Fondazione Petruzzelli a rischio con la 'tegola' della finanziaria

di Attilio Carbonara
La fondazione Petruzzelli e teatri di Bari rientra nell’elenco dei 232 istituti ed enti culturali che, in seguito alla manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare, dovranno rinunciare ai contributi ministeriali. Sembra quasi un triste scherzo del destino, considerando il fatto che a partire da quest’anno l’ente lirico si sarebbe giovato del fondo unico per lo spettacolo, con conseguente introito di circa 8 milioni di euro. Nel “decreto legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica”, è prevista la cessazione del concorso dello Stato al finanziamento di enti, istituti, fondazioni ed altri organismi indicati nel succitato elenco, all’uopo predisposto.
La mannaia del ministro Tremonti, se la legge verrà approvata senza variazioni rispetto all’attuale proposta, si abbatterà anche su altre note fondazioni, quali la Fondazione Cini di Venezia, la Triennale di Milano, la Fondazione Arena di Verona e, dulcis in fundo, l’Ente teatrale italiano, che dal 1942 coordina il lavoro di tutti i teatri italiani.
Michele Emiliano, presidente della Fondazione Petruzzelli, ha espresso il suo sconcerto rispetto alla notizia del coinvolgimento della fondazione barese nella manovra finanziaria, arrivando persino a ipotizzare che si tratti di un disegno politico delle destre, volto a mettere pressione su di lui e sul presidente delle Regione Puglia, Vendola. Il sindaco di Bari ha già annunciato che esperirà ogni tentativo affinchè i diritti della fondazione da lui presieduta non vengano lesi, mettendo a rischio persino la sopravvivenza di uno dei simboli della cultura pugliese in tutto il mondo.

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