Troppo clamore intorno a lei. E tra l'altro non è neppure la prima ad abortire grazie a questo farmaco in città. Ma sicuramente è la prima a farlo secondo le nuove regole. Subito infrante per l'insensatezza con cui sono state scritte.
La paziente di 25 anni, infatti, non avrebbe potuto usufruire della pillola in regime di day hospital, come si faceva fino a poco tempo fa, ma sarebbe dovuta rimanere ricoverata in ospedale tre giorni.
Così non è stato, perché ha firmato ed è uscita. Non si può infatti trattenere con la forza un paziente in ospedale.
Avranno da fere, allora, quelli della commissione di controllo, voluta dal ministro alla Salute Ferruccio Fazio, che si è insediata ieri. "Ho già avvisato le regioni che se non seguono certi percorsi e non rispettano la legge, commettono reato". Questo il commento del ministro durante la prima riunione.
E poi ancora polemico: "Abbiamo già notificato - continua Fazio - il parere del Consiglio Superiore di Sanità alle regioni, perchè ci facciano avere la loro valutazione che stiamo ancora aspettando, visto che al momento lo ha fatto solo una regione".
Meglio il farmaco della chirurgia
Così la donna pugliese che ha scelto di interrompere la gravidanza con la pillola Ru486, anziché con un intervento chirurgico, è diventata la prima donna in Italia a farlo da quando il farmaco è entrato ufficialmente in commercio nel nostro Paese.
Naturalmente la paziente è stata sottoposta a tutti gli accertamenti clinici richiesti e ha compilato tutti moduli necessari per accedere al trattamento farmacologico.
Per il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, che si è sempre battuta contro l'autorizzzazione alla Ru486 e che partecipa alla commissione di controllo, sarà difficile trovare qualche infrazione da rilevare.
L'unico ginecologo non obiettore
"Sono meravigliato, molto meravigliato dal clamore che sta suscitando la vicenda, anche se comprendo che questa, diciamo, è la prima pillola Ru486 "italianà" che viene somministrata". Ad affermarlo è il dottor Nicola Blasi, responsabile delle interruzioni di gravidanza nella prima clinica ostetrica del policlinico di Bari.
"Siamo i primi, lo capisco, a somministrare l'Ru486 in maniera ufficiale perchè - ha ricordato Blasi - prima noi avevamo già in Puglia il discorso della somministrazione importando il prodotto dalla Francia. Per noi è normale l'uso di questa pillola".
Ru486 già utilizzata in molte regioni
In Puglia, come in molte altre Regioni (Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Provincia di Trento, Marche) la pillola Ru486 veniva utilizzata "in via sperimentale", in quanto importata dalla Francia, dal mese di novembre del 2006.
Questa mattina nel policlinico di Bari sono arrivati 10 trattamenti per eseguire altrettanti aborti farmacologici.
Inquesto ospedale tra il 2006 e il 2009 ne sono già stati praticati circa 200 compiuti in regime di day hospital.
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