ROMA - Ammontano a 30,2 miliardi di euro, ovvero il 2% del pil, i costi sociali per gli incidenti stradali in Italia nel 2008 (dati Aci). Eppure il 92% degli italiani promuove, a pieno titolo, la propria capacita' di guida. A fronte di questi dati contraddittori, i Comuni italiani assumono come priorita' la lotta contro l'insicurezza stradale.
I presidenti di Anci e Upi, Sergio Chiamparino e Giuseppe Castiglione, firmeranno infatti domani, alle 12 nella sede dell'Anci, il protocollo che istituisce l' Osservatorio nazionale delle Autonomie locali sulla sicurezza stradale. In occasione della Conferenza stampa, inoltre, verra' presentata una ricerca condotta da Cittalia sui comportamenti degli automobilisti: a fronte dei dati Aci e Istat, che posizionano l'Italia all'11* posto in Europa (-33%) rispetto all'obiettivo di ridurre gli incidenti del 50% entro quest?anno, Cittalia rileva dati alla mano che, nella maggior parte dei casi, gli italiani ritengono di essere ottimi guidatori e di conoscere alla perfezione il codice stradale, salvo poi mettere in atto (a volte in modo sistematico) una serie di infrazioni.
In particolare, le percentuali raccolte da Cittalia confermano l'identikit dell'automobilista indisciplinato: maschio, giovane, spesso neopatentato. Piu' della meta' degli automobilisti, poi, ammette di non rispettare i limiti di velocita'. E non e' irrilevante la percentuale di coloro che guidano anche se hanno bevuto, o se si sentono particolarmente stanchi.
I presidenti di Anci e Upi, Sergio Chiamparino e Giuseppe Castiglione, firmeranno infatti domani, alle 12 nella sede dell'Anci, il protocollo che istituisce l' Osservatorio nazionale delle Autonomie locali sulla sicurezza stradale. In occasione della Conferenza stampa, inoltre, verra' presentata una ricerca condotta da Cittalia sui comportamenti degli automobilisti: a fronte dei dati Aci e Istat, che posizionano l'Italia all'11* posto in Europa (-33%) rispetto all'obiettivo di ridurre gli incidenti del 50% entro quest?anno, Cittalia rileva dati alla mano che, nella maggior parte dei casi, gli italiani ritengono di essere ottimi guidatori e di conoscere alla perfezione il codice stradale, salvo poi mettere in atto (a volte in modo sistematico) una serie di infrazioni.
In particolare, le percentuali raccolte da Cittalia confermano l'identikit dell'automobilista indisciplinato: maschio, giovane, spesso neopatentato. Piu' della meta' degli automobilisti, poi, ammette di non rispettare i limiti di velocita'. E non e' irrilevante la percentuale di coloro che guidano anche se hanno bevuto, o se si sentono particolarmente stanchi.
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