di Roberta Calò
Ancora aggiornamenti sulla vicenda della piccola Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa dallo zio il 26 agosto. Tra i numerosi dubbi che avvolgono la vicenda, ora si aggiunge anche l’incomprensibilità della direzione difensiva che Daniele Galoppa, l’avvocato di Michele Misseri, ha deciso di intraprendere.
> "Non mi ha mai detto di volersi suicidare"
> Sul cellulare rinvenute impronte di più persone
> Tumulata salma Sarah, nessun familiare Misseri presente
A quanto dichiarato dall’avvocato, Michele Misseri viene costantemente tenuto al corrente di tutto e in un dialogo con il suo difensore avrebbe palesato il suo pentimento: ”Io mi sono pentito sin dal momento in cui ho bruciato quelle vesti”.
In un'intervista a 'Mattino cinque' l’avvocato in collegamento da Grottaglie esordisce dicendo: ”Dobbiamo vedere l’ingenuità di quelle dichiarazioni. Non posso dire se ha agito con qualcuno. Io ne ho tantissimi di dubbi come gli organi inquirenti e il Gip”. E prosegue: ”Verificare la veridicità è compito della difesa di un reo confesso. Io sto cercando di capire se con la contraddittorietà posso condurlo a ritenerlo un malato di mente. Andrò a cercare di chiarire i lati oscuri della vicenda”.
A giudizio dell’avvocato Galoppa la richiesta della perizia psichiatrica potrebbe procedere di pari passo con le altre modalità di indagini: ”Non è detto che richiesta la perizia psichiatrica si interrompano le altre indagini. Allo stato solo le dichiarazioni del mio assistito hanno portato ad un capo d’accusa”.
LA DIFESA - Il difensore, dopo un colloquio con l’assistito, parla di Michele Misseri nei termini di una persona che si alzava la mattina alle tre e mezza e andava a lavorare alle sei per svolgere le faccende domestiche come lavare i piatti della sera precedente.
Secondo le testimonianze ieri Sabrina è andata a trovare il padre in carcere ma non le è stato concesso di vederlo. Il difensore stesso non si spiega tale veto essendo nelle mani degli inquirenti il potere di poter intercettare le conversazioni carcerarie, fattore che potrebbe volgersi a proprio vantaggio nella risoluzione di alcuni dubbi.
A quanto riferisce l’avvocato Galoppa, comunque, il padre avrebbe chiesto notizie in particolare sulla figlia Valentina, probabilmente, come giustifica l’avvocato, perché il padre sapeva che la ragazza dovrebbe far ritorno a Roma.
In data odierna l’inquirente dott. Buccoliero ha fatto eseguire il prelievo di un campione di saliva di Michele Misseri da inviare ai Ris di Roma.
Per quel che concerne il regime di isolamento nelle carceri, l’avvocato di Michele Misseri riferisce: ”C’è l’esigenza dichiarata espressamente dagli organi inquirenti di far attenzione all’incolumità dell’assistito. Ieri prima di poter interloquire con lui hanno liberato tutte le celle dove si tengono i dialoghi”.
LA FAMIGLIA SCAZZI - Approfondendo invece le figure della famiglia Scazzi, in un’intervista alla catechista di Sarah, la donna avrebbe dichiarato: ”I primi anni è cresciuta con i nonni. La mamma e il papà erano in Germania. Si tratta di una famiglia umile, silenziosa, che lavorava, come lamentato anche dalla stessa Sarah, dalla mattina alla sera. Gente che s’è fatta sempre il fatto suo, non avevano mai a che fare con nessuno”.
Al di là della voglia dei mass-media di voler far luce e di fornire aggiornamenti sulla vicenda, si riscontra un forse eccessivo cavillare sugli ormai ridondanti dubbi legati ai lati oscuri della vicenda scadendo talvolta in battute di basso livello come quella fatta dal giornalista di Mattino Cinque che alla frase dell’avvocato Galoppa : “si tratta di un goccione nell’oceano”, ha risposto allusivamente in modo poco delicato. ”Una cisterna di contraddizioni”.
Ancora aggiornamenti sulla vicenda della piccola Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa dallo zio il 26 agosto. Tra i numerosi dubbi che avvolgono la vicenda, ora si aggiunge anche l’incomprensibilità della direzione difensiva che Daniele Galoppa, l’avvocato di Michele Misseri, ha deciso di intraprendere.
> "Non mi ha mai detto di volersi suicidare"
> Sul cellulare rinvenute impronte di più persone
> Tumulata salma Sarah, nessun familiare Misseri presente
A quanto dichiarato dall’avvocato, Michele Misseri viene costantemente tenuto al corrente di tutto e in un dialogo con il suo difensore avrebbe palesato il suo pentimento: ”Io mi sono pentito sin dal momento in cui ho bruciato quelle vesti”.
In un'intervista a 'Mattino cinque' l’avvocato in collegamento da Grottaglie esordisce dicendo: ”Dobbiamo vedere l’ingenuità di quelle dichiarazioni. Non posso dire se ha agito con qualcuno. Io ne ho tantissimi di dubbi come gli organi inquirenti e il Gip”. E prosegue: ”Verificare la veridicità è compito della difesa di un reo confesso. Io sto cercando di capire se con la contraddittorietà posso condurlo a ritenerlo un malato di mente. Andrò a cercare di chiarire i lati oscuri della vicenda”.
A giudizio dell’avvocato Galoppa la richiesta della perizia psichiatrica potrebbe procedere di pari passo con le altre modalità di indagini: ”Non è detto che richiesta la perizia psichiatrica si interrompano le altre indagini. Allo stato solo le dichiarazioni del mio assistito hanno portato ad un capo d’accusa”.
LA DIFESA - Il difensore, dopo un colloquio con l’assistito, parla di Michele Misseri nei termini di una persona che si alzava la mattina alle tre e mezza e andava a lavorare alle sei per svolgere le faccende domestiche come lavare i piatti della sera precedente.
Secondo le testimonianze ieri Sabrina è andata a trovare il padre in carcere ma non le è stato concesso di vederlo. Il difensore stesso non si spiega tale veto essendo nelle mani degli inquirenti il potere di poter intercettare le conversazioni carcerarie, fattore che potrebbe volgersi a proprio vantaggio nella risoluzione di alcuni dubbi.
A quanto riferisce l’avvocato Galoppa, comunque, il padre avrebbe chiesto notizie in particolare sulla figlia Valentina, probabilmente, come giustifica l’avvocato, perché il padre sapeva che la ragazza dovrebbe far ritorno a Roma.
In data odierna l’inquirente dott. Buccoliero ha fatto eseguire il prelievo di un campione di saliva di Michele Misseri da inviare ai Ris di Roma.
Per quel che concerne il regime di isolamento nelle carceri, l’avvocato di Michele Misseri riferisce: ”C’è l’esigenza dichiarata espressamente dagli organi inquirenti di far attenzione all’incolumità dell’assistito. Ieri prima di poter interloquire con lui hanno liberato tutte le celle dove si tengono i dialoghi”.
LA FAMIGLIA SCAZZI - Approfondendo invece le figure della famiglia Scazzi, in un’intervista alla catechista di Sarah, la donna avrebbe dichiarato: ”I primi anni è cresciuta con i nonni. La mamma e il papà erano in Germania. Si tratta di una famiglia umile, silenziosa, che lavorava, come lamentato anche dalla stessa Sarah, dalla mattina alla sera. Gente che s’è fatta sempre il fatto suo, non avevano mai a che fare con nessuno”.
Al di là della voglia dei mass-media di voler far luce e di fornire aggiornamenti sulla vicenda, si riscontra un forse eccessivo cavillare sugli ormai ridondanti dubbi legati ai lati oscuri della vicenda scadendo talvolta in battute di basso livello come quella fatta dal giornalista di Mattino Cinque che alla frase dell’avvocato Galoppa : “si tratta di un goccione nell’oceano”, ha risposto allusivamente in modo poco delicato. ”Una cisterna di contraddizioni”.
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