Il workshop ha visto la partecipazione di Aristide Canosani, Presidente di UniCredit Banca, Cristina Brasili, Presidente dell’Associazione RegiosS, Zeno Rotondi, Responsabile Ufficio Studi Divisione Retail UniCredit, Marcello Pagnini, Banca d’Italia sede di Bologna, Roberto Marchetti, Direttore della Banca d’Italia sede di Bologna, Gianfranco Torriero, Direttore ABI, Gianfranco Viesti, Docente Politca economica Università di Bari, Morena Diazzi, Direttore Generale Attività produttive, commercio e turismo della Regione Emilia Romagna, Patrizio Bianchi, Rettore dell’Università di Ferrara e di Francesco Bellotti, Presidente Federconfidi.
Dall’analisi delle economie regionali svolte dall’Associazione RegiosS e dall’Ufficio Studi della Divisione Retail di UniCredit, emerge che, dopo il minimo toccato a marzo-aprile 2009, gli indicatori regionali di attività economica segnalano un quadro ancora composito ed eterogeneo ma che presenta alcuni, seppur lievi, segnali di miglioramento. Infatti alcune regioni hanno subito in misura più contenuta il passaggio della crisi con una sostanziale tenuta del tessuto produttivo locale.
In particolare la Puglia, presenta una specializzazione produttiva spiccatamente “sbilanciata” verso il settore dell’“Agricoltura, silvicoltura e pesca”. Per questa regione, che rientra nell’obiettivo convergenza, sarebbe forse più corretto parlare di settori di attività economicamente rilevanti più che di vere e proprie specializzazioni.
La crisi, con la sua irruenza, non ha risparmiato la Puglia, che ne risente ancora, soprattutto nel mercato del lavoro e che vede dei miglioramenti, a partire dal II trimestre del 2009, solo per il suo principale settore di specializzazione: l’agricoltura.
La nati-mortalità delle imprese registra una contrazione del tasso di sviluppo delle imprese nei due principali settori produttivi, agricoltura e costruzioni.
Il commercio estero registra forti cali nell’export agricolo, fino a toccare quasi il -35% su base annua, nel III trimestre 2009, risentendo della fortissima riduzione della domanda estera. La diminuzione delle esportazioni si verifica anche nel terzo settore, infatti i dati sui trasporti aerei e marittimi delle merci, evidenziano maggiori flussi in entrata che in uscita. In aumento il trasporto aeroportuale passeggeri, dovuto ai recenti collegamenti nazionali e internazionali low cost.
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