BARI. E' stato approvato all'unanimita' il disegno di legge che consente la restituzione in 60 mesi, e non piu' in 24 come prevedeva la precedente norma, dei debiti accumulati dagli enti formatori nei confronti della Regione Puglia. Potranno avvalersi della procedura di rientro non solo gli enti di formazione, ma anche le scuole e i comuni affidatari di attivita' finanziate dal Por Puglia 2000-2006 o con risorse statali vincolate, la cui esposizione debitoria, derivante da spese ritenute inammissibili o eleggibili al Fondo europeo, supera i 500 mila euro.
Un emendamento, spiega una nota regionale, presentato dal presidente della Commissione Bilancio, Arcangelo Sannicandro, e condiviso dal presidente del gruppo Pdl, Rocco Palese, ha introdotto il limite di 60 giorni dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, entro il quale gli enti formatori dovranno formalizzare la domanda di adesione al piano di rientro e di corrispondere l'integrale restituzione di quanto dovuto per capitale ed interessi. Respinto l'emendamento a firma dei consiglieri del Pdl, primo firmatario Francesco Damone (Ppdt), con cui si portava a 8 anni il limite massimo entro cui restituire il debito alla Regione.
''Il mancato accoglimento dell'emendamento - secondo il vicepresidente del Consiglio Regionale, Nino Marmo (Pdl) - decretera' la fine del sistema della formazione professionale regionale''. Ignazio Zullo (Pdl) ha richiamato l'assessorato alla vigilanza preventiva sulle procedure di erogazione dei finanziamenti ''per non penalizzare gli enti osservanti delle corrette procedure''. Leonardo Di Gioia (Pdl) ha invece sollecitato il ''trasferimento delle deleghe alle Province'', mentre Giannicola De Leonardis (Udc) si e' chiesto ''quali conseguenze avra' sul bilancio regionale questa operazione''. Giammarco Surico (Pdl-Fli) ha sostenuto ''il paradosso che sia la Regione a vantare crediti nei confronti degli enti e non viceversa''.
Dai banchi della maggioranza con Francesco Otgnissanti (Pd, presidente della VI Commissione) e Michele Ventricelli (Sel), e' giunto l'invito all'assessore alla formazione Alba Sasso di ''monitorare la situazione della formazione professionale partendo dalla conoscenza quantitativa e qualitativa della debitoria maturata dagli enti''.
Un emendamento, spiega una nota regionale, presentato dal presidente della Commissione Bilancio, Arcangelo Sannicandro, e condiviso dal presidente del gruppo Pdl, Rocco Palese, ha introdotto il limite di 60 giorni dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, entro il quale gli enti formatori dovranno formalizzare la domanda di adesione al piano di rientro e di corrispondere l'integrale restituzione di quanto dovuto per capitale ed interessi. Respinto l'emendamento a firma dei consiglieri del Pdl, primo firmatario Francesco Damone (Ppdt), con cui si portava a 8 anni il limite massimo entro cui restituire il debito alla Regione.
''Il mancato accoglimento dell'emendamento - secondo il vicepresidente del Consiglio Regionale, Nino Marmo (Pdl) - decretera' la fine del sistema della formazione professionale regionale''. Ignazio Zullo (Pdl) ha richiamato l'assessorato alla vigilanza preventiva sulle procedure di erogazione dei finanziamenti ''per non penalizzare gli enti osservanti delle corrette procedure''. Leonardo Di Gioia (Pdl) ha invece sollecitato il ''trasferimento delle deleghe alle Province'', mentre Giannicola De Leonardis (Udc) si e' chiesto ''quali conseguenze avra' sul bilancio regionale questa operazione''. Giammarco Surico (Pdl-Fli) ha sostenuto ''il paradosso che sia la Regione a vantare crediti nei confronti degli enti e non viceversa''.
Dai banchi della maggioranza con Francesco Otgnissanti (Pd, presidente della VI Commissione) e Michele Ventricelli (Sel), e' giunto l'invito all'assessore alla formazione Alba Sasso di ''monitorare la situazione della formazione professionale partendo dalla conoscenza quantitativa e qualitativa della debitoria maturata dagli enti''.
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