di Nicola Zuccaro
"Dovremo trovare il santuario giusto al quale affidarci dopo una gara giocata contro un ottimo Parma". Così uno sconsolato Giampiero Ventura evidenziava a fine gara l'inutilità del ritiro anticipato chiesto dai calciatori alla vigilia della gara contro il Parma. Più che di un pellegrinaggio in un santuario, la rosa del Bari avrebbe dovuto richiedere al proprio mister un ritiro spirituale presso un monastero poichè la crisi di nervi nella quale è piombata la squadra rappresenta un segnale preoccupante per il proseguio del campionato. La triplice espulsione che ha visto destinatari Andrea Masiello (rosso diretto) e Massimo Donati (doppia ammonizione), unita a quella di Almiron che, diffidato, salterà la prossima contro il Catania, fotografano il malessere che serpeggia fra i Galletti.
Sarebbe facile come predicava mister Ventura a fine gara mantenere i nervi saldi sopratutto dopo la quarta sconfitta consecutiva al San Nicola, ma per quanto è avvenuto nel pomeriggio di domenica
14 novembre 2010 è più che imbarazzante. Si parte dal destro all'incrocio dei pali realizzato al 31' da Candreva per il definitivo 1-0, per poi giungere al rigore fallito da Parisi allo scadere del primo tempo concesso dal sig. Brighi di Cesena (città la cui squadra è una diretta concorrente del Bari nella lotta per non retrocedere) per un atterramento collettivo ai danni di Barreto. Due momenti principali di una gara che avrebbe potuto prendere una piega diversa ma che si è rivelata più iellata delle precedenti.
Si annotano il fendente-destro di Almiron, il palo di Caputo e la scivolata di Raggi sottoporta per documentare che nel corso della ripresa il Bari avrebbe potuto capovolgere l'esito di una gara che consentiva al Parma di raddoppiare. I ducali vedevano svanire il possibile raddoppio con una sviolinata di Crespo che con lo specchio della porta a sua completa disposizione non concretrizzava. Per confermarsi la bestia nera del Bari, anche il Parma colpiva con Valiani, autore di una conclusione dalla distanza, il palo alla sinistra di Gillet.
Sale così a 2 il numero delle vittorie conquistate dal Parma al San Nicola. All'ultimo 1-0, si aggiunge il 2-0 della stagione 2008-2009 ed il pareggio ottenuto nel torneo 2009-10. Punteggi che confermano la predilizione del San Nicola per i "forestieri" parmensi, ma che relegano il Bari a fanalino di coda dell'odierno campionato. Un dato di fatto che non va giù ai tifosi biancorossi che tornano a contestare il presidente Vincenzo Matarrese e che chiedono a gran voce le dimissioni di Ventura e di un Angelozzi che lasciava scuro in volto e frettolosamente la tribuna d'onore del San Nicola, forse per ammettere che le colpe sono principalmente le sue. Se la dirigenza non vorrà tornare sul mercato è ora che si dia spazio prima che sia troppo tardi alla Primavera e al suo mister Pietro Maiellaro. Chissà se la seconda squadra guidata da un ex calciatore biancorosso non sia in grado di far uscire il Bari dal baratro già dalla prossima trasferta proibitiva in quel di Catania... Ai piedi dell'Etna il Bari si presenterà con una rosa che, priva di tredici titolari, comprenderà fra le sue fila non pochi giovani elementi della Primavera.
L'auspicio è che almeno per un pomeriggio la legge del calcio "squadra che perde in casa vince in trasferta" premi un Bari che pur ultimo viene ancora agevolato da una bassa classifica ancora corta.
"Dovremo trovare il santuario giusto al quale affidarci dopo una gara giocata contro un ottimo Parma". Così uno sconsolato Giampiero Ventura evidenziava a fine gara l'inutilità del ritiro anticipato chiesto dai calciatori alla vigilia della gara contro il Parma. Più che di un pellegrinaggio in un santuario, la rosa del Bari avrebbe dovuto richiedere al proprio mister un ritiro spirituale presso un monastero poichè la crisi di nervi nella quale è piombata la squadra rappresenta un segnale preoccupante per il proseguio del campionato. La triplice espulsione che ha visto destinatari Andrea Masiello (rosso diretto) e Massimo Donati (doppia ammonizione), unita a quella di Almiron che, diffidato, salterà la prossima contro il Catania, fotografano il malessere che serpeggia fra i Galletti.
Sarebbe facile come predicava mister Ventura a fine gara mantenere i nervi saldi sopratutto dopo la quarta sconfitta consecutiva al San Nicola, ma per quanto è avvenuto nel pomeriggio di domenica
14 novembre 2010 è più che imbarazzante. Si parte dal destro all'incrocio dei pali realizzato al 31' da Candreva per il definitivo 1-0, per poi giungere al rigore fallito da Parisi allo scadere del primo tempo concesso dal sig. Brighi di Cesena (città la cui squadra è una diretta concorrente del Bari nella lotta per non retrocedere) per un atterramento collettivo ai danni di Barreto. Due momenti principali di una gara che avrebbe potuto prendere una piega diversa ma che si è rivelata più iellata delle precedenti.
Si annotano il fendente-destro di Almiron, il palo di Caputo e la scivolata di Raggi sottoporta per documentare che nel corso della ripresa il Bari avrebbe potuto capovolgere l'esito di una gara che consentiva al Parma di raddoppiare. I ducali vedevano svanire il possibile raddoppio con una sviolinata di Crespo che con lo specchio della porta a sua completa disposizione non concretrizzava. Per confermarsi la bestia nera del Bari, anche il Parma colpiva con Valiani, autore di una conclusione dalla distanza, il palo alla sinistra di Gillet.
Sale così a 2 il numero delle vittorie conquistate dal Parma al San Nicola. All'ultimo 1-0, si aggiunge il 2-0 della stagione 2008-2009 ed il pareggio ottenuto nel torneo 2009-10. Punteggi che confermano la predilizione del San Nicola per i "forestieri" parmensi, ma che relegano il Bari a fanalino di coda dell'odierno campionato. Un dato di fatto che non va giù ai tifosi biancorossi che tornano a contestare il presidente Vincenzo Matarrese e che chiedono a gran voce le dimissioni di Ventura e di un Angelozzi che lasciava scuro in volto e frettolosamente la tribuna d'onore del San Nicola, forse per ammettere che le colpe sono principalmente le sue. Se la dirigenza non vorrà tornare sul mercato è ora che si dia spazio prima che sia troppo tardi alla Primavera e al suo mister Pietro Maiellaro. Chissà se la seconda squadra guidata da un ex calciatore biancorosso non sia in grado di far uscire il Bari dal baratro già dalla prossima trasferta proibitiva in quel di Catania... Ai piedi dell'Etna il Bari si presenterà con una rosa che, priva di tredici titolari, comprenderà fra le sue fila non pochi giovani elementi della Primavera.
L'auspicio è che almeno per un pomeriggio la legge del calcio "squadra che perde in casa vince in trasferta" premi un Bari che pur ultimo viene ancora agevolato da una bassa classifica ancora corta.