BARI. “La politica resti fuori dalla gestione dell’azienda pubblica Aqp”. E’ quanto chiede il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, secondo il quale “la nomina del direttore generale dell’Acquedotto pugliese da parte della Giunta regionale, senza passare da una apposita commissione per la valutazione dei titoli, tradirebbe il senso stesso della ripubblicizzazione dell’Aqp”. “Il ddl che renderà l’Acquedotto pugliese una azienda pubblica – spiega Decaro – affidava già alla Giunta regionale la scelta del presidente e del vicepresidente Aqp. Tuttavia – ricorda – dopo un proficuo confronto si è deciso che almeno il vicepresidente sia scelto dai sindaci del futuro Cda dell’Acquedotto, mentre la nomina del presidente è rimasta alla Giunta”.
“Dunque – sottolinea il capogruppo – ora è indispensabile lavorare nel segno della trasparenza e della pubblicità dei criteri per la selezione del direttore generale dell’azienda regionale Aqp. Il cammino della ripubblicizzazione – rileva - è stato intrapreso perché crediamo fermamente nel valore dell’acqua quale bene prezioso per la vita di tutti. E per questo stesso motivo riteniamo assolutamente necessario che la scelta di chi dovrà sovraintendere la gestione dell’Acquedotto, passi irrimediabilmente attraverso criteri pubblici e trasparenti da stabilire attraverso le Commissioni consiliari competenti”.
“Alla politica – conclude Decaro – spetta il compito di preparare una macchina efficiente, ma i piloti per guidarla sulla strada del successo, quando l’acqua sarà di nuovo un bene pubblico e appannaggio di tutti, dovranno essere selezionati seguendo criteri di assoluta qualità, scevri da ogni tipo di condizionamento che non sia quello meritocratico”.
“Dunque – sottolinea il capogruppo – ora è indispensabile lavorare nel segno della trasparenza e della pubblicità dei criteri per la selezione del direttore generale dell’azienda regionale Aqp. Il cammino della ripubblicizzazione – rileva - è stato intrapreso perché crediamo fermamente nel valore dell’acqua quale bene prezioso per la vita di tutti. E per questo stesso motivo riteniamo assolutamente necessario che la scelta di chi dovrà sovraintendere la gestione dell’Acquedotto, passi irrimediabilmente attraverso criteri pubblici e trasparenti da stabilire attraverso le Commissioni consiliari competenti”.
“Alla politica – conclude Decaro – spetta il compito di preparare una macchina efficiente, ma i piloti per guidarla sulla strada del successo, quando l’acqua sarà di nuovo un bene pubblico e appannaggio di tutti, dovranno essere selezionati seguendo criteri di assoluta qualità, scevri da ogni tipo di condizionamento che non sia quello meritocratico”.