(PRIMA) BARI - Un intero nucleo familiare della zona, composto da un uomo, dalla sua convivente e dal figlio di quest’ultima è finito nella rete dei carabinieri, dopo aver messo a segno una rapina ai danni di un giovane automobilista. Particolare inquietante della vicenda è stata la presenza, nella loro auto, di un bimbo di appena 7 anni, anch’egli figlio della donna. E’ accaduto nella notte di domenica scorsa a Polignano a Mare, dove i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Monopoli hanno tratto in arresto i due conviventi noti alla forze dell’ordine ed il figlio maggiorenne della donna, con l’accusa di rapina aggravata in concorso e resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Verso le due di domenica notte, una telefonata giunta sul 112 segnalava una rapina appena avvenuta nel centro abitato di Polignano a Mare ai danni dello stesso interlocutore, il quale, contestualmente, comunicava il numero di targa appartenente ad una Fiat Punto con la quale i malviventi, due uomini ed una donna, si erano allontanati, in direzione di Bari. Diramate immediatamente le ricerche, l’auto segnalata veniva intercettata dopo pochi minuti da una “gazzella” che pattugliava la zona, ponendosi così al suo inseguimento, protrattosi per alcuni chilometri a velocità sostenuta. Riusciti a fermare il veicolo, i militari procedevano al controllo del mezzo e dei loro 3 occupanti, tra cui appunto una donna, seduta sul sedile posteriore. Scesi dal veicolo, il conducente ed il passeggero seduto sul sedile anteriore venivano sottoposti a perquisizione e trovati in possesso di un telefono cellulare e di circa 90 euro, risultati poi essere il “bottino” della rapina. Inevitabile, a questo punto, le manette per i due. Tale situazione scatenava l’ira della donna, che, dopo essere scesa dal veicolo, si avventava contro i carabinieri, sferrando calci e graffi all’impazzata. La reazione di quest’ultima scatenava anche l’ira dei due uomini, rispettivamente figlio e convivente della donna, i quali tentavano di fuggire, strattonando i militari, ma senza riuscirci visto l’arrivo dei rinforzi con i quali si riuscivano a sedare definitivamente gli animi ed a condurli in caserma, dove venivano tratti in arresto. Il contestuale controllo eseguito sul veicolo riservava agli operanti una sorpresa eclatante: sul sedile posteriore si trovava un bimbo in tenera età , figlio della donna. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che la giovane vittima, subito dopo aver parcheggiato la sua auto nel centro di Polignano, ancora a bordo del mezzo, veniva affiancato da un’autovettura dalla quale scendevano due persone. La vittima, avendo intuito le loro cattive intenzioni, si barricava nel mezzo, ma ciò non era sufficiente a proteggerlo, perché il più grande dei due, con una gomitata, frantumava il finestrino per poi colpirlo al volto, sino a trascinarlo all’esterno, con la complicità del giovane. Dopo averlo percosso, gli asportavano il telefono cellulare ed il denaro in suo possesso e lo lasciavano tramortito riverso al suolo. L’intero nucleo familiare è stato poi associato al il carcere di Bari, mentre il piccolo è stato affidato ai suoi nonni. Giudicate guaribili in pochi giorni, invece, le lesioni subite nella colluttazione dai militari dell’Arma. (PRIMA)
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