Sabrina e Michele: i due Misseri a confronto

di Roberta Calò
Michele e Sabrina Misseri, indagati per omicidio e occultamento di cadavere ai danni della piccola Sarah Scazzi, si trovano ora nello stesso carcere, quello di Taranto. Oggi è stata depositata l’ordinanza di custodia cautelare di Sabrina e tra le cause menzionate il pm scrive: “Pericolo di fuga per l’evidenza mediatica acquisita dall’indagata che, solo se ristretta in carcere, potrebbero evitarle una fuga e un eventuale inquinamento delle prove“.

SABRINA E MICHELE: I 2 MISSERI A CONFRONTO - Sabrina continua a urlare la sua innocenza, mostra forti segni di insofferenza, le vengono somministrati dei tranquillanti per dormire e mangia pochissimo. Non accetta di dover rimanere lì.
Michele trascorre le sue giornate in isolamento utilizzando i soldi a sua disposizione solo per acquistare lamette e schiuma da barba, parla ore e ore con il cappellano e va a dormire ogni sera alle 19. Lui chiede informazioni solo sulla figlia Valentina e sulla moglie Cosima e si preoccupa delle sue terre:”Chi si occuperà adesso delle olive?”
Gli inquirenti riferiscono a proposito di Michele Misseri: ”E’ uno tra i peggiori che un giudice si augurerebbe di trovarsi davanti. Per quel che riguarda la figlia Sabrina si presentano ampiamente credibili alla luce delle complessive dichiarazioni istruttorie acquisite.”
Sabrina si preoccupa di quello che i giornalisti e la stampa riferiscono di lei; chiede di vedere il padre esclusivamente per un confronto faccia a faccia al fine di comprovare la sua innocenza. ”Non lo chiamerò mai più papà”.
Michele e Sabrina saranno trasferiti a Roma lunedì 25 ottobre per l’esecuzione di alcuni esami tecnico scientifici connessi agli oggetti ritrovati appartenenti a Sarah e per esami dattiloscopici.

L'AVVOCATO GALOPPA: UN PERSONAGGIO INDEFINITO - Daniele Galoppa, avvocato di Michele Misseri, agli atti difensore d’ufficio, contesta una ingestita fuga di notizie che giungono “misteriosamente” al suo assistito. L’uomo, infatti, che si trova in stato di isolamento e che non può usufruire né di riviste recenti né della televisione né di qualsiasi mezzo che potrebbe metterlo al corrente dello sviluppo della vicenda, è venuto a conoscenza dell’arresto della figlia Sabrina.
L’avvocato, inoltre, riferisce che Michele Misseri avrebbe perfino ricevuto un telegramma da un uomo rumeno il quale, consigliandolo per esperienza personale, gli suggeriva di scegliere come avvocato un certo Fabio Gallo.
L’indagato, peraltro, racconta di aver ricevuto consigli da una persona che lavora nell’infermeria dell’ospedale, facilmente individuabile visti i dettagli fisici forniti dallo stesso Michele, sulla possibilità di nominare un nuovo legale che lo rappresenti.
L’avvocato Galoppa, secondo testimonianze, avrebbe ricevuto un esposto da parte dell’ordine degli avvocati sulle modalità e sui contenuti per come ha gestito la vicenda con la stampa.

"DIAMOLE UNA LEZIONE"- Secondo l’ultima versione di Michele Misseri, Sabrina mentre pranzavano quel 26 agosto avrebbe detto al padre che bisognava dare una lezione a Sarah perché altrimenti la ragazza avrebbe potuto spifferare tutto circa le eventuali avances che l’uomo aveva fatto alla minore.
Michele Misseri riferisce che era d’accordo. L’idea non era quella di ucciderla, ma “le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla”.
Alla domanda del pm: ”Sara voleva venire nel garage?”, Michele risponde: ”Si rifiutava. Sabrina l’ha portata così malamente, con la forza, l’ha tirata. Non voleva scendere. Diceva ‘lasciami stare voglio tornare a casa’”.
L’uomo prosegue il racconto e dice che Sabrina si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto sulle molestie; la ragazzina voleva andarsene ma la cugina gridando ha urlato: “ Mi deve dire prima la verità”e l’ha bloccata afferrandola con tutto il corpo.
Infine, l’uomo ha detto:”Poi io ho perso la pazienza”.
Relativamente alla presunta violenza, i pm che non credono a questa versione, si sono così espressi :”La confessione è gratuita”.

IPOTESI DI REATO - Secondo un’opinione pubblica che si va lentamente consolidando nella mente della gente e degli organi inquirenti, si potrebbe parlare di un movente di gelosia, un delitto di tipo emozionale in una famiglia apparentemente, come molti abitanti di Avetrana solevano definire, “per bene”.
Questo devastante sentimento potrebbe nascere da due fonti: Ivano e Michele Misseri. Il primo era un amico di comitiva delle due cugine, un cuoco ventisettenne cheall’inizio della vicenda era perfino stato inserito nel registro degli indagati. Sarah era molto legata a Ivano, nutriva sentimenti adolescenziali più profondi della semplice amicizia ma Sabrina rimproverava la cugina per questi sentimenti per la differenza d’età che intercorreva tra i due ragazzi.
Michele, il padre di Sabrina, è un membro dello strano sistema familiare di casa Misseri in cui l’uomo era assoggettato alla forza caratteriale di moglie e prole. Sarah, considerata in quella casa quasi una figlia minore, avrebbe forse rotto importanti equilibri che hanno mandato in frantumi i fermi riferimenti morbosamente riconosciuti da Sabrina.

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