Ambiente, la Posidonia: una risorsa per l'ecosostenibilità

di Angela De Vincenziis
Come tutte le piante anche quelle marine perdono le foglie e la Posidonia non fa eccezione. I residui di queste finiscono sulle spiagge, insieme con le alghe, e diventano rifiuti.
Immagini simili sono piuttosto abituali nelle località di mare e spesso si innesca la polemica sulla pulizia e lo smaltimento. Una polemica e un problema che potrebbe trasformarsi in risorsa, per l’ambiente e l’agricoltura, grazie al progetto portato avanti dall’Istituto di scienze delle produzioni alimentari di Bari, dal Consiglio nazionale delle ricerche (Ispa-Cnr) e dal comune di Mola di Bari.
Il progetto «Posidonia residues integrated management for ecosustainability (Prime)» si pone l’obiettivo di sviluppare un modello di gestione ecosostenibile dei residui. Nello specifico mira al riutilizzo come fertilizzante dei residui di foglie e fusti che finiscono sulle rive. A quanto pare infatti, secondo alcune ricerche, sarebbe possibile trasformare i residui di Posidonia in fertilizzante. Una certa quantità di Posidonia potrebbe essere aggiunta alle biomasse compostabili, sottraendola allo smaltimento in discarica che provoca inquinamento delle falde acquifere e aumento dei gas serra. Si aprono così nuove prospettive per l'impiego in agricoltura di questi residui spiaggiati a conferma di quanto spesso la soluzione sia il riciclo e il riutilizzo.

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