Immigrazione, Maroni: "Nuove rotte clandestini su coste pugliesi e calabresi ma non c'è da preoccuparsi"

ROMA. I trafficanti di esseri umani esplorano "nuove rotte, con approdi sulle coste calabresi e pugliesi", ma si tratta di fenomeni modesti dal punto di vista numerico e per nulla paragonabili ai flussi che venivano dalla Libia". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, spiegando che in generale, le "efficaci misure di contenimento dell'immigrazione clandestina hanno drasticamente ridotto gli sbarchi e il traffico di esseri umani".
Nei primi 9 mesi del 2010, ha detto Maroni nel corso della sua audizione al Comitato Schengen, e' proseguito il trend positivo registrato lo scorso anno e, al 30 settembre, "si sono registrati solamente 114 sbarchi per 2.868 clandestini, mentre nello stesso periodo dell'anno precedente gli sbarchi erano stati 148 per un totale di 8.292 clandestini". Il fenomeno sbarchi, quindi, interessa al momento "con numeri modesti", le coste joniche, pugliesi e celabresi, e "residualmente il litorale siciliano e sardo, dove i flussi continuano a decrescere".
Tra la fine del 2009 e l'inizio 2010, ha detto Maroni, "si sono registrati arrivi di immigrati irregolari di nazionalita' afghana, pakistana e curdo-irachena, tutti partiti dalla Turchia e dalla Grecia, prevalentemete lungo le coste del leccese e quelle calabresi" e nel corso dei primi 9 mesi del 2010, "sono stati 1.173 i clandestini rintracciati nel leccese, a fronte dei 178 dello stesso periodo del 2009".
Maroni ha poi ricordato come sia "sempre attiva la cosiddetta dorsale adriatica", costituita dai porti di Ravenna, Trieste, Venezia, Ancona, Bari e Brindisi, nei quali entrano clandestini a bordo di tir provenienti dai porti dell'Albania e della Grecia. Operazioni di polizia, ha spiegato il ministro, hanno inoltre accertato che le organizzazioni criminali, per condurre gli immigrati dalla Turchia all'Italia, "impiegano natanti d'altura e anche yacht cabinati, molti dei quali battenti bandiera statunitense". "I natanti di lusso -ha spiegato Maroni- proprio per questa loro caratteristica possono piu' facilmente eludere i controlli".
"Non riteniamo che i flussi modesti dalla Turchia -ha proseguito Maroni- siano una rotta nuova rispetto alla Libia, sono flussi diversi autonomi rispetto quelli provenienti dall'Africa". "Il leggero incremento rispetto al 2009", secondo Maroni, deriva dal fatto che la Grecia, forse anche a causa delle difficolta' provocate dalla crisi economica, non ha svolto con efficacia un'azione di contrasto.
Infine, Maroni ha spiegato che, dopo il netto calo delle partenze dalla Libia, i trafficanti attivi in Nordafrica quali luoghi di partenza "anche porti egiziani", in particolare nei pressi di Alessandria d'Egitto. Recenti indagini, ha detto Maroni, hanno rivelato "collegamenti tra organizzazioni criminali operanti in Egitto e referenti stranieri operanti nel nostro Paese, coadiuvati anche da citatdini italiani", aggiungendo che, "e' appurato che in Sicilia, organizzazioni locali collegate ai trafficanti all'estero si occupano dell'assistenza logistica all'arrivo degli immigrati".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto