Contro il caro prezzi nasce anche a Bari il Farmers Market

Lo sciopero dei Tir e la neve hanno amplificato il fenomeno costantemente in ascesa del caro prezzi dei prodotti agroalimentari. La ricetta che la Coldiretti Puglia propone per rispondere alle esigenze dei cittadini-consumatori di acquistare prodotti di qualità al giusto prezzo è il mercato degli agricoltori. Dopo il successo del farmers market di Taranto, finalmente a Bari, apre ufficialmente i battenti le ‘Masserie Amiche’, in Via Cardassi 33. Ricco il paniere di prodotti in vendita, dalla verdura fresca ai sottoli, dalla frutta ai formaggi e al latte, dall’olio extravergine di oliva al vino.
L’apertura del secondo farmers market pugliese fa il paio con la pubblicazione del portale http://www.campagnamica.it/, la prima mappa on line di fattorie e cantine, su cui è possibile fare la spesa con il miglior rapporto tra prezzi e qualità. Sono già 1.420 le imprese agricole, agrituristiche e le cantine della Puglia presenti sul portale ad accesso libero che consentirà risparmi “doc” negli acquisti per cenoni e regali enogastronomici rispettosi della tradizione.
Con un semplice click, attraverso il motore di ricerca “In viaggio per Fattorie e Cantine”, sarà possibile individuare nel proprio comune, provincia o regione, la più ampia gamma di aziende agricole che vendono direttamente selezionando anche le categorie di prodotto desiderate ed eventualmente anche le specialità garantite da marchio.
La Coldiretti Puglia consiglia così di preferire prodotti locali e di stagione che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, dato che i costi della logistica incidono fino ad un terzo per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. Privilegiando l'acquisto di prodotti locali e di stagione oltre a risparmiare si salva l'ambiente dall'inquinamento dovuto all'emissione di gas serra responsabile dei cambiamenti climatici.
Coldiretti ha messo in atto una serie di iniziative per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto che non inquinano e salvano il clima: dall'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei cibi in vendita alla richiesta della disponibilità di spazi adeguati nella distribuzione commerciale dove poter acquistare alimenti locali che non devono essere trasportati per lunghe distanze, dall'offerta di prodotti regionali in mense scolastiche ed ospedaliere alla promozione delle vendita diretta degli agricoltori che sulla base delle esperienze di altri paesi potrebbe raggiungere fino al 15 per cento del mercato alimentare.

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