BARI. “La manovra economica di questi giorni, obbligatoria per il nostro ruolo in Europa, non consente di attuare in tempi rapidi il federalismo fiscale”. Lo ha detto il coordinatore regionale dell’Udc di Puglia, Angelo Sanza, a commento della Finanziaria 2011 presentata dal Consiglio dei Ministri. ”Viene da chiedersi: come è possibile – aggiunge il coordinatore - pensare ad una manovra di perequazione, quale quella che imporrebbe il federalismo, a fronte dei tagli imposti dalla manovra economica alle Regioni e allo Stato centrale? Il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, incontrando i giovani industriali a Santa Margherita Ligure, ha invitato il governo di cambiare l’agenda se vuole che l’opposizione si assuma le proprie responsabilità di fronte alla crisi e introduca riforme strutturali per favorire la crescita. In assenza di tutto ciò, a ottobre-novembre potremmo essere costretti a fare un’altra manovra. Il federalismo fiscale potrebbe essere un’occasione per risanare il Paese, ma avremmo bisogno non di parole, come fanno in coro i politici della maggioranza di Governo, ma di cifre puntuali. Un’operazione, però, che cozza con il fatto che perfino il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a suo tempo, formalmente interpellato davanti al Parlamento, ha ammesso di non essere in grado di fornire una quantificazione ed una distribuzione degli oneri che la riforma potrebbe comportare. Se a ciò aggiungiamo che non solo i governatori del Mezzogiorno, da Vendola alla Polverini, ma addirittura il potente governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha sostenuto che se le Regioni non potranno disporre dei costi standard non potranno avere il controllo della spesa. L’enorme interrogativo che pesa sui bilanci di ciascuna Regione riguarda i livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti ‘Lep’, che includono in particolare la sanità e l’assistenza. La riforma prevederebbe che fossero finanziate in base a tributi propri regionali (tra cui, in prima fase, l’Irap), l’addizionale regionale Irpef e la compartecipazione all’Iva, e attingendo ad un fondo perequativo che garantisca i fabbisogni standard di ogni Regione”.
“Mi limito a queste poche considerazioni per far capire che non è tempo di federalismo fiscale e che l’Udc è pronta a dare una mano a chi governa, a Roma come a Bari, quando i provvedimenti – conclude Sanza - sono nell’interesse della collettività”.
“Mi limito a queste poche considerazioni per far capire che non è tempo di federalismo fiscale e che l’Udc è pronta a dare una mano a chi governa, a Roma come a Bari, quando i provvedimenti – conclude Sanza - sono nell’interesse della collettività”.
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