Via Poma, Vanacore non ha ingerito veleni o farmaci prima di annegare

TARANTO. "Pietrino Vanacore è morto per annegamento, ma prima di morire non ha ingerito nessun veleno o assunto farmaci". Lo scrive oggi il Corriere del Mezzogiorno. L'ex portiere del palazzo di via Poma, in cui fu assassinata Simonetta Cesaroni, fu ritrovato senza vita nelle acque della località Torre Ovo, non lontano da 'Monacizzo' la contrada di Torricella, in provincia di Taranto, il paesino in cui era tornato a vivere da molti anni. Il cadavere galleggiava a pochi metri dalla riva dove il mare è poco profondo.
"Si era pensato -scrive ancora il quotidiano- all'effetto di un farmaco o di un veleno bevuto precedentemente con la capacità di deprimere il livello di coscienza così da farlo annegare in un secchio d'acqua. Per questo si attendeva l'esito degli esami tossicologici che rimettono in gioco tutto: i campioni organici, prelevati in sede autoptica dal medico legale Massimo Sarcinella, non hanno evidenziato tracce di sostanze farmacologiche o tossiche né nocive".
Nella vettura, lasciata poco distante, fu trovata anche una bottiglia di plastica all'interno della quale c'era un anticrittogamico. Ma ''lo stomaco di Pietrino era pulito - evidenzia il Corriere del Mezzogiorno- ad eccezione di un residuo di caffé e della zeppola che aveva consumato poco prima di recarsi sulla spiaggia dove è stato trovato morto. La perizia del dottor Sarcinella non è ancora giunta sulla scrivania del pubblico ministero, Remo Epifani (titolare del fascicolo con l'ipotesi di reato d'istigazione al suicidio contro ignoti), perché il perito non l'ha ancora completata''.
Vanacore era stato convocato al Tribunale di Roma dove due giorni dopo avrebbe dovuto deporre come testimone nel processo per l'omicidio di Simonetta Cesaroni, che vede imputato l'ex fidanzato della vittima, Raniero Busco.

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