AVETRANA. Un sms potrebbe inchiodare Sabrina Misseri. E' quello inviato al suo amico Ivano Russo alle 15,19 di quel 26 agosto in cui la cugina Sarah Scazzi, 15 anni, spari' da Avetrana, in provincia di Taranto. In quel momento la giovane non si trovava, come ha sempre sostenuto, con l'amica Mariangela Spagnoletti, teste chiave dell'inchiesta a suo carico anche per i momenti precedenti (> la foto del garage dell'orrore)ma, secondo i tabulati telefonici esaminati dai carabinieri, il suo cellulare aggancio' una cella diversa, quella di Nardo', nella vicina provincia di Lecce e non quella di Avetrana.
Si tratta di una zona compatibile con quella della cisterna interrata in contrada 'Mosca' nel quale il padre di Sabrina, Michele Misseri, porto' il 7 ottobre gli inquirenti al termine della confessione dell'omicidio, consentendo cosi' il ritrovamento del corpo della vittima. La notizia e' riportata oggi da diversi quotidiani.
In pratica, secondo questa ricostruzione, subito dopo aver cercato Sarah, insieme a Mariangela, Sabrina, intorno alle 15, si sarebbe fatta accompagnare a casa sua dove c'erano ancora suo padre Michele e sua madre Cosima. Qui si aprirebbe un 'buco' intorno ai suoi movimenti che dura per circa 40 minuti.
Si tratta di una zona compatibile con quella della cisterna interrata in contrada 'Mosca' nel quale il padre di Sabrina, Michele Misseri, porto' il 7 ottobre gli inquirenti al termine della confessione dell'omicidio, consentendo cosi' il ritrovamento del corpo della vittima. La notizia e' riportata oggi da diversi quotidiani.
In pratica, secondo questa ricostruzione, subito dopo aver cercato Sarah, insieme a Mariangela, Sabrina, intorno alle 15, si sarebbe fatta accompagnare a casa sua dove c'erano ancora suo padre Michele e sua madre Cosima. Qui si aprirebbe un 'buco' intorno ai suoi movimenti che dura per circa 40 minuti.
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