Bari, domani Sel e sindaci Sud contro patto di stabilità. E la protesta oggi divampa a Firenze

BARI. "Solo più tasse al Sud". Così ancora una volta Sinistra Ecologia e Libertà batte i pugni con una manifestazione contro il patto di stabilità che vedrà partecipi anche i sindaci meridionali, che farebbe "accrescere solo il divario tra Nord e Sud con l'aumento delle tasse". "Promossa dall'Anci, osserva il presidente del gruppo Sel in Consiglio regionale pugliese Michele Losappio, si svolgerà domani a Bari una manifestazione di tutti i sindaci del Mezzogiorno per chiedere al governo centrale nuove politiche per il Sud e il rilancio dei Comuni nella loro applicazione. Pochi giorni fa un' iniziativa simile ha coinvolto il Nord". "A fronte di scelte governative che fanno presagire un' ulteriore crescita della distanza fra il Mezzogiorno e il resto del Paese, vedi l' obbligo di aumento delle imposte in quattro regioni in relazione al deficit sanitario, l' impegno dei Comuni e del sistema delle Autonomie diventa decisivo nel salvaguardare l' unita' dell' Italia e impedire un federalismo fiscale punitivo", aggiunge Losappio.
"Per questo Sinistra Ecologia e Liberta' unisce la propria voce a quella dell' ANCI e chiede che il Governo modifichi le disposizioni sul patto di stabilita' e sblocchi i fondi Fas del Mezzogiorno".
Intanto, oggi, un centinaio di sindaci sono sdraiati in Piazza della Signoria a Firenze per dire anche il loro no ai tagli. Questo il 'flash mob' che ha concluso la manifestazione che ha visto arrivare, nel capoluogo toscano, un centinaio di primi cittadini dell'Italia centrale: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo. I sindaci, con la fascia tricolore e i gonfaloni, hanno sfilato per le vie del centro e poi sono arrivati in Piazza della Signoria. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta: 'Stanno mettendo al tappeto il tuo Comune'. E al tappeto i primi cittadini ci sono finiti davvero: davanti a Palazzo Vecchio hanno disteso dei tappetini arancioni con sopra la figura, stilizzata, di un sindaco e, al suono di una sirena, si sono sdraiati restando cosi' per qualche minuto.


ROSSI: PATTO DI STABILITA E' ASSURDO

"Tenere in ordine i conti pubblici, che sono soldi di tutti, e' importante. Ma le assurdita' e i paradossi del patto di stabilita' interno imposto dallo Stato agli enti locali per ridurre la spesa pubblica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si schiera anche lui al fianco dei sindaci dei comuni dell'Italia centrale, che oggi sono scesi in piazza a Firenze per protestare contro i tagli ai trasferimenti e i vincoli del patto di stabilità.

Il Patto di Stabilità, per Rossi, "blocca per mesi i pagamenti di Comuni e Province, anche quando in cassa hanno risorse sufficienti a disposizione. E il danno e' anche per le imprese, a corto di liquidita' e che gia' devono affrontare la crisi".
Secondo il governatore toscano occorre "anzitutto togliere dal patto di stabilita' gli investimenti che hanno una copertura finanziaria. Poi trasformare l'attuale patto in regionale e territoriale". Oggi il patto si misura per ogni ente, domani si potrebbe guardare all'aggregato regionale del comparto. "Non dovra' contare se il singolo Comune o Provincia centrano l'obiettivo - aggiunge il presidente -, ma se l'obiettivo in tutta la Toscana viene raggiunto". In questo modo gli enti che ne abbiano necessita' potranno essere autorizzati a superare il limite imposto dal patto, bilanciati dai migliori risultati di altri enti.

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