BARI - La telefonata al “112” fatta da un attento vicino di casa, insospettitosi per alcuni rumori provenienti da un appartamento adiacente, ha consentito ai carabinieri, intervenuti prontamente, di cogliere sul fatto e smascherare due nipoti infedeli che, sorprese a rubare nell’abitazione degli zii, hanno simulato una rapina al fine di sviare le indagini. Si tratta di due donne di Altamura, una 33enne ed una 38enne, denunciate in stato di libertà dai Carabinieri della locale Compagnia con l’accusa di furto aggravato in concorso e la sola 33enne anche per simulazione di reato.
La vicenda risale a venerdì pomeriggio quando i Carabinieri, a seguito di una telefonata al “112” segnalante un furto in atto all'interno di un appartamento del luogo si sono portati sul posto.Lì, un vicino di casa, sapendo della momentanea assenza dei proprietari, si era insospettito per aver udito alcuni rumori provenienti dall’abitazione. A quel punto gli operanti hanno deciso di fare irruzione nella casa sorprendendo una 33enne che, vistasi scoperta, riferiva di sentirsi male. La stessa, avvicinata dalla complice che cercava di rincuorarla, riferiva di essere stata colpita alla testa da un rapinatore fuggito via dal balcone. Il “giochetto”, però, è durato ben poco visto che la “vittima” non mostrava ferite, gli infissi non presentavano segni di effrazione e nell’appartamento nulla faceva pensare ad una rapina da poco avvenuta. Così i militari hanno voluto vederci chiaro. Nella tasca destra della 33enne, infatti, rinvenivano 350 euro in contanti che l’incredulo zio, nel frattempo intervenuto, aveva nascosto in un mobile assieme ad altri 600 euro lasciati lì dalle donne. La 38enne, invece, veniva trovata in possesso di una borsa contenente alcune derrate alimentari riposte in frigo dal parente. Nella camera da letto, inoltre, i Carabinieri trovavano un altro pacco, già pronto per essere portato via, contenente alcuni scatole di caffè ed alcuni prodotti per la pulizia del bagno. L’indagine ha poi evidenziato che in altre occasioni l’ignaro zio aveva riscontrato degli ammanchi di denaro tanto che da poco aveva deciso di cambiare la serratura. Ciò però non aveva scoraggiato le due nipoti che, approfittando del loro grado di parentela, si sarebbero procurate una copia delle chiavi per agire indisturbate nelle poche occasioni in cui gli zii erano fuori.
La vicenda risale a venerdì pomeriggio quando i Carabinieri, a seguito di una telefonata al “112” segnalante un furto in atto all'interno di un appartamento del luogo si sono portati sul posto.Lì, un vicino di casa, sapendo della momentanea assenza dei proprietari, si era insospettito per aver udito alcuni rumori provenienti dall’abitazione. A quel punto gli operanti hanno deciso di fare irruzione nella casa sorprendendo una 33enne che, vistasi scoperta, riferiva di sentirsi male. La stessa, avvicinata dalla complice che cercava di rincuorarla, riferiva di essere stata colpita alla testa da un rapinatore fuggito via dal balcone. Il “giochetto”, però, è durato ben poco visto che la “vittima” non mostrava ferite, gli infissi non presentavano segni di effrazione e nell’appartamento nulla faceva pensare ad una rapina da poco avvenuta. Così i militari hanno voluto vederci chiaro. Nella tasca destra della 33enne, infatti, rinvenivano 350 euro in contanti che l’incredulo zio, nel frattempo intervenuto, aveva nascosto in un mobile assieme ad altri 600 euro lasciati lì dalle donne. La 38enne, invece, veniva trovata in possesso di una borsa contenente alcune derrate alimentari riposte in frigo dal parente. Nella camera da letto, inoltre, i Carabinieri trovavano un altro pacco, già pronto per essere portato via, contenente alcuni scatole di caffè ed alcuni prodotti per la pulizia del bagno. L’indagine ha poi evidenziato che in altre occasioni l’ignaro zio aveva riscontrato degli ammanchi di denaro tanto che da poco aveva deciso di cambiare la serratura. Ciò però non aveva scoraggiato le due nipoti che, approfittando del loro grado di parentela, si sarebbero procurate una copia delle chiavi per agire indisturbate nelle poche occasioni in cui gli zii erano fuori.
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