di VITTORIO POLITO - Nell’ambito delle attività culturali dell’Associazione Italo-Ellenica “Pitagora” di Bari, presieduta da Sarina Elefteria Garufi, Monsignor Antonio Magnocavallo, parroco della Chiesa di San Giovanni Crisostomo (XIII sec.), ha tenuto una dotta conferenza sull’Arte Monumentale Bizantina e la sua evoluzione nel tempo.
La Parrocchia di San Giovanni Crisostomo di Bari, retta dallo stesso Monsignor Magnocavallo, con le funzioni religiose in rito bizantino, contribuisce a rafforzare il legame tra Oriente Occidente, associando anche attività culturali finalizzate all’impegno speciale nei rapporti con l’Ortodossia.
Dopo i saluti della Signora Sarina Elefteria Garufi, la parola è passata al prof. Antonio Calisi, docente di religione e iconografo, che ha presentato l’illustre conferenziere, e moderato l’incontro, alla fine del quale vi è stato un ampio dibattito.
È stato evidenziato come l’arte bizantina, sorta fin dalla sua nascita dal cristianesimo, arricchita dalle difficili ricerche dogmatiche dei concili, purificata dalla persecuzione iconoclastica, è divenuta prolungamento dell’incarnazione. In questa dinamica l’immagine è intesa come trascrizione della rivelazione operatasi nel Verbo e consegnata nei Vangeli in un linguaggio più immediato e visivo, facilmente accessibile alle masse dei fedeli.
L’evoluzione significativa si ebbe sotto il regno di Giustiniano. È stato, tuttavia, sotto la dinastia macedone che struttura e decorazione hanno costituito un tutto unico, spirituale nel carattere, sacro nell’essenza. Questa forma è divenuta canonica per gli edifici sacri eretti in seguito.
L’espressione artistica della civiltà che si sviluppò nell’impero romano d’oriente, con centro Costantinopoli tra il sec. VI ed il sec. XV, è stata senza dubbio la più alta e la più raffinata. Fu il linguaggio figurativo di una società aulica, che ha ereditato e tramandato ininterrottamente insieme con le forme del cerimoniale monarchico, il patrimonio formale ed iconografico del cristianesimo primitivo.
La Parrocchia di San Giovanni Crisostomo di Bari, retta dallo stesso Monsignor Magnocavallo, con le funzioni religiose in rito bizantino, contribuisce a rafforzare il legame tra Oriente Occidente, associando anche attività culturali finalizzate all’impegno speciale nei rapporti con l’Ortodossia.
Dopo i saluti della Signora Sarina Elefteria Garufi, la parola è passata al prof. Antonio Calisi, docente di religione e iconografo, che ha presentato l’illustre conferenziere, e moderato l’incontro, alla fine del quale vi è stato un ampio dibattito.
È stato evidenziato come l’arte bizantina, sorta fin dalla sua nascita dal cristianesimo, arricchita dalle difficili ricerche dogmatiche dei concili, purificata dalla persecuzione iconoclastica, è divenuta prolungamento dell’incarnazione. In questa dinamica l’immagine è intesa come trascrizione della rivelazione operatasi nel Verbo e consegnata nei Vangeli in un linguaggio più immediato e visivo, facilmente accessibile alle masse dei fedeli.
L’evoluzione significativa si ebbe sotto il regno di Giustiniano. È stato, tuttavia, sotto la dinastia macedone che struttura e decorazione hanno costituito un tutto unico, spirituale nel carattere, sacro nell’essenza. Questa forma è divenuta canonica per gli edifici sacri eretti in seguito.
L’espressione artistica della civiltà che si sviluppò nell’impero romano d’oriente, con centro Costantinopoli tra il sec. VI ed il sec. XV, è stata senza dubbio la più alta e la più raffinata. Fu il linguaggio figurativo di una società aulica, che ha ereditato e tramandato ininterrottamente insieme con le forme del cerimoniale monarchico, il patrimonio formale ed iconografico del cristianesimo primitivo.