BARI. Incredibile ma vero il caso che è stato rappresentato a Giovanni D’Agata, Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”.Non è dato sapere se quello che stiamo per raccontare abbia dei precedenti a livello nazionale, ma tanto basta per rimettere ancora una volta in discussione la presunta infallibilità dell’autovelox o degli apparecchi di rilevazione elettronica della velocità in generale.
Nel caso in questione, la proprietaria di un’autovettura si è vista recapitare a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, due verbali perfettamente identici in quanto riportanti il superamento del limite di velocità e quindi la violazione dell’art. 142 comma 8 del Codice della Strada allo stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso tratto di strada, alla stessa velocità rilevata e dallo stesso agente accertatore ed elevati dai Corpi di Polizia Municipale di due comuni diversi in particolare il Comune di Rocca Imperiale ed il Comune di Amendolara.
Chiaramente la cittadina ha pensato subito di contattare lo “Sportello dei Diritti” per farsi predisporre i ricorsi a questi a dir poco sorprendenti atti di accertamento, rilevando l’evidente e grave vizio di forma determinato da un cosiddetto “copia - incolla” da parte degli accertatori dell’infrazione anche perché non è dato sapere quale dei due verbali corrisponderebbe al fatto storico effettivamente rilevato.
E’ palese, infatti, che la notifica dello stesso verbale da parte di due diversi Enti della P.A. abbia compromesso il “diritto alla difesa” costituzionalmente garantito all’art. 24 della Carta, non avendo, peraltro, la possibilità di conoscere con esattezza quale dovrebbe essere la presunta infrazione eventualmente da contestare essendo perfettamente identici i due verbali così come i fatti ivi riportati.
Nel caso in questione, la proprietaria di un’autovettura si è vista recapitare a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, due verbali perfettamente identici in quanto riportanti il superamento del limite di velocità e quindi la violazione dell’art. 142 comma 8 del Codice della Strada allo stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso tratto di strada, alla stessa velocità rilevata e dallo stesso agente accertatore ed elevati dai Corpi di Polizia Municipale di due comuni diversi in particolare il Comune di Rocca Imperiale ed il Comune di Amendolara.
Chiaramente la cittadina ha pensato subito di contattare lo “Sportello dei Diritti” per farsi predisporre i ricorsi a questi a dir poco sorprendenti atti di accertamento, rilevando l’evidente e grave vizio di forma determinato da un cosiddetto “copia - incolla” da parte degli accertatori dell’infrazione anche perché non è dato sapere quale dei due verbali corrisponderebbe al fatto storico effettivamente rilevato.
E’ palese, infatti, che la notifica dello stesso verbale da parte di due diversi Enti della P.A. abbia compromesso il “diritto alla difesa” costituzionalmente garantito all’art. 24 della Carta, non avendo, peraltro, la possibilità di conoscere con esattezza quale dovrebbe essere la presunta infrazione eventualmente da contestare essendo perfettamente identici i due verbali così come i fatti ivi riportati.
Tags
IL MIO AVVOCATO