LECCE - Il comportamento da bravo alunno, educato con i docenti e i compagni, di un giovane di 15 anni di Gallipoli, in provincia di Lecce, ha spinto altri due studenti coetanei e compagni di classe, a comportarsi da bulli nei suoi confronti e a vessarlo con ingiurie e soprusi fino a compiere veri e propri reati.
Dei fatti, accaduti durante lo scorso anno scolastico, sono venuti a conoscenza i genitori della vittima che hanno presentato una denuncia agli agenti del Commissariato. I poliziotti, dopo una serie di indagini e riscontri, hanno denunciato la coppia a piede libero. I ragazzi frequentano la prima classe di un istituto superiore statale della città . Il primo episodio avvenne durante una lezione: mentre tutti erano intenti a seguire il docente, voltato di spalle, i bulli lanciarono una palla di carta stagnola accartocciata che colpì il giovane a un occhio provocandogli una fastidiosa abrasione, tanto da costringerlo alle cure dei medici e a rimanere a riposo per tre giorni.
Il secondo e più increscioso fatto accadde durante la lezione di matematica. La vittima venne chiamata da parte dai bulli con un pretesto e immobilizzato da uno dei due. L'altro con un accendino gli bruciò una mano provocandogli ustioni di 2° grado che resero necessario il trasporto in ospedale dove i medici gli imposero un riposo di sette giorni. A quel punto i genitori decisero di agire.
Dopo le iniziali titubanze dei testimoni ascoltati, gli agenti sono riusciti a ottenere la collaborazione di docenti, studenti e genitori e a far luce sulla vergognosa storia. Il sostituto procuratore del Tribunale dei Minorenni di Lecce Simona Filoni ha ipotizzato il reato di lesioni personali aggravate e continuate in concorso. La dirigenza scolastica aveva sospesi i due giovani per un certo periodo dalle lezioni.
Dei fatti, accaduti durante lo scorso anno scolastico, sono venuti a conoscenza i genitori della vittima che hanno presentato una denuncia agli agenti del Commissariato. I poliziotti, dopo una serie di indagini e riscontri, hanno denunciato la coppia a piede libero. I ragazzi frequentano la prima classe di un istituto superiore statale della città . Il primo episodio avvenne durante una lezione: mentre tutti erano intenti a seguire il docente, voltato di spalle, i bulli lanciarono una palla di carta stagnola accartocciata che colpì il giovane a un occhio provocandogli una fastidiosa abrasione, tanto da costringerlo alle cure dei medici e a rimanere a riposo per tre giorni.
Il secondo e più increscioso fatto accadde durante la lezione di matematica. La vittima venne chiamata da parte dai bulli con un pretesto e immobilizzato da uno dei due. L'altro con un accendino gli bruciò una mano provocandogli ustioni di 2° grado che resero necessario il trasporto in ospedale dove i medici gli imposero un riposo di sette giorni. A quel punto i genitori decisero di agire.
Dopo le iniziali titubanze dei testimoni ascoltati, gli agenti sono riusciti a ottenere la collaborazione di docenti, studenti e genitori e a far luce sulla vergognosa storia. Il sostituto procuratore del Tribunale dei Minorenni di Lecce Simona Filoni ha ipotizzato il reato di lesioni personali aggravate e continuate in concorso. La dirigenza scolastica aveva sospesi i due giovani per un certo periodo dalle lezioni.
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