Esercito commemora l’intervento in Albania
ROMA - Si è svolta oggi nella Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito la commemorazione del 20° anniversario dell’inizio della missione “ALBA” in Albania, iniziata il 13 aprile 1997 e terminata il 12 agosto dello stesso anno, nel corso della quale l’Esercito contribuì alla costituzione della Forza Multinazionale di Proiezione (FMP), a guida italiana, schierandosi e operando tra Tirana, Durazzo, Valona e Fier.
Presente alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, che nel maggio del 1997, con il grado di Tenente Colonnello era al comando del 7° Reggimento “VEGA”, uno dei reparti che costituirono il contingente “ALBA”. Hanno presenziato i Comandanti di vertice della Forza Armata, i Comandanti delle unità che hanno costituito il contingente italiano in Albania, gli Ufficiali in servizio allo Stato Maggiore, e illustri ospiti.
Il Generale Errico, nel corso del suo intervento ha ricordato come “in questo complesso e delicato contesto, l’Italia fornì il contributo più consistente alla missione, guidata dal Generale Forlani, tanto in termini numerici – con un contingente formato da circa 3.000 uomini – quanto dal punto di vista capacitivo con la piena responsabilità del comando e controllo, della condotta delle operazioni, della logistica, dei trasporti, terrestri e aerei, dei rifornimenti e delle comunicazioni”.
La missione “ALBA” approvata dall’ONU nell’aprile del 1997 e fu la prima forma di intervento multinazionale (con Francia, Turchia, Grecia, Spagna, Romania, Austria e Danimarca) promossa e guidata dall'Italia.
L'Esercito, schierato fra Tirana, Durazzo, Valona e Fier, contribuì con la Brigata meccanizzata "Friuli", il 18° Reggimento bersaglieri della Brigata "Garibaldi" (l’attuale 1° reggimento bersaglieri di Cosenza), il 187° Reggimento paracadutisti della "Folgore" e il 151° Reggimento fanteria della "Sassari", affiancati dagli Incursori del "Col Moschin" e dagli specialisti dell'AVES, Genio, Sanità e Trasmissioni. La presenza dei militari ha consentito di raffreddare la situazione albanese, degenerata all'inizio del 1997 principalmente a causa del fallimento di società di investimento che avevano di fatto bruciato i risparmi di molti cittadini. Con circa 1.700 attività operative, la FMP ha consentito alle Organizzazioni umanitarie di distribuire alla popolazione oltre 5.700 tonnellate di viveri, medicinali, sementi e vestiario e di garantire la sicurezza agli osservatori OSCE durante le elezioni albanesi del 29 giugno e del 6 luglio 1997.
Presente alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, che nel maggio del 1997, con il grado di Tenente Colonnello era al comando del 7° Reggimento “VEGA”, uno dei reparti che costituirono il contingente “ALBA”. Hanno presenziato i Comandanti di vertice della Forza Armata, i Comandanti delle unità che hanno costituito il contingente italiano in Albania, gli Ufficiali in servizio allo Stato Maggiore, e illustri ospiti.
Il Generale Errico, nel corso del suo intervento ha ricordato come “in questo complesso e delicato contesto, l’Italia fornì il contributo più consistente alla missione, guidata dal Generale Forlani, tanto in termini numerici – con un contingente formato da circa 3.000 uomini – quanto dal punto di vista capacitivo con la piena responsabilità del comando e controllo, della condotta delle operazioni, della logistica, dei trasporti, terrestri e aerei, dei rifornimenti e delle comunicazioni”.
La missione “ALBA” approvata dall’ONU nell’aprile del 1997 e fu la prima forma di intervento multinazionale (con Francia, Turchia, Grecia, Spagna, Romania, Austria e Danimarca) promossa e guidata dall'Italia.
L'Esercito, schierato fra Tirana, Durazzo, Valona e Fier, contribuì con la Brigata meccanizzata "Friuli", il 18° Reggimento bersaglieri della Brigata "Garibaldi" (l’attuale 1° reggimento bersaglieri di Cosenza), il 187° Reggimento paracadutisti della "Folgore" e il 151° Reggimento fanteria della "Sassari", affiancati dagli Incursori del "Col Moschin" e dagli specialisti dell'AVES, Genio, Sanità e Trasmissioni. La presenza dei militari ha consentito di raffreddare la situazione albanese, degenerata all'inizio del 1997 principalmente a causa del fallimento di società di investimento che avevano di fatto bruciato i risparmi di molti cittadini. Con circa 1.700 attività operative, la FMP ha consentito alle Organizzazioni umanitarie di distribuire alla popolazione oltre 5.700 tonnellate di viveri, medicinali, sementi e vestiario e di garantire la sicurezza agli osservatori OSCE durante le elezioni albanesi del 29 giugno e del 6 luglio 1997.
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