BARI. E' ancora scontro sul piano di rientro sanitario pugliese. La miccia l'accende il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che, parlando ai medici ambulatoriali del Sumai Assoprof, riuniti a Lecce per il loro 43esimo congresso nazionale. "Non si possono chiudere gli ospedali senza riorganizzare l'assistenza sul territorio. E' una nostra convinzione e stiamo 'combattendo' per questo", sostiene Fazio.Riorganizzare le cure sul territorio prima di chiudere le piccole strutture ospedaliere "e' l'indicazione principe che ho dato ai subcommissari delle Regioni sottoposte a piani di rientro dal defict sanitario", ha spiegato Fazio sottolineando che proprio questo aspetto potrebbe rappresentare la 'faccia positiva' del ricorso ai piani per le Regioni in rosso. "La parte del 'bicchiere mezzo pieno' - spiega Fazio - e' quella che si tratta di un'occasione forte per riorganizzare il territorio nelle aree dove non e' stato fatto fino a oggi", garantendo cosi' una sanita' piu' vicina al cittadino e, allo stesso tempo, piu' economica.
Fazio preferisce parlare "piu' che di chiusura di ospedali, di trasformazione di posti letto per acuti in posti con altre caratteristiche, che hanno costi quattro volte inferiori". Alla rete territoriale, inoltre, deve competere la diagnosi e "bisogna garantire la continuita' di cura, con un percorso che inizi dal medico di medicina e affidi il paziente all'ospedale solo in pochi casi selezionati", conclude il ministro.
A stretto giro di posta arriva la replica della maggioranza di governo pugliese, affidata al presidente del gruppo Sel in Consiglio, Michele Losappio. ''Le dichiarazioni del ministro Fazio non lasciano spazio a molti dubbi", afferma Losappio. "Il Governo vuole commissariare la sanita' pugliese i cui conti rientrano nel rispetto delle regole al punto da impedire il commissariamento in via ordinaria, come si e' verificato per le altre regioni meridionali''.
''Per raggiungere l'obiettivo allora il Governo - continua Losappio - utilizza lo sforamento del patto di stabilita' come grimaldello e di fronte al piano di rientro, che Fazio ammette essere congruente, si inventa un altro pretesto che e' l'accanimento verso i piu' deboli, cioe' i lavoratori delle cooperative e delle societa' che forniscono servizi agli ospedali e che la Regione sta internalizzando. Tremonti, Fitto e Fazio chiedono che la Regione li respinga e proceda come un gambero in senso inverso a quanto fatto in questi ultimi due anni. Dovremmo dunque restituire alla precarieta' e allo sfruttamento circa 2000 lavoratori di Foggia, Andria-Barletta, Taranto e bloccare le procedure in fase conclusiva a Lecce e Brindisi''.
''Se lo possono scordare", conclude. "Stupisce verificare che in questa odiosa pantomima i consiglieri del Pdl non solo non si schierano con i lavoratori e con la Regione ma in alcuni singoli interventi mostrano la loro soddisfazione, quasi una felicita', per tale diktat''.
Anche il deputato del Pd Margherita Mastromauro commenta la mancata firma dell’esecutivo al Piano di rientro della sanità pugliese. “Ritengo sia grave la mancata firma al Piano di rientro della Regione Puglia e assolutamente priva di fondamenta la motivazione fornita dal Ministro Fazio: viene da pensare che tale scelta sia motivata come ‘tecnica’, sia in realtà fortemente connotata ideologicamente”
“La proroga di sessanta giorni anziché la firma definitiva sul Piano suona più come una fastidiosa presa in giro che come reale concessione materiale per definire meglio il documento", rilancia l’onorevole Mastromauro. "Ci saremmo aspettati e continuiamo a aspettarci risposte più serie e più rapide da questo governo”.
La parlamentare democratica conclude: “Speriamo di non dover più assistere, da parte di questo esecutivo, alle solite scelte faziose e di parte dettate dal duo Berlusconi/Tremonti: il governo sia imparziale dinanzi alle decisioni tecniche e alle situazioni delicate di ciascuna Regione a prescindere che sia governata dal centro-destra o dal centro-sinistra”.
Fazio preferisce parlare "piu' che di chiusura di ospedali, di trasformazione di posti letto per acuti in posti con altre caratteristiche, che hanno costi quattro volte inferiori". Alla rete territoriale, inoltre, deve competere la diagnosi e "bisogna garantire la continuita' di cura, con un percorso che inizi dal medico di medicina e affidi il paziente all'ospedale solo in pochi casi selezionati", conclude il ministro.
A stretto giro di posta arriva la replica della maggioranza di governo pugliese, affidata al presidente del gruppo Sel in Consiglio, Michele Losappio. ''Le dichiarazioni del ministro Fazio non lasciano spazio a molti dubbi", afferma Losappio. "Il Governo vuole commissariare la sanita' pugliese i cui conti rientrano nel rispetto delle regole al punto da impedire il commissariamento in via ordinaria, come si e' verificato per le altre regioni meridionali''.
''Per raggiungere l'obiettivo allora il Governo - continua Losappio - utilizza lo sforamento del patto di stabilita' come grimaldello e di fronte al piano di rientro, che Fazio ammette essere congruente, si inventa un altro pretesto che e' l'accanimento verso i piu' deboli, cioe' i lavoratori delle cooperative e delle societa' che forniscono servizi agli ospedali e che la Regione sta internalizzando. Tremonti, Fitto e Fazio chiedono che la Regione li respinga e proceda come un gambero in senso inverso a quanto fatto in questi ultimi due anni. Dovremmo dunque restituire alla precarieta' e allo sfruttamento circa 2000 lavoratori di Foggia, Andria-Barletta, Taranto e bloccare le procedure in fase conclusiva a Lecce e Brindisi''.
''Se lo possono scordare", conclude. "Stupisce verificare che in questa odiosa pantomima i consiglieri del Pdl non solo non si schierano con i lavoratori e con la Regione ma in alcuni singoli interventi mostrano la loro soddisfazione, quasi una felicita', per tale diktat''.
Anche il deputato del Pd Margherita Mastromauro commenta la mancata firma dell’esecutivo al Piano di rientro della sanità pugliese. “Ritengo sia grave la mancata firma al Piano di rientro della Regione Puglia e assolutamente priva di fondamenta la motivazione fornita dal Ministro Fazio: viene da pensare che tale scelta sia motivata come ‘tecnica’, sia in realtà fortemente connotata ideologicamente”
“La proroga di sessanta giorni anziché la firma definitiva sul Piano suona più come una fastidiosa presa in giro che come reale concessione materiale per definire meglio il documento", rilancia l’onorevole Mastromauro. "Ci saremmo aspettati e continuiamo a aspettarci risposte più serie e più rapide da questo governo”.
La parlamentare democratica conclude: “Speriamo di non dover più assistere, da parte di questo esecutivo, alle solite scelte faziose e di parte dettate dal duo Berlusconi/Tremonti: il governo sia imparziale dinanzi alle decisioni tecniche e alle situazioni delicate di ciascuna Regione a prescindere che sia governata dal centro-destra o dal centro-sinistra”.
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