Omicidio Bove: confessa il colpevole 22enne, agì sotto effetto di cocaina

BARI - A dieci mesi di distanza dal delitto, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Bari hanno dato un nome e un volto al presunto responsabile dell'omicidio di Maurizio Bove, 36 anni, assassinato nella sua abitazione in via Saverio Damiani e ritrovato cadavere l'11 aprile, la sera della vigilia di Pasqua. Si tratta di un incensurato di 22 anni, che ha confessato il delitto al pm, e che, secondo gli investigatori, avrebbe agito sotto l'effetto della cocaina. Le indagini si sono rivelate particolarmente complicate per due motivi: il rinvenimento del cadavere a circa 24 ore dall'assassinio ed il contesto in cui era maturato. Bove venne colpito da diverse coltellate, in particolare alla gola, e venne ritrovato da alcuni amici in una pozza di sangue. Annunci Google


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I carabinieri ascoltarono subito tutte le persone che, in un modo o in un altro, avevano avuto rapporti e contatti con la vittima. Le indagini proseguite ininterrottamente per circa un anno sotto la direzione della Procura di Bari (il procuratore aggiunto Pasquale Drago e il sostituto Patrizia Rautiis) hanno avuto una improvvisa accelerazione nei giorni scorsi.

Grazie ad alcuni esami svolti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo e all'incrocio dei tabulati telefonici del traffico delle 'celle' impegnate nelle stazioni radio base, si sono ricostruiti i retroscena dell'efferato episodio. ''Un'indagine modello'', l'ha definita il procuratore capo Antonio Laudati nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il Comando Provinciale Carabinieri di Bari.

Infatti, malgrado si trattasse di un efferato omicidio maturato negli ambienti omosessuali della zona dello stadio 'San Nicola' del capoluogo pugliese, gli uomini dell'Arma, analizzando tabulati telefonici della vittima e rilevando anche la compatibilita' della pianta del piede del presunto omicida con un'orma lasciata sul luogo del delitto, sono arrivati all'identificazione dell'assassino.

Questa notte la svolta: la raccolta delle fonti di prova ha messo in un angolo il responsabile dell'omicidio che, preso atto delle contestazioni addebitategli, ha confessato nel corso dell'interrogatorio del Pubblico Ministero di aver commesso il delitto, determinato anche da un abuso di cocaina. Nei suoi confronti e' stato eseguito un decreto di fermo.

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