La reggia galleggiante del sultano per qualche giorno potrebbe diventare il museo più visitato e chiacchierato della città . L´ambasciatore in Italia dell´Oman ha ricevuto da parte della prefettura e dell´amministrazione comunale una richiesta che potrebbe fare la gioia di migliaia di baresi affetti dalla «sceicco mania». Il prefetto Carlo Schilardi lo confida ancora sottovoce. Ma sembra ormai quasi certo che quando il sultano abbandonerà la Puglia in aereo, i due mega yacht del suo soggiorno dorato potranno essere visitati dai baresi.Le indiscrezioni parlano di due autentici gioielli del lusso dotati di accessori inimmaginabili. Dai rubinetti d´oro alle Jacuzzi giganti, dai salotti da mille e una notte alla cucine da ristorante a cinque stelle. Se l´indiscrezione dovesse essere confermata si stima che decine di migliaia di persone si metteranno in fila d´avanti ai cancelli del porto per spiare una piccola parte galleggiante dei tesori del sultano che ha incantato Bari.
Cosa che già in parte fanno oggi visto che le finestre vista porto della città sono ricercatissime, come fosse il Palio di Siena. Intanto però si sprecano le indiscrezioni sul "sultano invisibile" e sulla sua truppa. È certo che ieri una buona parte del suo clan, a partire dal braccio destro, hanno fatto l´ormai tradizionale gita in Valle d´Itria: la meta preferita sono le campagne e le masserie tra Noci, Martina Franca e chiaramente Alberobello.
Ufficialmente continuano a ripetere che quello in Puglia è soltanto una vacanza. In realtà però pare che la volontà di fare affari c´Ã¨: più che al folclore dei trulli gli uomini del sultano dell´Oman stanno pensando ai grandi campi di grano, confermando che insieme con il petrolio quello alimentare è il nuovo business. «Se volessero però investire sul turismo noi saremmo ben felici: per il momento però non siamo stati avvisati di nulla» spiega l´assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio. Smentisce la messa in vendita di alcuni trulli anche il sindaco di Alberobello, Bruno De Luca. «In paese - dice - il 95 per cento dei trulli appartiene ai privati. Come sindaco non ho ricevuto alcun tipo di richiesta. Ad ogni modo i trulli pubblici, di proprietà del Comune, non li venderemo mai. Non hanno prezzo».
Attorno alla figura di Qaboos bin Said al Saidsi sprecano poi le leggende (visto il nome, non potrebbe essere altrimenti). Antonio Asselta, storico commerciante di via Argiro, racconta con la luce negli occhi quello che è successo l´altro giorno. «Due donne che facevano parte del seguito del sultano sono arrivate in negozio. Ho aperto appositamente per loro, mi avevano avvisato in mattinata e sono arrivate alle 14». «Parlavano perfettamente l´inglese», giura la commessa che le ha servite, maltese e quindi anglofona. «Avevano le idee molto chiare, sono venute qui e hanno chiesto subito Valentino».
Vestiti da sera, rossi chiaramente, il più eleganti possibili, taglie 42 e 44. Ne hanno comprato una ventina. E non solo. Hanno poi cominciato a scegliere borse e accessori, di Valentino e di Armani. Una spesa con tanti zeri, in parte hanno pagato con carta di credito, in parte in contanti. Dall´entourage del sultano si affrettano però a smentire la voce: «Con noi non ci sono donne» dicono. Ma sono in tanti a giurare di aver visto signore con tanto di scorta in via Argiro. Intanto Qaboos bin Said continua a rimanere nascosto dietro gli oblò della sua reggia galleggiante. Tutto attorno al sultano dell´Oman sembra essere blindato. Gli addetti alla sorveglianza del terminal crociere raccontano che ogni singola cassetta di frutta, prima di essere ammessa a bordo viene passata al vaglio del metal detector. Calcolando che ogni giorno per sfamare l´allegra corte galleggiante arrivano fino al pontile della nave decine di camion frigorifero e furgoncini le operazioni di carico durano dall´alba fino a mezzogiorno. All´interno di un camion, fermo sotto le navi, c´Ã¨ un metal detector portatile.
Tutto quello che sale a bordo deve essere passato allo scanner. Ieri sera nella nave gemella che ospita i ministri e notabili del sultanato è stata organizzata una festa galleggiante in grande stile che, ancora una volta, è rimasta blindata anche alla Bari bene. Decine di Mercedes nere attorno alle 20 hanno abbandonato lo Sheraton e in un unico corteo hanno raggiunto il porto di Bari. Centinaia di curiosi hanno tentato invano di spiare il ricchissimo uomo di stato che, però, non si è mai affacciato neanche sul pontile della sua super nave. E mentre questa assenza continua ad alimentare il mito dello sceicco la sua numerosissima corte continua a spendere soldi in città . A beneficiarne sembra sia stato ieri un concessionario di auto di lusso che non avrebbe mai sperato di privarsi in un solo colpo dei due bolidi più ammirati della sua vetrina.
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