BARI. E' stata sgominata dalla Gdf una organizzazione italo-albanese dedita al traffico di stupefacenti. Era molto ramificata e aveva basi operative nel barese, nei comuni di Altamura e Trani, e importava stupefacenti da Spagna, Olanda e Albania. Sei in tutto le persone arrestate per traffico internazionale di stupefacenti. Nell'ambito dell'operazione denominata 'Shoku', gli uomini delle Fiamme Gialle sono riusciti a sgominare un clan di narcotrafficanti albanesi affiliati alla camorra e che avevano scelto Trani e Altamura quali basi operative per lo spaccio degli stupefacenti.
Secondo quanto accertato dai militari, i componenti albanesi del gruppo non avevano alcun contatto con la criminalità locale (ma solo qualche collegamento con esponenti della camorra), né pare abbiano mai pagato un dazio per agire in territorio italiano.
GLI ARRESTATI - Gli arrestati sono Santolo Carotenuto, napoletano, 37 anni, residente a Massa di Somma, Giancarlo Truppo, napoletano, 40 anni, residente a San Sebastiano al Vesuvio; Dritan Aga, albanese, 33 anni, residente a Trani; Arian Aga, albanese, 31 anni, residente a Trani, già detenuto nel carcere di Lanciano; Loni Paluka, albanese, 28 anni, residente ad Altamura, ma di fatto domiciliato a Villa Castelli (Brindisi), Klodia Cobo, albanese, 25 anni, residente ad Altamura.
L'organizzazione vedeva al vertice pericolosi albanesi coinvolti in più inchieste e già individuati e arrestati in altre occasioni, come Olsi Meta, 30 anni, ritenuto una vera e propria 'primula rossa' del traffico internazionale di stupefacenti che l'uomo, secondo gli inquirenti, dirigeva da Bologna, città strategica per lo smistamento delle sostanze stupefacenti in diverse località italiane.
Nel capoluogo felsineo, Meta ha vissuto per alcuni anni fornendo di cocaina le più importanti piazze italiane, comprese quelle pugliesi. Si tratta di un personaggio ricercato a lungo dalle forze dell'ordine.
LE INDAGINI - Le indagini svolte dal Gico, coordinate dalla Dda di Bari, si sono avvalse sia di 'vecchie' tecniche investigative, quali i pedinamenti, sia dei più sofisticati mezzi informatici. Grande supporto agli investigatori, poi, è stato fornito dalle numerose intercettazioni telefoniche. In questi anni i finanzieri, nell'ambito di questa inchiesta, hanno già arrestato otto persone e sequestrato 50 chili fra marijuana, cocaina ed eroina. Fra gli altri sequestri quello di 43 chili di marijuana confezionata a 'panetti' e nascosti in un pneumatico di scorta di un tir proveniente dall'Albania. Sequestrata anche una notevole somma in contanti ed in diverse valute (euro, dollari, sterline e altri) che Prend Paluka, imbarcatosi a Bari, stava trasportando in Albania per pagare i carichi di droga.
Secondo quanto accertato dai militari, i componenti albanesi del gruppo non avevano alcun contatto con la criminalità locale (ma solo qualche collegamento con esponenti della camorra), né pare abbiano mai pagato un dazio per agire in territorio italiano.
GLI ARRESTATI - Gli arrestati sono Santolo Carotenuto, napoletano, 37 anni, residente a Massa di Somma, Giancarlo Truppo, napoletano, 40 anni, residente a San Sebastiano al Vesuvio; Dritan Aga, albanese, 33 anni, residente a Trani; Arian Aga, albanese, 31 anni, residente a Trani, già detenuto nel carcere di Lanciano; Loni Paluka, albanese, 28 anni, residente ad Altamura, ma di fatto domiciliato a Villa Castelli (Brindisi), Klodia Cobo, albanese, 25 anni, residente ad Altamura.
L'organizzazione vedeva al vertice pericolosi albanesi coinvolti in più inchieste e già individuati e arrestati in altre occasioni, come Olsi Meta, 30 anni, ritenuto una vera e propria 'primula rossa' del traffico internazionale di stupefacenti che l'uomo, secondo gli inquirenti, dirigeva da Bologna, città strategica per lo smistamento delle sostanze stupefacenti in diverse località italiane.
Nel capoluogo felsineo, Meta ha vissuto per alcuni anni fornendo di cocaina le più importanti piazze italiane, comprese quelle pugliesi. Si tratta di un personaggio ricercato a lungo dalle forze dell'ordine.
LE INDAGINI - Le indagini svolte dal Gico, coordinate dalla Dda di Bari, si sono avvalse sia di 'vecchie' tecniche investigative, quali i pedinamenti, sia dei più sofisticati mezzi informatici. Grande supporto agli investigatori, poi, è stato fornito dalle numerose intercettazioni telefoniche. In questi anni i finanzieri, nell'ambito di questa inchiesta, hanno già arrestato otto persone e sequestrato 50 chili fra marijuana, cocaina ed eroina. Fra gli altri sequestri quello di 43 chili di marijuana confezionata a 'panetti' e nascosti in un pneumatico di scorta di un tir proveniente dall'Albania. Sequestrata anche una notevole somma in contanti ed in diverse valute (euro, dollari, sterline e altri) che Prend Paluka, imbarcatosi a Bari, stava trasportando in Albania per pagare i carichi di droga.