BARI - ''Chi scrive e' stato tra i primi in Consiglio regionale a dire un no al nucleare nella nostra regione ''senza se e senza ma'. E oggi a maggior ragione, ribadisco la netta contrarieta' all'eventuale realizzazione di centrali nucleari in Puglia: per questo sto con Nichi Vendola contro la destra''. Lo afferma Mino Borraccino, consigliere provinciale e regionale dei Comunisti sinistra popolare (Csp).
''I motivi di questa mia radicale opposizione - prosegue il consigliere regionale - sono ormai noti. E ora li ribadisco nuovamente. Il professor Carlo Rubbia, gia' premio Nobel per la Fisica, ha detto chiaramente che soprattutto per le regioni del Sud del Paese sarebbe grave non puntare sulle energie rinnovabili. Ecco, in questi quattro anni e mezzo di governo, la giunta regionale di centrosinistra ha fortemente sviluppato proprio questo settore energetico. I passi avanti fatti in direzione dell'energia eolica e di quella fotovoltaica, grazie agli incentivi regionali, sono talmente evidenti da ottenere ormai continui riconoscimenti da osservatori esterni (societa' di indagini ed altro) ''.
''E poi - aggiunge Borraccino - per costruire quattro centrali nucleari in Italia ci vorrebbe almeno un decennio utilizzando una tecnologia che, a lavori finiti, sarebbe gia' obsoleta rispetto a quella che adopererebbero Paesi piu' tecnologicamente avanzati del nostro. Ed infine - conclude Borraccino - anche scegliendo la via del nucleare, bocciato dagli italiani con un referendum popolare, si risponderebbe solo in parte al fabbisogno energetico del Paese. Per questo, bisogna proseguire sul terreno virtuoso delle energie rinnovabili''.
''I motivi di questa mia radicale opposizione - prosegue il consigliere regionale - sono ormai noti. E ora li ribadisco nuovamente. Il professor Carlo Rubbia, gia' premio Nobel per la Fisica, ha detto chiaramente che soprattutto per le regioni del Sud del Paese sarebbe grave non puntare sulle energie rinnovabili. Ecco, in questi quattro anni e mezzo di governo, la giunta regionale di centrosinistra ha fortemente sviluppato proprio questo settore energetico. I passi avanti fatti in direzione dell'energia eolica e di quella fotovoltaica, grazie agli incentivi regionali, sono talmente evidenti da ottenere ormai continui riconoscimenti da osservatori esterni (societa' di indagini ed altro) ''.
''E poi - aggiunge Borraccino - per costruire quattro centrali nucleari in Italia ci vorrebbe almeno un decennio utilizzando una tecnologia che, a lavori finiti, sarebbe gia' obsoleta rispetto a quella che adopererebbero Paesi piu' tecnologicamente avanzati del nostro. Ed infine - conclude Borraccino - anche scegliendo la via del nucleare, bocciato dagli italiani con un referendum popolare, si risponderebbe solo in parte al fabbisogno energetico del Paese. Per questo, bisogna proseguire sul terreno virtuoso delle energie rinnovabili''.
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