"Arrivederci mostro", Ligabue festeggia i 50 anni con un nuovo album

di Michele Tedesco
BARI. Nel 1995 era lui ad augurare un “Buon Compleanno”. Adesso è lui a festeggiare: 50 anni di vita e 20 di carriera. A 5 anni dalla pubblicazione del suo ultimo lavoro, Luciano Ligabue soffia sulle sue non poche candeline, pubblicando l’ album “Arrivederci mostro”. I primi secondi del brano di apertura ( “Quando canterai la tua canzone” ) sono a dir poco spiazzanti: il sound si è fatto molto più ruvido ( alcuni “invasati”, assai imprudentemente hanno parlato di una album “hard rock” ), probabilmente perchè questo è il primo album in cui il rocker di Correggio non compare come produttore. Questo importante ruolo infatti è adesso rivestito da Corrado Rustici ( alle chitarre anche nella title track “Arrivederci mostro” ), accompagnato da Chris Manning al mixer. Liga affronta in musica le sue paure, i suoi mostri, il suo quotidiano, col senno di un uomo ormai maturo che non li subisce, ma convive con loro. Li valuta, li soppesa e li analizza. Non li sconfigge, questo no. Li saluta con un “Arrivederci” e non con un “Addio”. I fans della prima e dell’ ultima ora non resteranno affatto delusi da brani quali “Nel tempo”, “Atto di fede” e la più celebre “Un colpo all’ anima”. Da segnalare è il brano “Taca banda”, che vede alla batteria Lenny, il figlio undicenne di Ligabue. Adesso in tanti saranno a dire: “Buon compleanno Liga”.

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