TARANTO. Tv e giornali con i loro inviati cercano di carpire le verità sul caso Sarah Scazzi, senza l’ausilio dei professionisti e delle associazioni locali. Un’orda di giornalisti appostati in un vicoletto (prima la casa di Sarah e poi di Sabrina) a porre domande tendenziose ai curiosi che spesso di Avetrana non sono, o rivolte a chi è poco scolarizzato. Chi porta giacca e cravatta viene escluso. Naturalmente, ogni riferimento alle più svariate prese di posizione, a dire dei giornalisti, della totalità dei cittadini di Avetrana per qualsiasi argomento è falso. Perché Avetrana sono anch’io, e nessuno ha mai chiesto il mio parere a qualunque riguardo.
Si è aspettato il "giornalista" non omologato alla menzogna o al clamore, anticonformista e fuori dagli schemi. Ad Avetrana non è mai arrivato. Avetrana, Italia. Questa è l'informazione. Intanto Avetrana non sarà più la stessa.
Sarah Scazzi è stata ammazzata 1 giorno e violentata per 42 giorni. E stata scarnificata. I suoi più reconditi segreti sono stati palesati con l’intento di dimostrare che la ragazza voleva fuggire da un paese rozzo, arretrato e bigotto. All’epilogo solo “Studio Aperto” ha chiesto scusa a Sarah e a mamma Concetta.
Avetrana è un paese di circa 8mila anime. Non ha teatro, cinema, discoteca, perché in un paesino siffatto non è economico gestirli. Ma ha tutto quanto, e forse di più, di quello che potrebbe avere un paese analogo, posto in qualsiasi territorio nazionale. Ha due oratori, centri sani di ritrovo per i ragazzi. Ha delle moderne strutture sportive, compreso un palazzetto dello sport.
Avetrana ha a 6 Km una realtà (la costa) che tutti ci invidiano, con tutti gli strumenti di svago che si possa desiderare. E’ posta a 45 km da Taranto, Lecce e Brindisi, con le loro “movide” e i loro svaghi.
Avetrana ha i suoi professionisti e le associazioni, ma che nessuno pensa bene di intervistare o far conoscere. Avetrana non è solo Scazzi o Misseri.
Avetrana ha l’avvocato più giovane d’Italia; ha l’autore del libro “L’Italia del trucco, l’Italia che siamo”, letto in tutta Italia; ha la sede legale della “Associazione Contro Tutte le Mafie, in Italia seguitissima; ha la sede nazionale di Tele Web Italia; ha il vice presidente della Camera di Commercio di Taranto. Ma questo non interessa. Le cose positive non interessano.
Nella Savana quando c’è un animale malato e debole, viene sopraffatto da branchi di iene o sciacalli. Questo succede ad Avetrana. I media si buttano sulle vittime di turno, scarnificandole.
A me non piace generalizzare, ma mai nessuno che si tiri fuori dallo sciacallaggio mediatico, dal gioco al massacro, vergognandosi per i colleghi.
Gli indagati sono indagati. Nessun codice, oltremodo deontologico giornalistico, permette di condannare con giudizi sommari, o istigare a farlo con termini come “orco” “mostro”, coloro i quali non lo sono in virtù di sentenza giudiziaria definitiva. Tale atteggiamento legittima il popolino ad usare termini come “forca” o “pena di morte”.
Gli atti giudiziari sono secretati fino al termine delle indagini preliminari. Nessun codice, oltremodo deontologico giudiziario, prevede che essi si diano in pasto alla stampa, finanche prima che alle parti forensi coinvolte.
La difesa è garanzia per la tutela dei diritti degli indagati. Nessun codice, oltremodo deontologico forense, permette di offrirsi gratis, giusto per un tornaconto mediatico, o “fare le scarpe” al collega. L’azione disciplinare del Consiglio dell’Ordine degli avvocati ha permesso allo stesso Consiglio di consolidarsi uno spazio mediatico, di cui era stato estraniato, tacendo per anni l’abilitazione truccata dei suoi iscritti. Anzi. E’ stata fatta cadere apposta nel vuoto dai media l’intervista al tg di TeleNorba dell’ex portavoce della famiglia Scazzi, Valentino Castriota, contenente il fatto che Sabrina è stata pagata dai media nazionali per le sue continue comparsate e al fine di porre in essere i presunti depistaggi.
Sciacallaggio per sciacallaggio, perché non si verifica se e quanto sono pagati i presenzialisti delle tv nazionali (familiari, loro avvocati e consulenti, pseudo esperti salottieri) per arricchirsi sui poveri resti di Sarah e chi ha dato il diario di Sarah per essere pubblicato.
Sarei curioso di sapere se e quanto sono genuine le dichiarazioni rese in tv dai protagonisti prezzolati della tragedia, che si sta rivelando una farsa. I media sono gli informatori e gli educatori di una civiltà. Per questo non mi meraviglio del fatto che l’opera mediatica abbia partorito il fenomeno del pellegrinaggio dell’orrore. Nasce il tour del macabro alimentato dal tourbillon mediatico. Diritto di cronaca non è assalire mamma Concetta dal ritorno dall'obitorio dove vi era Sarah, o attaccare Valentina, che porta il ricambio in carcere a sua sorella Sabrina Misseri, o intervistare miratamente tutti i meno colti nelle vie per dimostrare che Sarah voleva scappare da un paesino retrogrado ed omertoso, o sentire gli pseudo esperti pagati a gettone nei salotti televisivi, che smentiscono sè stessi a secondo l'evolversi delle circostanze. Il turismo dell'orrore visita i luoghi dello scempio: la fossa dove Sarah è stata per 42 giorni; la casa della vittima; la casa dell'orco; il cimitero.
Per questo non mi meraviglio del fatto che non solo a casa di Sabrina vengono recapitate lettere e si ricevano telefonate minatorie, minacciose ed ingiuriose. Siamo al punto che e-mail di quel tono sono recapitate anche a noi sol perché siamo avetranesi e che nulla centriamo con l’omicidio.
La vicenda si chiude con alcune certezze: che mai un dramma ha avuto tanta attenzione mediatica sin dal primo giorno; che l’informazione, spesso, è sciacallaggio, superficialità, dilettantismo; che, nonostante le risorse impiegate e le forze messe in campo, mai si sarebbe scoperto il responsabile di un siffatto delitto e ritrovato il corpo, se non fosse stato lo stesso autore a consegnarsi. Lo stesso procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, in conferenza stampa ha ammesso che non era a conoscenza del fatto che vi fossero 26 mila scomparsi e che i carabinieri avessero il Rac, il Reparto analisi criminologiche; che i protagonisti della vicenda hanno scelto di affidarsi all’assistenza e consulenza di avvocati ed associazioni che non fossero di Avetrana, pronti a sfruttare la ribalta, nonostante i loro compaesani si siano prestati in modo disinteressato e non richiesto; che, da parte dei protagonisti della vicenda, vi è stata troppa propensione ad apparire in tutte le occasioni, anche quando sarebbe stato meno opportuno a tutela dell'immagine di Sarah, ovvero per tempi e modi di trattazione degli eventi; che gli scomparsi appartengono quasi sempre ad un ceto sociale umile e poco scolarizzato, ma che a torto i media uniformano con tutta la loro comunità, e che solo una mobilitazione mediatica può costringere gli inquirenti a dedicare maggiore attenzione alla vicenda, nella speranza che questi trovino il colpevole e non "un colpevole"; che spesso la massa si erge a giudice degli altri, secondo le circostanze, influenzata dai media, non pensando che gli altri sono anche loro e, comunque, con le sentenze sommarie minacciate si mettono al pari dei carnefici.
Presidente Dr Antonio Giangrande – Associazione contro tutte le mafie
099.9708396 – 328.9163996
www.controtuttelemafie.it
www.telewebitalia.eu
Si è aspettato il "giornalista" non omologato alla menzogna o al clamore, anticonformista e fuori dagli schemi. Ad Avetrana non è mai arrivato. Avetrana, Italia. Questa è l'informazione. Intanto Avetrana non sarà più la stessa.
Sarah Scazzi è stata ammazzata 1 giorno e violentata per 42 giorni. E stata scarnificata. I suoi più reconditi segreti sono stati palesati con l’intento di dimostrare che la ragazza voleva fuggire da un paese rozzo, arretrato e bigotto. All’epilogo solo “Studio Aperto” ha chiesto scusa a Sarah e a mamma Concetta.
Avetrana è un paese di circa 8mila anime. Non ha teatro, cinema, discoteca, perché in un paesino siffatto non è economico gestirli. Ma ha tutto quanto, e forse di più, di quello che potrebbe avere un paese analogo, posto in qualsiasi territorio nazionale. Ha due oratori, centri sani di ritrovo per i ragazzi. Ha delle moderne strutture sportive, compreso un palazzetto dello sport.
Avetrana ha a 6 Km una realtà (la costa) che tutti ci invidiano, con tutti gli strumenti di svago che si possa desiderare. E’ posta a 45 km da Taranto, Lecce e Brindisi, con le loro “movide” e i loro svaghi.
Avetrana ha i suoi professionisti e le associazioni, ma che nessuno pensa bene di intervistare o far conoscere. Avetrana non è solo Scazzi o Misseri.
Avetrana ha l’avvocato più giovane d’Italia; ha l’autore del libro “L’Italia del trucco, l’Italia che siamo”, letto in tutta Italia; ha la sede legale della “Associazione Contro Tutte le Mafie, in Italia seguitissima; ha la sede nazionale di Tele Web Italia; ha il vice presidente della Camera di Commercio di Taranto. Ma questo non interessa. Le cose positive non interessano.
Nella Savana quando c’è un animale malato e debole, viene sopraffatto da branchi di iene o sciacalli. Questo succede ad Avetrana. I media si buttano sulle vittime di turno, scarnificandole.
A me non piace generalizzare, ma mai nessuno che si tiri fuori dallo sciacallaggio mediatico, dal gioco al massacro, vergognandosi per i colleghi.
Gli indagati sono indagati. Nessun codice, oltremodo deontologico giornalistico, permette di condannare con giudizi sommari, o istigare a farlo con termini come “orco” “mostro”, coloro i quali non lo sono in virtù di sentenza giudiziaria definitiva. Tale atteggiamento legittima il popolino ad usare termini come “forca” o “pena di morte”.
Gli atti giudiziari sono secretati fino al termine delle indagini preliminari. Nessun codice, oltremodo deontologico giudiziario, prevede che essi si diano in pasto alla stampa, finanche prima che alle parti forensi coinvolte.
La difesa è garanzia per la tutela dei diritti degli indagati. Nessun codice, oltremodo deontologico forense, permette di offrirsi gratis, giusto per un tornaconto mediatico, o “fare le scarpe” al collega. L’azione disciplinare del Consiglio dell’Ordine degli avvocati ha permesso allo stesso Consiglio di consolidarsi uno spazio mediatico, di cui era stato estraniato, tacendo per anni l’abilitazione truccata dei suoi iscritti. Anzi. E’ stata fatta cadere apposta nel vuoto dai media l’intervista al tg di TeleNorba dell’ex portavoce della famiglia Scazzi, Valentino Castriota, contenente il fatto che Sabrina è stata pagata dai media nazionali per le sue continue comparsate e al fine di porre in essere i presunti depistaggi.
Sciacallaggio per sciacallaggio, perché non si verifica se e quanto sono pagati i presenzialisti delle tv nazionali (familiari, loro avvocati e consulenti, pseudo esperti salottieri) per arricchirsi sui poveri resti di Sarah e chi ha dato il diario di Sarah per essere pubblicato.
Sarei curioso di sapere se e quanto sono genuine le dichiarazioni rese in tv dai protagonisti prezzolati della tragedia, che si sta rivelando una farsa. I media sono gli informatori e gli educatori di una civiltà. Per questo non mi meraviglio del fatto che l’opera mediatica abbia partorito il fenomeno del pellegrinaggio dell’orrore. Nasce il tour del macabro alimentato dal tourbillon mediatico. Diritto di cronaca non è assalire mamma Concetta dal ritorno dall'obitorio dove vi era Sarah, o attaccare Valentina, che porta il ricambio in carcere a sua sorella Sabrina Misseri, o intervistare miratamente tutti i meno colti nelle vie per dimostrare che Sarah voleva scappare da un paesino retrogrado ed omertoso, o sentire gli pseudo esperti pagati a gettone nei salotti televisivi, che smentiscono sè stessi a secondo l'evolversi delle circostanze. Il turismo dell'orrore visita i luoghi dello scempio: la fossa dove Sarah è stata per 42 giorni; la casa della vittima; la casa dell'orco; il cimitero.
Per questo non mi meraviglio del fatto che non solo a casa di Sabrina vengono recapitate lettere e si ricevano telefonate minatorie, minacciose ed ingiuriose. Siamo al punto che e-mail di quel tono sono recapitate anche a noi sol perché siamo avetranesi e che nulla centriamo con l’omicidio.
La vicenda si chiude con alcune certezze: che mai un dramma ha avuto tanta attenzione mediatica sin dal primo giorno; che l’informazione, spesso, è sciacallaggio, superficialità, dilettantismo; che, nonostante le risorse impiegate e le forze messe in campo, mai si sarebbe scoperto il responsabile di un siffatto delitto e ritrovato il corpo, se non fosse stato lo stesso autore a consegnarsi. Lo stesso procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, in conferenza stampa ha ammesso che non era a conoscenza del fatto che vi fossero 26 mila scomparsi e che i carabinieri avessero il Rac, il Reparto analisi criminologiche; che i protagonisti della vicenda hanno scelto di affidarsi all’assistenza e consulenza di avvocati ed associazioni che non fossero di Avetrana, pronti a sfruttare la ribalta, nonostante i loro compaesani si siano prestati in modo disinteressato e non richiesto; che, da parte dei protagonisti della vicenda, vi è stata troppa propensione ad apparire in tutte le occasioni, anche quando sarebbe stato meno opportuno a tutela dell'immagine di Sarah, ovvero per tempi e modi di trattazione degli eventi; che gli scomparsi appartengono quasi sempre ad un ceto sociale umile e poco scolarizzato, ma che a torto i media uniformano con tutta la loro comunità, e che solo una mobilitazione mediatica può costringere gli inquirenti a dedicare maggiore attenzione alla vicenda, nella speranza che questi trovino il colpevole e non "un colpevole"; che spesso la massa si erge a giudice degli altri, secondo le circostanze, influenzata dai media, non pensando che gli altri sono anche loro e, comunque, con le sentenze sommarie minacciate si mettono al pari dei carnefici.
Presidente Dr Antonio Giangrande – Associazione contro tutte le mafie
099.9708396 – 328.9163996
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COMMENTO
Finalmente qualcosa di sensato su questa vicenda! La invito a mandare questa lettera a tutti i quotidiani e a tutte le redazioni televisive, che fino ad ora non hanno ancora capito (o hanno fatto finta di non capire)
RispondiEliminail proprio squallido comportamento. E'questa la cosa più preoccupante, non si rendono conto di ciò che hanno fatto e che continuano a fare. Per esempio si stupiscono del turismo horror quando sono proprio loro che inquadrano 24h al giorno il cancello di casa Misseri. Sono con Lei e con tutte le persone di buon senso.
io cm ex portavoce do piena ragione al dottor giangrande
RispondiEliminaPortavoce di chi? Sei solo un buffone che hai speculato su questa brutta storia
RispondiEliminaPortavoce!!!! ma quale portavoce: Ma fammi il piacere fammi!!!
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