BITONTO. Una donna incinta, incensurata, conservava per conto del clan un ingente quantitativo di armi e droga: è quanto hanno scoperto gli agenti della polizia a Bitonto, in provincia di Bari, durante i controlli seguiti alla recrudescenza della guerra tra gruppi criminali sfociata l'altro giorno nell'omicidio in piazza di un esponente del clan Cipriano. L'arsenale, nella disponibilità del clan rivale dei Conte, è stato trovato in una cantina di un appartamento di via Sandro Pertini. Nel corso della perquisizione i poliziotti della Squadra Mobile della Questura, insieme con unità cinofile antidroga e antiesplosivo, hanno scoperto sette pistole perfettamente funzionanti, tra cui una penna in grado di esplodere colpi d'arma da fuoco, un fucile a canne mozze, giubbotti antiproiettili e passamontagna. Sequestrati anche mezzo chilo di cocaina, un kg di hashish, e tre kg di marijuana, già divisa in dosi.
La custode per conto del clan era la proprietaria dell'appartamento che assicurava massima copertura all'organizzazione. Nel corso dei controlli è stato sequestrato anche un sofisticato sistema di video-sorveglianza composto da quattro microcamere collegate ad un supporto informatico centralizzato, in uso al presunto capo clan Domenico Conte, 40 anni, pregiudicato, ed utilizzato per sorvegliare la via cittadina e il suo appartamento in caso di controlli della polizia o per difendersi da attacchi armati ad opera del clan rivale dei Cipriano.
MANTOVANO: SIAMO SULLA STRADA GIUSTA - "Il lavoro svolto dalle forze di polizia a Bitonto conferma che si è sulla strada giusta". Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Mantovano. Per l'esponente governativo "il più forte coordinamento, unitamente al raccordo stretto con l'autorità giudiziaria, ulteriormente definito nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenuto giovedì al Viminale'' rappresenta "la rotta vincente". "Essa sarà realmente tale - aggiunge - quando l'impegno delle forze di polizia operanti sul territorio e dei magistrati sarà affiancato da una tangibile compattezza istituzionale e popolare, nell'interesse di tutti manifestare".
La custode per conto del clan era la proprietaria dell'appartamento che assicurava massima copertura all'organizzazione. Nel corso dei controlli è stato sequestrato anche un sofisticato sistema di video-sorveglianza composto da quattro microcamere collegate ad un supporto informatico centralizzato, in uso al presunto capo clan Domenico Conte, 40 anni, pregiudicato, ed utilizzato per sorvegliare la via cittadina e il suo appartamento in caso di controlli della polizia o per difendersi da attacchi armati ad opera del clan rivale dei Cipriano.
MANTOVANO: SIAMO SULLA STRADA GIUSTA - "Il lavoro svolto dalle forze di polizia a Bitonto conferma che si è sulla strada giusta". Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Mantovano. Per l'esponente governativo "il più forte coordinamento, unitamente al raccordo stretto con l'autorità giudiziaria, ulteriormente definito nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenuto giovedì al Viminale'' rappresenta "la rotta vincente". "Essa sarà realmente tale - aggiunge - quando l'impegno delle forze di polizia operanti sul territorio e dei magistrati sarà affiancato da una tangibile compattezza istituzionale e popolare, nell'interesse di tutti manifestare".