TARANTO. L'Ilva di Taranto dice no al fermo tecnico di una settimana delle cokerie, così come era stato insistentemente chiesto dagli ambientalisti. Lo ha reso noto il rappresentante della direzione Ilva per l'ambiente, Adolfo Buffo, rispondendo cosi' al coordinamento di cittadini e associazioni ambientaliste 'Altamarea' che sabato terranno un sit-in per chiedere al sindaco Ippazio Stefano di emanare un'ordinanza di chiusura delle cokerie per verificare quanto gli impianti incidano nell'apporto complessivo di inquinamento da benzopirene al quartiere 'Tamburi'.
Le cokerie, da sempre considerate particolarmente inquinanti e da rottamare data l'obsolescenza, sono degli stabilimenti per la produzione del coke dalla distillazione del carbon fossile fuori dal contatto dell’aria.
Per quanto riguarda la diossina, gli impianti dell'Ilva ne emettevano nel 2002 il 30,6% del totale italiano, ma sulla base dei dati INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) del 2006, la percentuale sarebbe salita al 92%, contestualmente allo spostamento in loco delle lavorazioni "a caldo" dallo stabilimento di Genova.
Le cokerie, da sempre considerate particolarmente inquinanti e da rottamare data l'obsolescenza, sono degli stabilimenti per la produzione del coke dalla distillazione del carbon fossile fuori dal contatto dell’aria.
Per quanto riguarda la diossina, gli impianti dell'Ilva ne emettevano nel 2002 il 30,6% del totale italiano, ma sulla base dei dati INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) del 2006, la percentuale sarebbe salita al 92%, contestualmente allo spostamento in loco delle lavorazioni "a caldo" dallo stabilimento di Genova.
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