BARI. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, e' stato arrestato per detenzione di armi. L'arresto e' stato disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Il gip si sarebbe dovuto pronunciare, il prossimo 4 novembre, sulla vicenda dei terreni dove si trovavavo i palazzi di Punta Perotti. De Benedictis ha esaminato diverse ed importanti indagini, tra cui quella sul presunto arruolamento di alcuni ex ostaggi italiani in Iraq, Maurizio Agliana, Didri Forese e Umberto Cupertino.
E’ anche conosciuto per essere uncollezionista di armi da fuoco.
LAUDATI: EPISODIO MOLTO TRISTE - "E' un episodio molto triste e che dimostra come il problema di organizzare la giustizia nasce dall'interno della magistratura". Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Bari, Antonio Laudati, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine di un convegno che si tiene proprio sulla giustizia nel capoluogo pugliese, circa l'arresto di un giudice delle indagini preliminari del Tribunale barese, Giuseppe De Benedictis, per detenzione illegale di armi.
"La magistratura - ha aggiunto - deve avere credibilita'. Auspico che nel piu' breve tempo possibile le autorita' preposte facciano la massima chiarezza. Sicuramente e' un episodio doloroso che capita anche in un momento particolare". L'inchiesta, ha spiegato Laudati, "come prevede il codice, in pochissime ore sara' trasferita alla Procura di Lecce".
Il capo della Procura di Bari ha anche spiegato che "il decreto di perquisizione e' stato emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dove evidentemente e' in corso l'indagine. L'arresto in flagranza, a seguito della perquisizione, e' stato effettuato a Molfetta e quindi e' competenza della Procura di Trani".
Laudati e' stato avvicinato dai giornalisti a margine di un convegno, organizzato dalla Procura, insieme alla Regione Puglia, sul tema 'Organizzare la giustizia', al quale era prevista la partecipazione del ministro, Angelino Alfano. Sono presenti il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, che e' gia' intervenuto al dibattito, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso.
E’ anche conosciuto per essere uncollezionista di armi da fuoco.
LAUDATI: EPISODIO MOLTO TRISTE - "E' un episodio molto triste e che dimostra come il problema di organizzare la giustizia nasce dall'interno della magistratura". Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Bari, Antonio Laudati, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine di un convegno che si tiene proprio sulla giustizia nel capoluogo pugliese, circa l'arresto di un giudice delle indagini preliminari del Tribunale barese, Giuseppe De Benedictis, per detenzione illegale di armi.
"La magistratura - ha aggiunto - deve avere credibilita'. Auspico che nel piu' breve tempo possibile le autorita' preposte facciano la massima chiarezza. Sicuramente e' un episodio doloroso che capita anche in un momento particolare". L'inchiesta, ha spiegato Laudati, "come prevede il codice, in pochissime ore sara' trasferita alla Procura di Lecce".
Il capo della Procura di Bari ha anche spiegato che "il decreto di perquisizione e' stato emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dove evidentemente e' in corso l'indagine. L'arresto in flagranza, a seguito della perquisizione, e' stato effettuato a Molfetta e quindi e' competenza della Procura di Trani".
Laudati e' stato avvicinato dai giornalisti a margine di un convegno, organizzato dalla Procura, insieme alla Regione Puglia, sul tema 'Organizzare la giustizia', al quale era prevista la partecipazione del ministro, Angelino Alfano. Sono presenti il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, che e' gia' intervenuto al dibattito, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso.