BARI. "Il governo faccia marcia indietro e anche in Italia, come nel resto d'Europa, la musica venga considerata un lavoro serio, una professione nobile e non un lusso o uno spreco a cui dedicare pochi spiccioli e molti pregiudizi". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a commento del provvedimento Bondi per la riforma delle fondazioni liriche."Questa norma che prevede l'abolizione dei concorsi pubblici internazionali e la graduale eliminazione dei contratti a tempo indeterminato è un provvedimento molto negativo che colpisce un settore già seriamente compromesso dai tagli operati dal governo al Fondo unico per lo spettacolo".
Quindi non si placa la polemica contro il provvedimento Bondi per la riforma delle fondazioni liriche. In seguito all'assemblea tenuta ieri al Teatro dell'Opera di Roma nella quale il sindaco di Bari, Michele Emiliano, rappresentante delle neo fondazioni lirico-sinfoniche italiane, ha infiammato la platea con un'invettiva contro il taglio dei fondi e il blocco delle assunzioni previsto dal ministero, questa mattina i sindacati si dicono addirittura pronti ad occupare i teatri se il decreto non verrà ritirato.
Se il decreto dovesse venire approvato senza modifiche, la Fondazione Petruzzelli di Bari si troverebbe a contare su una forza lavoro di appena 22 unità, contro le oltre 170 previste in pianta organica. Sarebbe impossibile in questo modo continuare a fare vivere il teatro e lo condannerebbe a fine certa, dopo il tragico incendio del 1991, che interruppe gran parte delle velleità culturali dei baresi.
Quindi non si placa la polemica contro il provvedimento Bondi per la riforma delle fondazioni liriche. In seguito all'assemblea tenuta ieri al Teatro dell'Opera di Roma nella quale il sindaco di Bari, Michele Emiliano, rappresentante delle neo fondazioni lirico-sinfoniche italiane, ha infiammato la platea con un'invettiva contro il taglio dei fondi e il blocco delle assunzioni previsto dal ministero, questa mattina i sindacati si dicono addirittura pronti ad occupare i teatri se il decreto non verrà ritirato.
Se il decreto dovesse venire approvato senza modifiche, la Fondazione Petruzzelli di Bari si troverebbe a contare su una forza lavoro di appena 22 unità, contro le oltre 170 previste in pianta organica. Sarebbe impossibile in questo modo continuare a fare vivere il teatro e lo condannerebbe a fine certa, dopo il tragico incendio del 1991, che interruppe gran parte delle velleità culturali dei baresi.
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Cultura e Spettacoli