caparbia “defezione” e qualche “mal di pancia” da protagonismo. Le due giornate sono risultate superaffollate di pubblico e di sincero interesse. Il coordinamento è consistito nell’invitare alle due giornate del dialetto alcuni importanti artisti, protagonisti della scena teatrale e musicale barese e nel raccogliere le volontarie adesioni di poeti e associazioni ad intervenire con proprie opere e propri pensieri.Il limitato tempo a disposizione e le numerose richieste ha suggerito l’invito alle Associazioni a presentare documenti scritti sul dialetto (i primi documenti pervenuti sono di Vittorio Polito, Nicola Cutino e Franz Falanga).
Permane l’abitudine di alcuni di voler intervenire all’ultimo momento quasi che uno spettacolo o una manifestazione minimamente organizzata fosse un’assemblea in cui si alza la mano e si interviene. Comunque la soma si assesta mentre l’asino cammina e un prossimo incontro tra tutte le associazioni potrà non solo gettare le basi per una sempre migliore organizzazione ma moltiplicare e perfezionare ideazioni e produzioni di attività per la nostra città.»