Sarah/2, il 'mostro' era davvero solo?

AVETRANA. Trapelano dagli ambienti investigativi nuovi stralci del verbale redatto in quella tragica notte del 26 agosto. Ai magistrati che lo interrogavano Misseri, forse nel vano tentativo di sembrare più umano e meno orco, avrebbe dichiarato: "Dopo aver abbandonato il corpo di Sarah ho fatto qualche Ave Maria e il segno della croce". Per tre volte l'assassino è tornato dove aveva nascosto il cadavere, accanto all'albero di fico del suo podere, per vedere la sua vittima.

LE INDAGINI - Intanto la procura di Taranto prosegue le indagini per verificare se i fatti si siano realmente svolti come indicato da Misseri, se bastavano solo 12 minuti per strangolare la nipote e portare via il corpo dal garage, mentre moglie e figlie erano in casa, a pochi metri di distanza. Il dubbio è che qualcuno abbia coperto l’omicida almeno fino alle 16. Misseri aveva inizialmente detto agli investigatori che non si era mai mosso da casa. Ricostruzione smentita dagli inquirenti: il cellulare di Misseri, tra le 15 e le 15,30 del 26 agosto, agganciò le celle telefoniche di Nardò, in provincia di Lecce, a pochi chilometri dal luogo dove è stata ritrovata Sarah, e non quelle di Avetrana, dove l’uomo disse di trovarsi mentre parlava al telefono col cognato.

I NUOVI INTERROGATORI - Ma i riflettori sono puntati anche sugli altri componenti della famiglia. Nel corso della giornata dovrebbe essere ascoltato il fratello della ragazza, Claudio Scazzi. Successivamente saranno convocati i familiari e le persone vicine a Sarah.
I magistrati inquirenti Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, con il loro capo Franco Sebastio, cercano nuove verità su quanto accaduto quel pomeriggio del 26 agosto.