ROMA. E' scontro alla Conferenza della Famiglia tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il sindaco di Bari Michele Emiliano. Ed e' applauso a scena aperta per il sindaco di Bari, quando afferma che ''non bisogna fare della famiglia argomento di marketing elettorale, perche' la gente, anche in platea, non e' piu' disponibile ad accettarlo''.
L'innesco parte dalla posizione del sindaco di Roma, che nel suo intervento in plenaria ha sostenuto che ''se si vuole introdurre entro la legislatura, come e' necessario, il quoziente familiare e far pagare meno tasse alle famiglie con figli, bisogna sporcarsi le mani''. Le risorse necessarie all'operazione, secondo Alemanno ''si trovano solo aumentando le tasse ai single e alle famiglie con pochi figli. Chi ha condizioni di reddito migliori perche' ha meno spese deve pagare di piu''', ha concluso.
''Esiste un'infinita' di altre forme di legami affettivi rispetto alle famiglie formalizzate con il matrimonio. Sono un magistrato - ha ricordato Emiliano in direzione del collega di Roma - ma non vedo un solo ostacolo nella Costituzione per discriminarle''. Rispetto alle politiche familiari, ha aggiunto Emiliano complimentandosi con il sottosegretario Giovanardi per l'idea della Conferenza e l'invito alle autorita' locali a prendervi parte attivamente ''ci sono molte questioni politiche rispetto alle quali ci si scontra, mentre si potrebbero trovare soluzioni se ci si mettesse a lavorare con i tecnici''.
Alemanno, pero', nella replica ha sostenuto la propria posizione: ''Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremmo mai politiche familiari'', ha spiegato, aggiungendo che bisogna concentrare le risorse perche' le famiglie facciano figli, ''e questo non significa discriminare nessuno ne' fare discriminazioni - ha precisato il sindaco di Roma - perche' la difesa dei diritti individuali non ha nulla a che fare con le politiche familiari''.
In Italia, pero', ha controreplicato Emiliano a sua volta senza retrocedere di un passo, ''si fanno meno figli perche' non e' governata bene. L'incertezza del domani e' la cifra per tutti''. L'esempio e' Bari, ''dove in un call center 1200 ragazzi sono passati dal contratto a tempo determinato al tempo intederminato e l'anno successivo sono nati 400 bambini. Stiamo maltrattando i giovani da generazioni - ha concluso Emiliano - sottraendo loro la voglia di vivere e di far figli''. E un applauso prolungato suggella il confronto.
L'innesco parte dalla posizione del sindaco di Roma, che nel suo intervento in plenaria ha sostenuto che ''se si vuole introdurre entro la legislatura, come e' necessario, il quoziente familiare e far pagare meno tasse alle famiglie con figli, bisogna sporcarsi le mani''. Le risorse necessarie all'operazione, secondo Alemanno ''si trovano solo aumentando le tasse ai single e alle famiglie con pochi figli. Chi ha condizioni di reddito migliori perche' ha meno spese deve pagare di piu''', ha concluso.
''Esiste un'infinita' di altre forme di legami affettivi rispetto alle famiglie formalizzate con il matrimonio. Sono un magistrato - ha ricordato Emiliano in direzione del collega di Roma - ma non vedo un solo ostacolo nella Costituzione per discriminarle''. Rispetto alle politiche familiari, ha aggiunto Emiliano complimentandosi con il sottosegretario Giovanardi per l'idea della Conferenza e l'invito alle autorita' locali a prendervi parte attivamente ''ci sono molte questioni politiche rispetto alle quali ci si scontra, mentre si potrebbero trovare soluzioni se ci si mettesse a lavorare con i tecnici''.
Alemanno, pero', nella replica ha sostenuto la propria posizione: ''Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremmo mai politiche familiari'', ha spiegato, aggiungendo che bisogna concentrare le risorse perche' le famiglie facciano figli, ''e questo non significa discriminare nessuno ne' fare discriminazioni - ha precisato il sindaco di Roma - perche' la difesa dei diritti individuali non ha nulla a che fare con le politiche familiari''.
In Italia, pero', ha controreplicato Emiliano a sua volta senza retrocedere di un passo, ''si fanno meno figli perche' non e' governata bene. L'incertezza del domani e' la cifra per tutti''. L'esempio e' Bari, ''dove in un call center 1200 ragazzi sono passati dal contratto a tempo determinato al tempo intederminato e l'anno successivo sono nati 400 bambini. Stiamo maltrattando i giovani da generazioni - ha concluso Emiliano - sottraendo loro la voglia di vivere e di far figli''. E un applauso prolungato suggella il confronto.
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