Coldiretti, a Bari la protesta dei diecimila: "A rischio 50mila posti di lavoro"

BARI. In diecimila a Bari per protestare. Trattori, mucche e quasi diecimila agricoltori sono gia' giunti a Bari per la piu' grande manifestazione dei coltivatori e degli allevatori di tutte le Regioni del Mezzogiorno - spiega una nota della Coldiretti, in occasione della discussione della manovra economica alla Camera che mette a rischio opportunita' di lavoro e crescita dell'agricoltura del sud. E' presente il presidente nazionale della Coldiretti alla guida del corteo chilometrico che parte da Piazza Diaz.
"Oggi siamo qui, ancora in una manifestazione alla maniera di Coldiretti, vale a dire pacifica ma molto determinata, e nella stessa maniera eravamo l'altro ieri a Milano e qualche giorno fa' a Roma; pero' questo e' un segnale, un monito che vogliamo lanciare", ha sostenuto il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
Per Marini è assolutamente necessario "stabilizzare le aliquote ridotte per i contributi previdenziali versati dagli imprenditori agricoli nelle zone montane e svantaggiate, scongiurare l'insostenibile aumento delle accise del gasolio e garantire risorse al fondo bieticolo saccarifero sono vere e proprie emergenze che devono essere affrontate per evitare che il settore agricolo sia l'unico nel quale si verifica un aumento delle tasse''.
Alla testa del corteo i trattori, seguiti dalla mucca 'Onestina la Bruna Alpina' e dalla 'Congrega dei Flagellanti', gli imprenditori che hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie, che si 'flagelleranno' per l'errore commesso.

A RISCHIO 50MILA POSTI DI LAVORO - Sono a rischio cinquantamila posti di lavoro nelle campagne del Mezzogiorno, delle aree svantaggiate e montane per effetto del raddoppio del costo contributivo per i datori di lavoro nel settore agricolo, causato dalla manovra finanziaria in approvazione alla Camera.
Sono questi - denuncia la Coldiretti - gli effetti la mancata stabilizzazione nella manovra delle attuali agevolazioni contributive per zone agricole montane e per zone agricole svantaggiate accordata negli ultimi 5 anni e mezzo.

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