BARI. Sono 73 finora i giornalisti accreditati per seguire domani la prima riunione del Consiglio regionale della Puglia. Potranno seguire l'evento, pero', in una saletta attigua a quella del Consiglio e non nell'Aula: una decisione, questa, che ha creato malumori tra i giornalisti. Con due note distinte sono intervenuti i presidenti dell'Ordine regionale dei Giornalisti e dell'Assostampa Puglia, Paola Laforgia e Raffaele Lorusso.
LORUSSO (ASSOSTAMPA): CLASSE POLITICA RIVEDA SUE DECISIONI SENZA FAVORITISMI - "La decisione di confinare i giornalisti in una sala esterna collegata con una tv a circuito chiuso a quella del consiglio regionale, in occasione della riunione di insediamento dell’assemblea, mortifica il diritto di cronaca. La necessita’ ineludibile di razionalizzare gli accessi, visto il numero limitato di posti disponibili, non puo’ tradursi in un atto ostile nei confronti di tutti i giornalisti, soprattutto in presenza di inammissibili privilegi spacciati per consuetudini". Lo ha dichiarato Raffaele Lorusso, presidente dell’Assostampa di Puglia, per il quale "desta sconcerto la circostanza che l’esclusione dei giornalisti dall’aula consiliare del consiglio regionale sia stata dettata dalla necessita’ di consentire a ciascun consigliere di usufruire di due posti riservati a familiari, amici o conoscenti". "Il mestiere del giornalista -ja proseguito Raffaele Lorusso- non consiste nel resoconto stenografico delle sedute consiliari - cosa alla quale il confinamento in una sala esterna sembra purtroppo rimandare - ma e’ cronaca e racconto di particolari, curiosita’ e retroscena, che soltanto il contatto diretto con gli eventi rende possibile. Per questa ragione l’Associazione della Stampa di Puglia invita la classe politica e i dirigenti regionali a rivedere le proprie decisioni e a consentire l’ingresso nell’aula consiliare di almeno un giornalista per testata accreditata, permettendo a tutti - e non soltanto a 140 privilegiati, fra amici e parenti dei 70 consiglieri regionali - di lavorare e di seguire da vicino la seduta di insediamento del consiglio regionale".
LORUSSO (ASSOSTAMPA): CLASSE POLITICA RIVEDA SUE DECISIONI SENZA FAVORITISMI - "La decisione di confinare i giornalisti in una sala esterna collegata con una tv a circuito chiuso a quella del consiglio regionale, in occasione della riunione di insediamento dell’assemblea, mortifica il diritto di cronaca. La necessita’ ineludibile di razionalizzare gli accessi, visto il numero limitato di posti disponibili, non puo’ tradursi in un atto ostile nei confronti di tutti i giornalisti, soprattutto in presenza di inammissibili privilegi spacciati per consuetudini". Lo ha dichiarato Raffaele Lorusso, presidente dell’Assostampa di Puglia, per il quale "desta sconcerto la circostanza che l’esclusione dei giornalisti dall’aula consiliare del consiglio regionale sia stata dettata dalla necessita’ di consentire a ciascun consigliere di usufruire di due posti riservati a familiari, amici o conoscenti". "Il mestiere del giornalista -ja proseguito Raffaele Lorusso- non consiste nel resoconto stenografico delle sedute consiliari - cosa alla quale il confinamento in una sala esterna sembra purtroppo rimandare - ma e’ cronaca e racconto di particolari, curiosita’ e retroscena, che soltanto il contatto diretto con gli eventi rende possibile. Per questa ragione l’Associazione della Stampa di Puglia invita la classe politica e i dirigenti regionali a rivedere le proprie decisioni e a consentire l’ingresso nell’aula consiliare di almeno un giornalista per testata accreditata, permettendo a tutti - e non soltanto a 140 privilegiati, fra amici e parenti dei 70 consiglieri regionali - di lavorare e di seguire da vicino la seduta di insediamento del consiglio regionale".
Tags
CRONACA