Nell’ottobre del 1999 venne bloccato ed arrestato dai carabinieri della Compagnia Bari San Paolo, al termine di una breve indagine, poiché ritenuto responsabile, in concorso, dell’omicidio di un tunisino e di porto e detenzione di armi, munizioni e materiale esplodente.Si tratta di Costanzo Esposito, 36enne della ex frazione barese di Carbonara, che raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale del capoluogo pugliese eseguito lunedì mattina dai Carabinieri di quella Stazione, è tornato in carcere dovendo scontare una pena residua di 19anni e 4 mesi per quei reati. Erano circa le 11.30 del 22 agosto del 1999 quando in località Scanzano, agro di Grumo Appula, i Carabinieri rinvennero il corpo di un uomo completamente bruciato e privo di documenti. Due giorni dopo il cadavere venne identificato in un tunisino 36enne residente a Trani. Iniziò così un’articolata indagine, grazie alla quale i militari giunsero all’ Esposito, all’epoca residente a Grumo Appula ed al complice, un 42enne di Palo del Colle, che sottoposti a fermo di P.G. essendo ritenuti gli autori dell’omicidio, riconducibile ad attriti per il controllo dello sfruttamento della prostituzione, vennero condotti in carcere. Nella circostanza i militari, a seguito di alcune perquisizioni effettuate nelle abitazioni dei due, rinvennero un vero e proprio arsenale: tre fucili, due pistole semiautomatiche complete di caricatori, cinque chilogrammi di esplosivo, una bomba a mano, numerose munizioni ed un giubbetto antiproiettile. Il 36enne è ora rinchiuso nella casa circondariale barese.
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