Bomba in Afghanistan: morti 2 italiani, uno è biscegliese

ROMA. L'Afghanistan si tinge ancora di sangue pugliese. Due militari italiani sono morti in seguito ad un attentato nei pressi di Herat a causa dell'esplosione di un ordigno rudimentale. Il primo, il maresciallo Mauro Gigli, era nato il 3 aprile 1969 a Sassari ed era effettivo al 32mo Reggimento Genio di Torino, nella Brigata alpina Taurinense. Il caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis era nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie, in provincia di Bari, ed era appartenente al 21mo Reggimento Genio di stanza a Caserta.I due militari avevano al loro attivo numerose missioni all'estero e alle spalle un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. I due militari erano specialisti del Genio ed erano impegnati in operazioni di disinnesco. I nostri connazionali facevano parte di un team Iedd (Improvised Explosive Device Disposal), specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati, intervenuto intorno alle 20 locali per il disinnesco di una bomba rudimentale segnalata dalla polizia afghana.
Dopo aver verificato la presenza dell'ordigno, i due genieri hanno proceduto alla sua neutralizzazione. Ma nel perlustrare la zona circostante per accertare l'eventuale presenza di altri ordigni, i due sono stati investiti da una forte esplosione che ne ha causato la morte.
La notizia è stata data dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo. ''Purtroppo devo fare un inizio doloroso - ha detto il premier - Ho appreso la notizia della morte di due nostri soldati in Afghanistan. Sono molto rattristato. Ci sono ancora due caduti. Ogni volta che succede una cosa di questo genere ci poniamo la domanda se vale la pena di restare in quel Paese. Io dico che ne vale la pena".
''Profondo dolore'' per la scomparsa dei due militari ha espresso il segretario nazionale del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. E "cordoglio e vicinanza ai familiari dei due soldati italiani uccisi ad Herat'', sono stati espressi a Montecitorio da Erminio Quartiani, deputato del Pd e membro dell'ufficio di presidenza del gruppo dei Democratici alla Camera. Per Quartiani però ''la vicenda purtroppo rende non più eludibile la questione della sicurezza dei nostri militari in Afghanistan: per questo chiediamo che il governo riferisca alla Camera sulle condizioni in cui il nostro contingente si trova ad operare''.
''L'Italia dei Valori si stringe attorno alle famiglie dei due militari uccisi ad Herat ed esprime loro il più profondo cordoglio - afferma in una nota il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro - Oggi è un giorno di lutto per tutto il Paese e ogni polemica sulla nostra presenza in Afghanistan risulterebbe strumentale. Per questo, a tempo debito, ribadiremo le ragioni per le quali l'Idv è contraria a una missione che è risultata fallimentare, come dimostrato dal dossier diffuso da Wikileaks''.
Dal 2004 ad oggi sono 27 i soldati italiani caduti in Afghanistan e morti per diverse cause.