BARI. "Se i tagli annunciati da Tremonti dovessero essere reali, la situazione diventerebbe insostenibile per i comuni del meridione". Lo ha detto Michele Emiliano, sindaco di Bari, a margine della manifestazione di protesta organizzata dagli amministratori del meridione contro la rigidita' del patto di stabilita'. ''Gli enti locali del sud in questi anni hanno subito una completa destrutturazione negli investimenti, la situazione e' diventata sempre piu' difficile - spiega il sindaco davanti alla prefettura del capoluogo pugliesi mentre il corteo dei sindaci si sta avviando al teatro Piccinni - siamo in piazza oggi perche' i sindaci del sud sono quelli piu' esposti, devono sopportare l'indifferenza a livello nazionale e contemporaneamente devono avere a che fare con un contesto ambientale non facile''. E aggiunge: ''Abbiamo bisogno di incontrarci tra noi per allentare la morsa, per cambiare esperienza e per far capire al Governo nazionale che noi non siamo rassegnati alla depressione. Le amministrazioni del meridione hanno tutta la volonta' di reagire a questa situazione''. Per Emiliano ''i trasferimenti statali presso il sud storicamente sono sottodimensionati rispetto a quello del nord, riceviamo piu' o meno la meta' rispetto al settentrione''.
''Oggi in questa piazza - continua il sindaco di Bari - sono presenti i rappresentanti di quelle regioni che hanno dovuto fare sempre le nozze con i fichi secchi'' - riferendosi anche alle regioni con statuto speciale.
Sul federalismo fiscale Emiliano dice che si deve fare ''perche' dobbiamo smettere di far pensare ai nostri fratelli del nord che sono loro a determinare il nostro futuro''. ''Ci sono delle funzioni statali che vanno perequate, abbiamo bisogno di servizi standard per tutti gli enti locali e non solo per i comuni che siano uguali per tutto il territorio nazionale. Se pretendono com'e' giusto che sia la buona amministrazione dal meridione - continua - e' altrettanto chiaro che lo Stato deve fare il suo dovere nei confronti del sud'.
Piu' politiche per i Comuni, un piano di sviluppo credibile per il Sud': questo è lo slogan che ha fatto da da filo conduttore alla manifestazione organizzata dalle Anci del sud che stamattina a Bari che ha visto scendere in piazza sindaci e amministratori provenienti da sette regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Obiettivo della manifestazione e' stato quello di ribadire l'importante ruolo che i Comuni possono giocare per il rilancio economico e sociale dell'intero Paese, la promozione dell'integrazione e la coesione territoriale, l'attuazione della riforma federalista secondo i principi dell'efficienza e della solidarieta'.
"Il Mezzogiorno, piu' che le altre parti del Paese, ha bisogno, si legge in un comunicato, di politiche nazionali che rafforzino l'offerta di servizi collettivi: la scuola, la giustizia, la salute, le infrastrutture. Necessita di politiche a sostegno del lavoro, per i giovani, le donne. Chiede che si faccia un sforzo energico per contrastare con severita' criminalita' e lavoro nero", conclude il comunicato dell'Anci.
''Oggi in questa piazza - continua il sindaco di Bari - sono presenti i rappresentanti di quelle regioni che hanno dovuto fare sempre le nozze con i fichi secchi'' - riferendosi anche alle regioni con statuto speciale.
Sul federalismo fiscale Emiliano dice che si deve fare ''perche' dobbiamo smettere di far pensare ai nostri fratelli del nord che sono loro a determinare il nostro futuro''. ''Ci sono delle funzioni statali che vanno perequate, abbiamo bisogno di servizi standard per tutti gli enti locali e non solo per i comuni che siano uguali per tutto il territorio nazionale. Se pretendono com'e' giusto che sia la buona amministrazione dal meridione - continua - e' altrettanto chiaro che lo Stato deve fare il suo dovere nei confronti del sud'.
Piu' politiche per i Comuni, un piano di sviluppo credibile per il Sud': questo è lo slogan che ha fatto da da filo conduttore alla manifestazione organizzata dalle Anci del sud che stamattina a Bari che ha visto scendere in piazza sindaci e amministratori provenienti da sette regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Obiettivo della manifestazione e' stato quello di ribadire l'importante ruolo che i Comuni possono giocare per il rilancio economico e sociale dell'intero Paese, la promozione dell'integrazione e la coesione territoriale, l'attuazione della riforma federalista secondo i principi dell'efficienza e della solidarieta'.
"Il Mezzogiorno, piu' che le altre parti del Paese, ha bisogno, si legge in un comunicato, di politiche nazionali che rafforzino l'offerta di servizi collettivi: la scuola, la giustizia, la salute, le infrastrutture. Necessita di politiche a sostegno del lavoro, per i giovani, le donne. Chiede che si faccia un sforzo energico per contrastare con severita' criminalita' e lavoro nero", conclude il comunicato dell'Anci.
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