di VITTORIO POLITO - In questi giorni, per volere di Sua Santità Papa Francesco, in accoglimento della richiesta del patriarca Kirill, è stata trasferita provvisoriamente a Mosca, e per due mesi, una reliquia di San Nicola, per sottoporla alla venerazione dei cittadini russi. È la prima volta in nove secoli che una reliquia ossea esce dall’urna della cripta di San Nicola per varcare la soglia di Bari. Lo afferma padre Gerardo Cioffari, storico della Basilica di San Nicola, smentendo alcuni giornali. Cioffari ha diffuso il foglio “St Nicolas News”, nel quale dimostra che effettivamente è la “prima volta” che ciò avviene in 930 anni. Nel foglio padre Cioffari scrive anche delle reliquie di Saint Nicolas de Port, San Niccolò del Lido, Fribourg, Rimini, Bucharest, San Pietroburgo, Rjazan e Čeljabinsk (riportando puntualmente in appendice le loro fonti).
“Il sito russo Bol’šoj Vopros.ru. che, in risposta ad una domanda, ha scritto: “Non si può affermare che le reliquie di San Nicola vengono portate in Russia per la prima volta nel 2017”. Questo non corrisponde alla realtà, scrive Cioffari che interviene energicamente su una questione che ha cercato sempre di evitare, perché mentre urta la sensibilità di tanti fedeli che credono ciecamente a questa o a quella reliquia, in altri suscita sarcasmo o scetticismo come se fosse tutto da mettere in dubbio e sottolinea, che il suo intervento non riguarda l’autenticità delle reliquie prese in considerazione, ma si limita ad esaminare unicamente le “argomentazioni” addotte a sostegno, dando in appendice (per gli studiosi) le fonti originali, laddove ci sono. Lo scopo è di dimostrare che il 21 maggio 2017 è davvero la prima volta in assoluto che una reliquia esce dall’urna della cripta barese. Non potendo sul St Nicholas News trattare delle circa 200 reliquie di San Nicola che circolano nel mondo, ha scelto otto tra le più famose, includendo anche alcune che non pretendono di venire da Bari: San Niccolò del Lido (Venezia), Saint Nicolas de Port (Lorena), Fribourg (Svizzera), San Pietroburgo (Russia), Rimini (Italia), Bucharest (Romania), Rjazan/Radovickij (Russia) Čeljabinsk (Russia).
Padre Gerardo afferma con dati di fatto, che mai da Bari è uscita una reliquia. È la prima volta in assoluto che una reliquia ossea di San Nicola lascia la città di Bari. Per comprendere l’ovvietà di questa affermazione basti pensare allo status giuridico della Basilica: col diritto della “forza” i re normanni, svevi e primi angioini, e per concessione pontificia tutti i re dopo il 1304, unica autorità che avrebbe potuto fare uscire una reliquia di san Nicola da Bari era il Re di Napoli; senza il suo regio exequatur i preti non potevano obbedire né al Papa né all’Arcivescovo di Bari (fino al Concordato del 1929). Ora, nell’Archivio di San Nicola non c’è alcun regio exequatur in tal senso, afferma la storico ella Basilica, né le ‘Conclusioni Capitolari’ registrano fuoriuscite diverse dalla Santa manna, ad eccezione di qualche pezzettino del legno della cassa in cui i marinai portarono a Bari le reliquie del Santo.
Pertanto, se la reliquia di San Nicola, presente a Mosca, ha potuto essere estratta dall’urna è soltanto perché dal 1929 lo Stato Italiano, dopo aver spogliato la Basilica di tutti i suoi beni, l’ha sottratta alla potestà del Re, restituendola all’assoluta autorità del Papa. I Domenicani sono dal 1951 solo i custodi, abilitati unicamente all’amministrazione ordinaria sotto la vigilanza dell’arcivescovo di Bari, che è il delegato pontificio: tutte le decisioni straordinarie sulla Basilica le prende il Papa. È lui che personalmente, dopo aver consultato l’Arcivescovo di Bari, ha deciso di rispondere positivamente alla richiesta del patriarca Kirill, permettendo alla Chiesa russa del Patriarcato di Mosca di vivere la gioia di questo evento storico. Tutte le altre notizie che circolano sui mass media sono solo frutto della fantasia e non corrispondono né alla storia e neanche alla leggenda.
E, se queste argomentazioni, sono di padre Gerardo Cioffari, grande agiografo di San Nicola, non c’è che da sottoscriverle.
“Il sito russo Bol’šoj Vopros.ru. che, in risposta ad una domanda, ha scritto: “Non si può affermare che le reliquie di San Nicola vengono portate in Russia per la prima volta nel 2017”. Questo non corrisponde alla realtà, scrive Cioffari che interviene energicamente su una questione che ha cercato sempre di evitare, perché mentre urta la sensibilità di tanti fedeli che credono ciecamente a questa o a quella reliquia, in altri suscita sarcasmo o scetticismo come se fosse tutto da mettere in dubbio e sottolinea, che il suo intervento non riguarda l’autenticità delle reliquie prese in considerazione, ma si limita ad esaminare unicamente le “argomentazioni” addotte a sostegno, dando in appendice (per gli studiosi) le fonti originali, laddove ci sono. Lo scopo è di dimostrare che il 21 maggio 2017 è davvero la prima volta in assoluto che una reliquia esce dall’urna della cripta barese. Non potendo sul St Nicholas News trattare delle circa 200 reliquie di San Nicola che circolano nel mondo, ha scelto otto tra le più famose, includendo anche alcune che non pretendono di venire da Bari: San Niccolò del Lido (Venezia), Saint Nicolas de Port (Lorena), Fribourg (Svizzera), San Pietroburgo (Russia), Rimini (Italia), Bucharest (Romania), Rjazan/Radovickij (Russia) Čeljabinsk (Russia).
Padre Gerardo afferma con dati di fatto, che mai da Bari è uscita una reliquia. È la prima volta in assoluto che una reliquia ossea di San Nicola lascia la città di Bari. Per comprendere l’ovvietà di questa affermazione basti pensare allo status giuridico della Basilica: col diritto della “forza” i re normanni, svevi e primi angioini, e per concessione pontificia tutti i re dopo il 1304, unica autorità che avrebbe potuto fare uscire una reliquia di san Nicola da Bari era il Re di Napoli; senza il suo regio exequatur i preti non potevano obbedire né al Papa né all’Arcivescovo di Bari (fino al Concordato del 1929). Ora, nell’Archivio di San Nicola non c’è alcun regio exequatur in tal senso, afferma la storico ella Basilica, né le ‘Conclusioni Capitolari’ registrano fuoriuscite diverse dalla Santa manna, ad eccezione di qualche pezzettino del legno della cassa in cui i marinai portarono a Bari le reliquie del Santo.
Pertanto, se la reliquia di San Nicola, presente a Mosca, ha potuto essere estratta dall’urna è soltanto perché dal 1929 lo Stato Italiano, dopo aver spogliato la Basilica di tutti i suoi beni, l’ha sottratta alla potestà del Re, restituendola all’assoluta autorità del Papa. I Domenicani sono dal 1951 solo i custodi, abilitati unicamente all’amministrazione ordinaria sotto la vigilanza dell’arcivescovo di Bari, che è il delegato pontificio: tutte le decisioni straordinarie sulla Basilica le prende il Papa. È lui che personalmente, dopo aver consultato l’Arcivescovo di Bari, ha deciso di rispondere positivamente alla richiesta del patriarca Kirill, permettendo alla Chiesa russa del Patriarcato di Mosca di vivere la gioia di questo evento storico. Tutte le altre notizie che circolano sui mass media sono solo frutto della fantasia e non corrispondono né alla storia e neanche alla leggenda.
E, se queste argomentazioni, sono di padre Gerardo Cioffari, grande agiografo di San Nicola, non c’è che da sottoscriverle.