BARI. Ieri mattina si è svolto l’incontro tra la FLC e la CGIL di Bari e il Rettore del Politecnico di Bari, prof. Nicola Costantino. Anche presso il Politecnico di Bari, come nel resto d’Italia, continua la protesta dei ricercatori che si rifiutano di prestare attività didattica considerato che ben 180 insegnamenti, peraltro tutti concentrati presso la prima facoltà di ingegneria e pari al 20% degli insegnamenti complessivi, risultano, ad oggi, non ancora assegnati:
secondo i dati fornitici si tratterebbe di almeno 80 ricercatori su un totale di 140. Il motivo è comprensibile: tutti i protagonisti di questa vicenda, a cominciare ovviamente dai ricercatori, sono in attesa di capire quale evoluzione avrà il 14 ottobre la discussione alla Camera relativa al D.d.L. sull’Università .
Nell’incontro odierno con i segretari della FLC e della CGIL di Bari il Rettore prof. Nicola Costantino ha inoltre presentato interessanti proposte tese a ridurre gli effetti penalizzanti del D.d.L. sui ricercatori, ma le due segreterie, pur consapevoli che occorre ricercare punti di equilibrio nel rispetto del diritto allo studio ma anche della libertà di protesta e di lotta, non le reputano capaci di risolvere in modo strutturale un problema che origina dal cuore stesso del D.d.L. Gelmini.
Si tratta di un provvedimento legislativo che la FLC e la CGIL di Bari non esitano a definire di stampo centralistico, fortemente burocratico e autoritario e che reca un ulteriore danno all’autonomia di un sistema universitario già prostrato dai tagli della Legge 133/08 i cui effetti, dallo stesso Rettore, sono stati riconosciuti pesantissimi anche per il Politecnico.
Il D.d.L., peraltro, è particolarmente punitivo per i ricercatori la cui professionalità viene resa definitivamente precaria in coerenza con un progetto politico che vede come conseguenza delle misure del Governo la riduzione dei servizi, l’aumento delle tasse degli studenti, la diminuzione delle risorse per il diritto allo studio, oltre a misure di carattere economico che colpiscono tutto il personale sia docente che Tecnico-Amministrativo.
Non a caso, nell’affollata assemblea sindacale unitaria di tutto il personale del Politecnico, svoltasi in contemporanea, è stata votata una mozione che, criticando l’impianto del Piano strategico presentato dall’Amministrazione, tra l’altro contesta e denuncia proprio l’esiguità delle risorse destinate quest’anno alla ricerca di base e diffida l’amministrazione dal dare attuazione unilaterale ai contenuti del Piano Strategico.
secondo i dati fornitici si tratterebbe di almeno 80 ricercatori su un totale di 140. Il motivo è comprensibile: tutti i protagonisti di questa vicenda, a cominciare ovviamente dai ricercatori, sono in attesa di capire quale evoluzione avrà il 14 ottobre la discussione alla Camera relativa al D.d.L. sull’Università .
Nell’incontro odierno con i segretari della FLC e della CGIL di Bari il Rettore prof. Nicola Costantino ha inoltre presentato interessanti proposte tese a ridurre gli effetti penalizzanti del D.d.L. sui ricercatori, ma le due segreterie, pur consapevoli che occorre ricercare punti di equilibrio nel rispetto del diritto allo studio ma anche della libertà di protesta e di lotta, non le reputano capaci di risolvere in modo strutturale un problema che origina dal cuore stesso del D.d.L. Gelmini.
Si tratta di un provvedimento legislativo che la FLC e la CGIL di Bari non esitano a definire di stampo centralistico, fortemente burocratico e autoritario e che reca un ulteriore danno all’autonomia di un sistema universitario già prostrato dai tagli della Legge 133/08 i cui effetti, dallo stesso Rettore, sono stati riconosciuti pesantissimi anche per il Politecnico.
Il D.d.L., peraltro, è particolarmente punitivo per i ricercatori la cui professionalità viene resa definitivamente precaria in coerenza con un progetto politico che vede come conseguenza delle misure del Governo la riduzione dei servizi, l’aumento delle tasse degli studenti, la diminuzione delle risorse per il diritto allo studio, oltre a misure di carattere economico che colpiscono tutto il personale sia docente che Tecnico-Amministrativo.
Non a caso, nell’affollata assemblea sindacale unitaria di tutto il personale del Politecnico, svoltasi in contemporanea, è stata votata una mozione che, criticando l’impianto del Piano strategico presentato dall’Amministrazione, tra l’altro contesta e denuncia proprio l’esiguità delle risorse destinate quest’anno alla ricerca di base e diffida l’amministrazione dal dare attuazione unilaterale ai contenuti del Piano Strategico.