Dalla Puglia la macchina anti marea nera per salvare le coste Usa

BARI. Arriva dal Distretto produttivo della Meccanica pugliese la possibile soluzione per il disastro ecologico causato dalla dispersione di petrolio della piattaforma della British Petroleum dinanzi alle coste della Louisiana, negli Stati Uniti. Si chiama 'Oilsep Cc Ecology' ed è una macchina in grado di separare il petrolio dall'acqua.L'ha brevettata la società Fluidotecnica Sanseverino che ha sede a Bari, ma è il Distretto Produttivo della Meccanica Pugliese, che riunisce 101 imprese in tutta la Puglia ed è stato riconosciuto in via definitiva dalla Giunta regionale il 22 dicembre dell'anno scorso, a candidarsi per realizzare il numero di macchinari necessari a ripulire interamente la chiazza di petrolio.
Il presidente della Regione, Nichi Vendola, in una lettera inviata oggi al ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, ed a Vittorio Daniore, Giulio Maria Busulini e Alberto Devoto dell'Ambasciata d'Italia a Washington e all'ambasciatore Usa in Italia David Thorne, propone questa soluzione tecnologica per l'emergenza Usa.
''Avvertiamo con chiarezza quanto la situazione sia di estrema gravità e necessiti di interventi rapidi e idonei. La Regione Puglia - scrive Vendola - da sempre sensibile alle tematiche ambientali e riconvertitasi all'economia verde, negli ultimi anni ha visto nascere floridi distretti produttivi regionali, che sostengono le imprese operanti nello stesso settore nella costruzione di reti di relazioni. Da uno di questi distretti, quello della Meccanica, arriva la proposta di una possibile soluzione radicale al problema del versamento di petrolio in mare''.
Vendola ricorda nella lettera che ''la società Fluidotecnica Sanseverino, con sede a Bari, ha brevettato un macchinario, l'Oilsep Cc Ecology, in grado di compiere una separazione netta tra l'acqua e tutti i fluidi inquinanti che galleggiano. L'Oilsep Cc Ecology ha la funzione di assorbire ed eliminare le chiazze di olio che troppo spesso si depositano sulla superficie del mare e che derivano dalle attività di navi cisterna, piattaforme petrolifere e industrie, senza utilizzo di alcun additivo chimico".
"L'apparecchiatura è stata già testata dalla Bosch ed è oggetto di interesse nelle zone di estrazione di idrocarburi fossili, come l'Oman e la Nigeria. L'intero distretto della Meccanica intende mettersi a disposizione per realizzare il numero di macchinari necessari a ripulire interamente la chiazza di petrolio riversatasi in mare. Riteniamo - prosegue Vendola - che la proposta possa costituire una valida alternativa all'utilizzo dei solventi chimici, pericolosi per il delicato equilibrio marino e comunque non risolutivi".
"L'attività dell'azienda e il macchinario in questione sono visionabili all'indirizzo sul sito della .Fluidotecnica. Il distretto della meccanica e il sistema della ricerca scientifica pugliese - spiega ancora Vendola - sarebbero lieti di entrare in contatto con analoghi interlocutori, accademici e produttivi, di quelle comunità che in questo momento sono impegnate a dotare i propri territori, colpiti dal disastro ambientale, di soluzioni innovative da adattare e sperimentare alle specificità del contesto".
"In un recente incontro con l'ambasciatore Davide Thorne si è fatto cenno anche alle collaborazioni in campo scientifico e tecnologico che possono vedere coinvolti gli Stati Uniti d'America e le realtà accademiche e produttive dei territori italiani. Certo - conclude Vendola - che saprete dar voce a questo desiderio di fattiva solidarietà, rimango in attesa di un vostro cortese riscontro''.

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